Strabuzzai gli occhi, ancora sorpresa per la scena in cui mi trovavo al momento. Tutti e tre ci eravamo irrigiditi, Ran in realtà solo di riflesso alla mia reazione siccome non conosceva l'uomo di fronte a noi.
"Takeo, stavo giusto venendo a cercarti." Dissi la prima cosa che mi venne in mente, ovviamente per nulla credibile. Stirai gli angoli della bocca all'insù, nell'inutile tentativo di non sembrare completamente scema.
"Crederò alla tua bugia un po' troppo palese, fingendo di non aver visto da dove sei sbucata." Il suo sguardo passava da me all'uomo alle mie spalle. Inclinai il corpo per attirare la sua attenzione quando iniziò a fissare sospettoso Ran, il ghigno che aveva non aiutava per niente.
"Vedo che sei rimasto simpatico come al solito." Ridacchiai nervosamente "Ti volevo ringraziare seriamente per i complimenti e scusarmi per Yoshida, sai meglio di me quanto sa essere inopportuno certe volte." Lo strinsi in un abbraccio, cosa che lo lasciò più che stupito. Era esitante, non sapeva se ricambiare, ma dopo poco sentii le sue braccia incerte avvolgermi.Ormai i miei sentimenti per lui erano stati archiviati, mi erano rimasti solamente i ricordi dei momenti passati assieme. Quel contatto fisico li aveva rievocati tutti, ma tutto ciò era destinato a finire non appena i nostri corpi si allontanarono. Vidi sul suo viso una leggera tinta rossa, forse era imbarazzato per l'improvvisa vicinanza dopo così tanto tempo. Il disagio ebbe la meglio anche su di me, ma Takeo riuscì a stemperare la tensione con una delle sue solite battutine.
"All'inizio non lo credevo possibile, ma mi fa piacere che nonostante tutto riusciamo a parlarci ancora in maniera civile."
"Che esagerato." Dissi ridacchiando, anche se i suoi timori erano fondati su delle basi più che solide.
"Devo per caso ricordarti come hai rotto il tuo mobile l'ultima volta che ci siamo parlati?"
Per quella frase risi di cuore, mentre scuotevo la testa esasperata.
Non avevo mai avuto il tempo materiale per metabolizzare la mia rottura con Takeo, giacché avevo già altro in mente dall'istante immediatamente dopo l'accaduto. Ancora a distanza di mesi credevo che era stata la scelta più giusta da fare, ma quel che avevo avuto con lui rimaneva comunque parte della mia vita; anche se era destinato ad essere breve, senza quel momento non sarei mai cresciuta.Ci scambiammo un sorriso mesto, quasi nostalgico. Entrambi avevamo pensato la stessa cosa, ma non era necessario esprimerlo.
Dopo un rapido saluto mi avviai verso l'ascensore, mentre sentivo i passi leggeri di Ran dietro di me.
Prima che si potessero chiudere le porte metalliche, l'uomo dai capelli viola entrò dentro.
Rimase lì fermo, come a guardia dell'uscita, mentre mi guardava con un'espressione indecifrabile."Chi era?" Il suo tono si era fatto improvvisamente più duro, cosa che mi fece innervosire parecchio; sarei stata anche disposta a spiegargli la situazione, se solo me lo avesse chiesto in un modo più cortese.
"Nessuno di importante." Colpì con forza il corrimano attaccato alla parete. Sussultai per il suono sordo che provocò, ma non mi lasciai intimidire da lui. Lo fissai dritto negli occhi, potevo leggere tutta la sua rabbia nelle sue profonde iridi turbate."Spacca pure tutto quanto, questo tuo comportamento è controproducente."
Con un passo solo mi aveva attaccata alla parete e il suo sguardo mi stava fulminando. Poggiò entrambe le mani sopra la mia testa, bloccandomi con fare minaccioso. Il suo petto si alzava e si abbassava più velocemente, percepivo il suo respiro affannoso vicino a me. Avrei mentito dicendo che non mi sentivo per nulla impaurita, ma, nonostante il suo stato d'animo, decisi di fidarmi di Ran: non mi avrebbe mai fatto del male."È inutile che fai il violento con me, sappiamo tutti quanti la verità." La sua figura sembrò ancora più grande quando si sporse in avanti verso il mio viso "Sei fidanzato con Kaori, non con me: dovresti essere geloso degli uomini che ci provano con lei, dovresti pensare a lei quando ti ecciti, dovresti essere vicino a lei ogni volta che è possibile..." Poggiai la mia mano sul suo petto "Il tuo cuore dovrebbe battere così forte quando sei con lei. Io sono semplicemente un'estranea che si è intrufolata nella vostra vita, non farti influenzare dalla mia presenza e dimenticati di me."
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| Affinità predestinata | Haitani brothers
FanfictionIl dualismo del carattere di Akira Mori è lampante: a lavoro è ambiziosa, sa cosa vuole e con determinazione porta avanti i suoi desideri; nella sua vita personale invece tende a farsi trasportare dal corso degli eventi, spinta da un'incurabile curi...