Capitolo 7.

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*Smut*


24 settembre

Decise di uscire, aveva bisogno di metabolizzare tutto, l'ultimo omicidio, Zayn, quella stupida missione sotto copertura.

E aveva un appuntamento con Harry, se la stava sinceramente facendo addosso.

Impostò sul navigatore gli indirizzi delle scene del crimine, voleva dare un'occhiata dal vivo ai luoghi dei delitti, di nuovo.
Erano tutti parchi ben esposti e si affacciavano tutti su strade principali.
Forse l'SI era più intraprendente di quanto avesse inizialmente pensato.
Non trovò niente di utile, e passava più tempo a guardare l'orologio che a fare altro.

Non sentiva neanche più di essere stanco a causa della notte senza sonno, era tremendamente nervoso perché di li a poco avrebbe rivisto Harry e sentiva la lotta interiore tra i suoi sospetti e ciò che provava ogni volta che lo guardava.
Si sentiva incredibilmente stupido, come un adolescente alla prima cotta.

Non sarebbero andati in un locale, anche se quello era il posto in cui Louis sarebbe dovuto stare per indagare, ma reputava Harry un sospettato, quindi aveva una scusa valida, anche se decise di non coinvolgere Niall finché non sarebbe stato sicuro dei suoi sospetti.

Tornò al suo appartamento il più tardi possibile, come se così facendo avrebbe rimandato l'incontro e, dopo una doccia per niente rilassante, si trovò davanti al suo armadio in crisi esistenziale senza sapere cosa indossare.
In realtà era stato proprio lui a chiedergli di uscire e non aveva neanche pensato a cosa fare o dove andare.

Cazzo, avrebbe dovuto pensare anche a quello?

Una cena sarebbe stata troppo formale, ma non aveva intenzione di tornare di nuovo in uno stupido pub, però aveva bisogno di un posto che gli permettesse di parlare con Harry, di studiarlo e analizzarlo e si, forse vederlo in una situazione quotidiana come una cena lo avrebbe aiutato.

E come si sarebbe vestito Harry? Magari con quegli skinny jeans...

"Cazzo Louis no, no. È un sospettato, che cazzo te ne frega come si vestirà? Devi indagare, punto."

Se lo ripeteva come un mantra, mentre indossava i jeans neri, ci infilava dentro una camicia bianca e completava tutto con un paio di Vans nere, niente di troppo elegante.

Parcheggiò la macchina di fronte al pub in cui si erano dati appuntamento e per un momento sperò non si presentasse.

"Stai lavorando. Non è un appuntamento, non è un appuntamento, non è un appuntamento."

«Beh Louis, dove mi porti per il nostro primo appuntamento?»

"Cazzo."

Harry stava li di fronte a lui, era talmente tanto teso che non si era neanche reso conto della sua presenza e si, aveva indosso un paio di jeans fottutamente attillati e un giubbotto nero in pelle aperto da cui si intravedeva una camicia bianca con delle foglie di felce nere disegnate.

Sbottonata fino a metà petto.

Louis intravide un tatuaggio ma non volle soffermarsi su quella zona più del dovuto.

"Fanculo."

Era più curato rispetto alla volta precedente in cui aveva i capelli sfatti ed era sudato, anche se a Louis non era dispiaciuto affatto.
I capelli folti erano tirati indietro con del gel, che non aveva totalmente appiattito alcuni riccioli, soprattutto quello che gli ricadeva sulla fronte, e che Harry costantemente spostava indietro.
Louis deglutì, nella speranza di cancellare i pensieri poco casti che si stavano susseguendo nella sua testa, e forzò un sorriso.

Criminal minds [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora