Criminal minds [L.S.]

Capitolo 4.

16 settembre

«Sai, cambia sempre pub. Tre li ha già provati, secondo la lista di Liam ne rimangono due» disse la voce di Zayn dall'altro capo del telefono.

«Penso sempre che questa cosa di fare il giro dei pub alla cieca sia ridicola» sbuffò Louis mentre cercava di infilarsi un paio di jeans troppo stretti con il telefono incastrato tra la spalla e l'orecchio.

«Lo so, ma che ci vuoi fare? Nemmeno i capi hanno le rotelle a posto» ridacchiò Zayn mentre usciva dal suo appartamento. «Dove vai stanotte? Io sto andando al Boogie Nights.»

«Bene, allora io andrò nell'altro. Credo che la finirò a ubriacarmi per la disperazione.»

Louis sapeva fare bene il suo lavoro, riusciva sempre a stare distaccato e per necessità aveva dovuto imparare a reggere bene l'alcool e le droghe.
Se si è sotto copertura in un locale in mezzo ad una banda di mafiosi e si rifiuta di bere e tirare una striscia di coca, beh si rischia di finire con un buco in mezzo alla fronte.

«Basta che non vai in bagno con qualche svitato. Ci manca solo che finisci con il nostro SI in ginocchio a farti un pompino.»

Louis scoppiò a ridere e «Fanculo» borbottò. «Stai attento Zayn.»

«Anche tu Louis.»

Chiuse la chiamata e finì di vestirsi, mentre nella testa gli ronzava lo scambio amichevole di battute tra lui e Zayn.

Per qualche secondo si fermò a riflettere e si rese conto del fatto che, nonostante le difficoltà e lo stress legati al caso, la notte precedente era riuscito ad addormentarsi più rilassato.
Non voleva ammetterlo, ma una parte di lui sapeva che fosse dovuto a Zayn, più che a Liam, perché era il rapporto che aveva sempre avuto con il suo migliore amico a mancargli davvero.

Scosse la testa per riprendere il controllo dei suoi pensieri, prese una giacca di jeans azzurra dall'armadio e uscì di casa con una strana sensazione nella pancia.

Niall glielo diceva sempre che il suo istinto e sesto senso a volte erano davvero inquietanti e Louis lo sapeva bene, per questo in quel momento era un po' in ansia per la serata.

Sperava almeno di riuscire a trovare qualcosa di utile.

***

Beh, diciamo che forse Louis si sarebbe dovuto impegnare quella sera.

Se il pub della notte precedente era un posto tranquillo, il Kiss Kiss Nightclub era l'opposto e lui si sentiva terribilmente fuori posto.

L'odore di alcool lo investì prima ancora di entrare, e dovette strizzare più volte gli occhi per abituarsi alle luci tenui e rosse del locale.
Ballerini e ballerine mezzi nudi ballavano all'interno di gabbie agganciate al soffitto, e coppie si strusciavano senza ritegno su divani rossi in pelle sparsi ai lati della pista da ballo.

E forse le Vans e il giubbotto in jeans di Louis non erano proprio adeguati per quel locale, in cui più della metà delle persone erano mezze nude.

"Cazzo se ho bisogno di bere."

A stento riuscì a raggiungere il bancone e si sentì proprio uno sfigato ad ordinare una birra, quando il barista gli rise in faccia e gli mise davanti tre bicchierini di tequila.

Non poteva rifiutare, sarebbe sembrato un coglione.

E fanculo il Direttore che lo aveva mandato in quel posto di merda, visto che trovare il killer la dentro sarebbe stato pressoché impossibile.