Capitolo 5.

1.6K 112 51
                                    

23 settembre

Trascorse una settimana, non ci furono più vittime e il tribunale non gli aveva concesso il mandato per ottenere la lista dei dipendenti del centro d'ascolto.
La polizia locale aveva abbassato la guardia, ma Louis sapeva che questo genere di omicidi non si arrestano di punto in bianco.

Si annoiava a morte, tutti i giorni, che ormai erano diventati sempre uguali.

Si alzava la mattina presto, riesaminava le prove, pranzava, riesaminava le prove, cenava, andava per locali senza ottenere nulla.
Era persino andato sulle scene del crimine, aveva esaminato ogni angolo di quei parchi, ma non aveva aggiunto niente di nuovo al profilo che aveva già stilato.

«Sto seriamente sperando che mi rapisca, almeno la smetterei di annoiarmi a morte» protestò una sera al telefono con Niall.

«Smettila di dire cazzate!» esclamò, non troppo sorpreso dal sarcasmo. «Credo che Zayn avrà un esaurimento nervoso e non vorrà più vedere alcool in vita sua, dopo questa missione.»

Louis scoppiò a ridere. «Impossibile, Zayn ha l'alcool nelle vene.»

«Beh, dato che ci sei potresti divertirti un po', si ecco lasciarti andare. Senza distrazioni, ovviamente. Siamo fermi da una settimana e non abbiamo nuovi indizi.»

«Niall, mi stai davvero consigliando di rimorchiare qualcuno durante una missione sotto copertura?» chiese Louis stupito e forse anche con un po' meno senso di colpa, dato che ogni tanto ripensava a quando si era lasciato trascinare fuori da un pub e trascorso il resto della serata con quel ragazzo dagli occhi verdi, anziché stare dentro al locale a tenere d'occhio la situazione e ricercare il possibile SI.

Continuava a ripetersi che lo avesse fatto solo perché Harry aveva qualcosa di strano e interessante, anche se aveva deciso di seguirlo prima di scoprire che lo avesse.

Ma quelli erano solo dettagli.

«Si, cioè no, ovviamente. Però sappiamo entrambi che non potrai tenere tutto sotto controllo, e davvero amico penso tu abbia bisogno di avere un orgasmo. Se non ti lasci coinvolgere e non finisci a letto con l'SI, non credo sarà un problema.»

«Non sono frustrato, Niall» sbuffò, perché era già la seconda persona che glielo faceva notare e si, Louis sapeva di essere terribilmente frustrato.

«Se lo dici tu» ribatté retorico, giusto per non iniziare una discussione e argomentare su quanto Louis, in realtà, lo fosse. «Oh scusa devo andare, mi sta chiamando la centrale di polizia. Cerca di divertirti per una volta, e te lo dico io che sono il tuo capo.»

«Si si, vaffanculo Niall» borbottò chiudendo la chiamata mentre l'amico rideva di lui.

Era seriamente frustrato, non solo a livello lavorativo, Niall aveva ragione.
Così come aveva ragione il ragazzo dagli occhi verdi, quello a cui stava pensando continuamente, sopratutto in quel momento, da solo sotto la doccia, mentre si dava piacere soffocando i gemiti e alleviando un po' quella solitudine che si portava dietro da tanto tempo.

Non era il sesso quello che gli mancava, sapeva che quello avrebbe potuto averlo in qualsiasi momento, non aveva mai avuto problemi.
Gli mancava un compagno, l'affetto, la routine quotidiana, l'avere qualcuno che si prendesse cura di lui e lo confortasse.

Non lo avrebbe mai detto a voce alta, erano tutti pensieri che aveva nella sua testa, ma desiderava fortemente avere una persona con cui svegliarsi la mattina, le coccole sotto le coperte, qualcuno da abbracciare prima di iniziare la giornata.

Era passato quasi un anno dalla fine della relazione con Liam, eppure Louis era consapevole che le cose tra loro andassero male e non fossero più una coppia da molto prima di lasciarsi.
Aveva rinchiuso le emozioni nel suo cassetto, aveva deciso di non volere un'altra relazione dopo Liam, ma una parte di lui la desiderava e ne sentiva il bisogno.

Criminal minds [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora