33 , senza dire una parola

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Piadina aprì la porta e venne travolto dalla violenta pioggia, che in quel momento non gli faceva nè caldo nè freddo.
Era solo con i suoi pensieri.
In realtà c'era Strecatto a pochi passi da lui, ma questo non lo sapeva.
Si appoggiò al muro fresco, chiuse gli occhi e quasi si addormentò.
Voleva un po' di pace e tranquillità, in quei giorni non era riuscito a liberarsi la mente nemmeno per un attimo.
Vedendo il suo amico in quello stato, Strecatto si avvicinò.
Si poggiò al muro affianco a lui, senza dire nulla.
In certe occasioni è meglio non parlare, se non si sa come sono andate davvero le cose.
Piadina non raccontava mai di lui, aveva i suoi segreti e i suoi pensieri, che pochi conoscevano.
Strecatto lo guardava di tanto in tanto, aspettandosi che gli dicesse di andare via. Piadina non lo fece, bensì lo volle tenere così vicino a sè. Non gli dispiaceva quella compagnia, sentiva di non aver bisogno di altro in quel momento.
I tuoni si fecero strada nel cielo scuro, attirando l'attenzione di entrambi verso l'alto.

Piadina: Non mi piacciono i rumori forti

Stre: Nemmeno a me, non li sopporto.

Piadina: Non hai freddo?

Stre: Sto bene, tu invece?

Piadina sorrise imbarazzato, poi tornò a fissare il cielo. I suoi occhi erano spenti, quella sera mancava il loro luccichio caratteristico.
Sollevò le sopracciglia e non rispose, non si sentiva pronto a raccontare quello che non aveva mai detto a nessuno.

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