19 , appunti

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Cico si sentiva preso in giro.
Ce la stava mettendo tutta per fidarsi, eppure non ci riusciva. Era surreale, non poteva essere la verità.
Come biasimarlo, la storia del loop infinito non aveva capo nè coda, infatti nemmeno Stre sapeva con precisione in che guaio si fosse cacciato. Mancavano dei tasselli fondamentali, da scoprire insieme. Strecatto aveva chiesto aiuto proprio a lui, ed ora era lì davanti a lui trepidante in attesa di una risposta, possibilmente positiva.
Il più piccolo era sicuro di sè, era convinto che il piano avrebbe funzionato. Cico d'altra parte, non la pensava proprio così.

Cico: Non ho tempo nè voglia di sentire queste idiozie, vado a casa
Stre: Aspetta! Mi stai davvero lasciando da solo?
Cico: Scusa Stre, non puoi aspettarti che ti creda se mi parli di giornate che si ripetono-

Stre: Possiamo fermarlo, credo. Il problema è che ogni volta che ci provo finisco steso per terra e non ci capisco più niente...
Cico: 'Credi'? Avanti, non sei nemmeno sicuro di quello che dici! Devo parlarne con Alex immediatamente, ma come gli viene in mente di raccontarti le mie cose?

Cico era molto stressato, era convinto che Alex avesse spifferato a Strecatto ogni singola parola che si erano detti, pur sapendo che non doveva farlo. Voleva rilassarsi e pensarci più tardi, perciò aveva deciso di tornarsene a casa.
Fece per corre via, quando sentì un rumore brusco alle sue spalle.

Si girò di scatto e vide Strecatto a terra, probabilmente privo di sensi. Spaventato si avvicinò a lui, sollevandolo per quanto potesse. Stre cercava di parlare, in quella situazione risultava particolarmente difficile. Tra un mugolio e l'altro, Cico cercò di capire il più possibile e mantenere il controllo della situazione.

Stre: Era- era tutto vero...
Cico: Oh mio dio, oh mio dio
Stre: Ora tu non ricorderai niente, bene
Cico: Sappi che mi dispiace, ora ti accompagno a casa e-
Stre: Non c'è tempo, tra pochi secondi saremo punto a capo...

In breve, il giovane si svegliò nella sua camera da letto come previsto.
Sbuffò fortemente, non era riuscito nemmeno in questo modo a scappare dalla sua condanna. Si posizionò seduto sul letto e afferrò un taccuino, per aiutarsi con uno schema sulla successione degli avvenimenti. Era iniziato tutto il 31 Ottobre, dalla mattina presto. Con la penna scrisse al centro del foglio la data, cerchiandola più volte. Si era incontrato con Cico al parco, poi con i suoi amici di sera e infine era svenuto nel locale dopo essersi allontanato da Alex. Si sentiva ancora in colpa per quella sera, che fosse una punizione del destino?  Appuntò ogni singolo pensiero, non voleva dimenticare nulla.
Continuò con le sue frecce e le sue ipotesi, passando al giorno 2. In quel caso aveva riconosciuto i loop ma non ne aveva preso completamente coscienza, pensava di poter prevedere gli avvenimenti grazie ad un sogno premonitore. Poi più in là si era accorto di essere bloccato per sempre nella stessa giornata, che per quella volta si era conclusa con una spiacevole litigata. Aveva ferito Cico, se lo ricordava bene.
Come ultimo, scrisse dell'accaduto di pochi minuti prima.
Si trovavano al parco, luogo ormai solito di appuntamento tra i due. Strecatto aveva provato a convincere l'amico e aveva fallito. Aveva causato ancora più confusione in realtà, perché Cico era sicuro che Alex si fosse lasciato scappare qualcosa di troppo con Strecatto e sarebbe finito a discuterci di nuovo.

Riguardando le pagine attentamente, spalancò gli occhi di fronte ad una possibile soluzione.

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