Se c'era anche un solo elemento costante nella vita di tutti quanti era l'inesorabile passare del tempo. I delicati petali dei ciliegi caddero per lasciare che le foglie verdi si beassero del caldo sole estivo. C'era però una cosa che non sopportavo di quella stagione, ovvero l'umidità che inzuppava i vestiti non appena mettevo piede fuori di casa.
Sulla strada per l'ufficio mi sventagliavo con un foglio a caso preso dalla mia borsa, mentre sentivo le guance che mi si arrossavano. Quando entrai nell'alto palazzo la freschezza dell'aria condizionata mi travolse e sorrisi a Tadashi, entrato qualche istante dopo di me.
"Buogiono Akira-san."
"Buongiorno." Prendemmo l'ascensore insieme e subito iniziò ad elencarmi gli impegni della giornata, quando lo interruppi stupita.
"In che senso oggi vengono i nuovi investitori?!" Strabuzzai gli occhi e tirai fuori il telefono.
Mercoledì 17 agosto
Spostai lo sguardo prima dal dispositivo nella mia mano e poi sul ragazzo, che ridacchiò un po' a disagio.
"Ero convinta che oggi fosse il 16!" Sbuffai accasciandomi sulla parete dell'ascensore.
"Ha bisogno che le preparo qualcosa?"
"No, so cosa dire, è che non sono riuscita rivedere nulla."
Mi morsi il labbro per il nervosismo e mi diedi una manata sulla fronte, come era possibile che mi fossi confusa con i giorni?
"Stia tranquilla, sicuramente è stato per il caldo, sono sicuro che riuscirà lo stesso a fare una splendida presentazione."
"Come glielo spiego al capo se va male? Quel verme di Yoshida sta aspettando da mesi un mio passo falso..."
La porta si aprì e senza degnare nessuno di uno sguardo mi fiondai nel mio ufficio per recuperare ciò che mi ero preparata per la presentazione. Scorrevo frettolosamente gli occhi sul testo, assimilando il più possibile e cercando di elaborare nella mia mente un discorso sensato.
Dopo un po' venne Tadashi a chiamarmi per andare nella sala riunioni.
Mantieni la calma Akira, ce la puoi fare.
Appena entrata mi osservai intorno e vidi il presidente, il suo vice, Yoshida con la sua segretaria e gli altri direttori di dipartimento. Presi posto vicino al mio rivale mentre eravamo in attesa dei nostri ospiti. Dopo un paio di minuti la porta si aprì ed entrarono quattro uomini accompagnati da una donna. Li osservai man mano che prendevano posto nel lungo tavolo, quando l'ultimo di loro catturò la mia attenzione.
Era alto, occhi languidi e capelli corti tinti di viola con qualche ciocca più scura, ordinatamente tenuti di lato. Il suo completo scuro gli donava molto, slanciava la sua figura snella e si intonava con il colore dei capelli. Gli angoli delle sue labbra erano leggermente incurvate verso l'alto, formando un sorriso cortese rivolto a tutti i presenti. Emanava sicurezza, ma non in maniera arrogante: una persona interessante, ecco come lo definii nella mia testa. Quando il suo sguardo si posò su di me, istintivamente ricambiai il suo sorriso, che nel frattempo si era fatto più intenso, o forse era stata solo una mia impressione.
Il presidente prese la parola e mi invitò a iniziare la presentazione del nostro progetto. Era usanza fare riunioni in grande stile quando si voleva lanciare qualcosa di nuovo nel mercato, mentre per le minuzie burocratiche di solito si facevano ricevimenti privati. Mi alzai e mi diressi verso il proiettore, per accompagnare la parte grafica della presentazione con le mie spiegazioni. Parlai per quindici minuti, alla fine dei quali alcuni degli investitori iniziarono a farmi tantissime domande. Non mi lasciai intimorire dallo sguardo di sfida di Yoshida, anzi, non appena lo notai mi sentii più carica e determinata.
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| Affinità predestinata | Haitani brothers
FanfictionIl dualismo del carattere di Akira Mori è lampante: a lavoro è ambiziosa, sa cosa vuole e con determinazione porta avanti i suoi desideri; nella sua vita personale invece tende a farsi trasportare dal corso degli eventi, spinta da un'incurabile curi...