10. Thᥱ ᥒιght of mᥱmorιᥱs

18.2K 859 862
                                    

⚠️ ATTENZIONE ⚠️

Prima di iniziare con la lettura del capitolo vi chiedo gentilmente di riempire la stellina che trovate in fondo a sinistra.
So che molti di voi sono lettori silenziosi e neanche ci prestano attenzione ma per noi autrici è molto importante così come lo sono i commenti, non solo perché ci aiutano a capire quanti di voi sono coinvolti ma anche per sapere cosa ne pensate di ciò che scriviamo.
Banalmente, anche se non molto, è anche un modo per gratificarci e soprattutto per farci capire che il nostro duro lavoro e il nostro tempo, non sono vani.
Ora vi lascio alla lettura del capitolo.

Sempre ed immensamente vostra, Marty ♥️


Ivy

Osservai la foto davanti a me.

Il sorriso di Ismael era così intenso e coinvolgente da illuminare anche le stanze più buie.

Il suo temperamento era sempre stato ciò che più ammiravo di lui. Sempre così solare, allegro ma negli ultimi tempi, tutto ciò che di bello aveva sembrava essere scomparso, lasciando spazio solo a malinconia e inquietudine.

Mi sentivo in colpa per averlo lasciato da solo, in balia dei miei genitori che costantemente lo mettevano sotto pressione e lo additavano come la sciagura più grande della nostra famiglia.

Ismael era un bravo ragazzo, dal cuore grande ma nessuno di loro, oltre me, era mai riuscito ad andare oltre.

Oltre al suo aspetto da cattivo ragazzo.

Oltre le continue risse.Oltre le continue sbronze.
Oltre i continui attacchi di rabbia. Oltre le continue notti trascorse a recuperarlo fuori dai locali in condizioni pietose. Oltre le continue bugie di copertura che rifilavo ai miei genitori.

E infine, persino oltre i segreti che costudiva gelosamente.

Ero stata fuori casa troppo a lungo e quando rientravo quelle rare volte, mi prendevo cura di lui più di quanto loro avessero mai fatto in tutta la nostra vita.

Non erano dei cattivi genitori, perlomeno con me non lo erano mai stati ma Ismael aveva dei sogni, proprio come ne avevo anche io, ma gli affari di famiglia veniva sempre prima di qualsiasi cosa.

«Questa famiglia ha un impero, vi lasceremo un'eredità e sarete voi a guidarla. Che vi piaccia oppure no.»

Avevo frequentato un college imposto da mio padre, in una città che volevano loro. Intrapreso rapporti con le famiglie che loro avevano scelto e molti al posto mio si sarebbero sentiti soffocati, oppressi, io invece avevo semplicemente accettato il mio destino e compreso i sacrifici che la mia famiglia aveva fatto giorno dopo giorno per arrivare in cima.

Dal canto suo invece, ad Ismael, era stato subito imposto il ruolo all'interno dell'azienda, sradicando troppo presto quel giovane ragazzo dalla spensieratezza e voglia di vivere la vita come un normale ragazzo.

Si era spento giorno dopo giorno sotto gli occhi di tutti e nessuno, nessuno, era mai stato in grado di vedere ciò che gli stava accadendo, o semplicemente faceva comodo non farlo.

«Va tutto bene?» Domandò Max cingendomi la vita con il braccio e si piegò sul mio orecchio.

L'odore della colonia mi pizzicò le narici e istintivamente arriccia il naso ritrovandomi nauseata da quel profumo così forte.

Odiavo questo genere di profumo, troppo snob, troppo artefatto.

L'emblema dell'agio in cui eravamo nati e cresciuti.

𝐓𝐄𝐋𝐋 𝐌𝐄 𝐀 𝐒𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora