2. Fιrᥱ oᥒ fιrᥱ

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⚠️ ATTENZIONE ⚠️

Prima di iniziare con la lettura del capitolo vi chiedo gentilmente di riempire la stellina che trovate in fondo a sinistra.
So che molti di voi sono lettori silenziosi e neanche ci prestano attenzione ma per noi autrici è molto importante così come lo sono i commenti, non solo perché ci aiutano a capire quanti di voi sono coinvolti ma anche per sapere cosa ne pensate di ciò che scriviamo.
Banalmente, anche se non molto, è anche un modo per gratificarci e soprattutto per farci capire che il nostro duro lavoro e il nostro tempo, non sono vani.
Ora vi lascio alla lettura del capitolo.

Sempre ed immensamente vostra, Marty ♥️

Ares



Ansimai buttando la testa all'indietro. «Cazzo, Lorelai.» strinsi la presa tra i suoi capelli e velocizzai il ritmo, spingendole la testa in profondità.

Sentii la sua gola strozzare un gemito mentre le lacrime le bagnavano gli angoli.

«Brava, così.» ringhiaia mostrandole i denti. «Succhialo tutto.»

Gocce di sudore mi scivolarono lungo gli addominali contratti, solcandone uno ad uno.

Lorelai strizzò gli occhi e le guance le s'imporporarono di rosso.

Mi spinsi ancora più a fondo, sfiorandole la gola con il piercing e venni copiosamente, inondandole la bocca stretta e carnosa.

Deglutì e scivolò indietro, strusciando sulle ginocchia e mi liberò il cazzo, riprendendo a respirare regolarmente nonostante il petto le vibrava a causa della mancanza di aria.

Alcune ciocche rosse di capelli le si appiccicarono al corpo nudo. Le sfioravano i capezzoli turgidi e arrossati dagli schiaffi che le avevo assestato durante il pompino.

Si leccò le labbra gonfia dall'acido ialuronico e si alzò lentamente, mettendo in mostra la figa liscia.

«Adesso mi scopi?» domandò lascivamente ancheggiando sensualmente verso di me.

Si muoveva come fosse un felino, lentamente mentre i suoi occhi verdi luccicavano di un ardente desiderio che aveva l'intenzione di soddisfare.

Avevo ancora il cazzo duro ed ero pronto a scoparla, di nuovo.

Lorelai allargò le cosce, mettendosi a cavalcioni su di me.

L'umidità delle sue pieghe m'imbrattò la lunghezza spessa e mugolò, sospirando di piacere, quando prese a strusciarsi.

Sentii il clitoride sfregare sulla mia carne, era bollente, febbricitante e i le sue labbra mi sfiorarono il lobo.

Inclinò la testa e iniziò a tracciare, con la punta della lingua, una scia di baci languidi su tutto il mio collo.

Alternò mozzichi e baci e capii immediatamente le sue intenzioni.

E quando la sentii prendere un lembo di pelle per succhiarla, le assestai una sculacciata sonora a mano aperta sulla natica destra che vibrò sotto il palmo.

Piagnucolò, bloccandosi immediatamente e si staccò.

Odiavo i segni. Sul mio corpo ve ne erano presenti più di quanti potessi contarne e ognuno di essi era stato coperto dall'inchiostro nero dei tatuaggi.

𝐓𝐄𝐋𝐋 𝐌𝐄 𝐀 𝐒𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora