Quella notte era rimasta impressa nella mia mente a lungo.
Ormai ad un mese di distanza dal grande successo del lancio, la mia vita stava lentamente tornando tranquilla, a tratti monotona.
Le cose con Yoshida si erano risolte da sole: dopo qualche giorno di frecciatine e minacce, scomparve per due settimane e tornò a lavoro con le stampelle. Era in uno stato terribile, quasi provai pena per lui, ma il suo sguardo tagliente mi diceva che non avrebbe apprezzato le mie parole.Chiesi in giro qualcosa al riguardo, ma nessuno era in grado di rispondere a quella che era diventata la domanda del secolo. Scoprii solamente che aveva avuto un incidente, per il quale si era preso un congedo per la convalescenza. Odiavo la sua presenza fastidiosa e ammisi che quel breve periodo senza di lui era stato sereno, ma rivederlo in quello stato mi metteva più angoscia di prima: quando passava di fronte al mio ufficio potevo notare come il suo sguardo fosse diventato vuoto, nei suoi occhi non c'era nemmeno quell'ombra di maliziosità che lo caratterizzava, anzi non trasmettevano più nessuna emozione.
La cosa era alquanto strana, ma veramente nessuno sapeva come risolvere la questione; c'era anche da aggiungere che ero l'unica a preoccuparmi per l'uomo, siccome nel corso degli anni si era inimicato quasi tutti, perciò il suo benessere psicofisico era irrilevante ai più. Era ironico vedermi così preoccupata per l'uomo che fino a poco tempo prima cercava in ogni modo di rendere la mia vita un inferno.
Solamente una volta mi rivolse la parola e fu praticamente l'ultima.
"Stammi alla larga, non voglio avere nulla che fare con te."
Fu quello che mi disse e mi lasciò basita in mezzo al corridoio.Tutto quanto era fin troppo strano, ma ciò che mi era parso chiaro era che ormai il segreto era stato seppellito; rimaneva solamente un'altra questione da risolvere.
Ran era partito immediatamente dopo l'evento, lasciandomi con un grande punto interrogativo.
I suoi continui messaggi mi ricordavano della sua ormai costante presenza nella mia vita, ma non averlo accanto mi lasciava dei dubbi. Non avevo prove concrete del suo reale interesse per me, non mi bastavano quelle brevi frasi la mattina per potermi convincere al cento per cento delle sue intenzioni.
Le mie esperienze passate, soprattutto quella con Rindou, mi avevano insegnato a non affrettare le cose. Prima di prendere qualsiasi decisione dovevo ponderare bene i dati che avevo.In più c'era anche la questione Kaori. Ero ancora piuttosto confusa con tutta la storia in generale, sapevo giusto qualche informazione superficiale ma nulla di preciso.
Sicuramente era una situazione delicata e vedere Ran in quello stato così fragile mi aveva sempre fatto desistere dall'insistere sull'argomento."Come sta il mio angioletto?"
Lessi il messaggio e roteai gli occhi per il nomignolo smielato. Fissai il telefono per un po', ma più il tempo passava più sentivo che il mio corpo era pervaso da una forte scarica di emozioni contrastanti.
Mi dava fastidio la forza attrattiva che esercitava su di me, allo stesso tempo però non riuscivo a fare a meno di fantasticare su un'ipotetica relazione con Ran. Si era mostrato sempre premuroso e affettuoso, sapeva anche essere fortemente sensuale e seducente.
Era letteralmente l'uomo perfetto per me, ma ciò che non mi convinceva era che non si trovava lì con me e la cosa mi spaventava parecchio; avevo paura che quello si sarebbe rivelato solamente un altro miraggio.
Mi fermai di nuovo per potergli rispondere e proseguii la mia camminata verso casa.
Non servì molto all'uomo per chiamarmi."Sei parecchio insistente." Ridacchiai.
"Vorrei poter sentire la tua voce ogni giorno."
"Quanto sei smielato"
"Sei tu che sei fredda come il ghiaccio, ma mi piaci così come sei angioletto."
"Ti prego smettila con questo nomignolo, ogni volta che lo usi sembra di mangiare un chilo di zucchero."
"Ci penserò su." La sua lieve risata mi fece quasi venire le palpitazioni. "Non vedo l'ora di poterti riabbracciare."
"Lo dici sempre eppure è da più di un mese che non sei tornato."
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| Affinità predestinata | Haitani brothers
FanfictionIl dualismo del carattere di Akira Mori è lampante: a lavoro è ambiziosa, sa cosa vuole e con determinazione porta avanti i suoi desideri; nella sua vita personale invece tende a farsi trasportare dal corso degli eventi, spinta da un'incurabile curi...