14. Hooᑯᥱᑯ

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⚠️ ATTENZIONE ⚠️

Prima di iniziare con la lettura del capitolo vi chiedo gentilmente di riempire la stellina che trovate in fondo a sinistra.
So che molti di voi sono lettori silenziosi e neanche ci prestano attenzione ma per noi autrici è molto importante così come lo sono i commenti, non solo perché ci aiutano a capire quanti di voi sono coinvolti ma anche per sapere cosa ne pensate di ciò che scriviamo.
Banalmente, anche se non molto, è anche un modo per gratificarci e soprattutto per farci capire che il nostro duro lavoro e il nostro tempo, non sono vani.
Ora vi lascio alla lettura del capitolo.

Sempre ed immensamente vostra, Marty ♥️

HOODED
🎞️

L'ennesima giornata di sole illuminava le strade di Miami.

Il caldo afoso era diventato insopportabile, nonostante fossimo quasi alla fine di ottobre.

Tutto era in procinto di essere allestito per la festa di Halloween e le strade iniziavo a diventare scenari di film horror mentre il chiacchiericcio insulso delle persone che mi passeggiavano al fianco si aggiravano sempre intorno al solito stupido quesito.

«Da cosa ci travestiamo quest'anno?»

Sbuffai stringendo i pungi lungo i fianchi.

Volete sapere da cosa vi travestirei io? Da morti, con le labbra cucite e gli occhi cavati usando un semplice cucchiaio per poi servirlo nelle ciotole straboccanti di punch squallido.

Vi odio, tutti quanti.

Fosse per me vi rinchiuderei uno per uno dentro ad una bara, vi seppellirei vivi e rimarrei fermo li, in piedi, a gustarmi il momento in cui l'ossigeno inizia a venir meno mandandovi in sofferenza i polmoni.

Vi meritate di morire.

Di soffrire proprio come ho sofferto io.

Che dolce suono. Che soave melodia, l'angoscia.

Elaborai mentalmente ogni scenario possibile, di quelli nefasti e agghiaccianti.

Presi un respiro profondo e chiusi gli occhi, muovendo il collo da una parte all'altra per scrocchiare le ossa.

Cazzo quanto mi piaceva sentire il rumore delle ossa che sfregavano tra di loro.

Mi morsi il labbro e mugolai estasiato.

La tortura e la morte erano tutti ciò che di più bello c'era in questo mondo.

Dopo il caos.

Quello era ancora meglio.

Perché il caos generava morte e la morte generava sofferenza.

E la sofferenza generava dolore, che a sua volta componeva urla strazianti provenienti da volti deformati dal terrore.

L'ultima volta che sentii un urlo simile squarciare il cielo e riempiendomi il corpo di brividi di piacere, fu quando Asmeray morì.

Una scena poetica e soddisfacente.

Mi sarebbe piaciuto vedere come il suo corpo si fosse ridotto in poltiglia dopo lo schianto e la caduta nel. burrone, ma la polizia aveva circondato la zona e l'unica cosa che riuscii a sapere, tramite i telegiornale, fù che il corpo era ridotto così male che a stento riuscirono a ricomporlo per permettere alla famiglia di riconoscerla.

𝐓𝐄𝐋𝐋 𝐌𝐄 𝐀 𝐒𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora