3. Iᥒfᥱrᥙs

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⚠️ ATTENZIONE ⚠️

Prima di iniziare con la lettura del capitolo vi chiedo gentilmente di riempire la stellina che trovate in fondo a sinistra.
So che molti di voi sono lettori silenziosi e neanche ci prestano attenzione ma per noi autrici è molto importante così come lo sono i commenti, non solo perché ci aiutano a capire quanti di voi sono coinvolti ma anche per sapere cosa ne pensate di ciò che scriviamo.
Banalmente, anche se non molto, è anche un modo per gratificarci e soprattutto per farci capire che il nostro duro lavoro e il nostro tempo, non sono vani.
Ora vi lascio alla lettura del capitolo.

Sempre ed immensamente vostra, Marty ♥️



Ivy

Il Poison era veramente come tutti sussurravano.

Un posto magico, fatto di luci stroboscopiche al neon, corpi madidi di sudore, spensieratezza e misteri nascosti.

L'avevo percepito quella sera stessa.

La sensazione di sporco, di sensuale e peccaminoso che avevo sentito camminando tra quelle mura mi aveva fatto provare quelle emozioni che per una vita intera avevo sopito, rinchiuso nella gabbia della mia anima.

Le gocce di sudore che mi scivolarono lungo la spina dorsale divennero linfa vitale velenosa mescolata al profumo virile dell'uomo sensuale dalla quale mi ero lasciata trasportare in un danza libidinosa.

Il suo respiro caldo mi carezzò il collo e la voce roca e bassa mi sussurrò all'orecchio come la promessa di una dolce tortura.

«Ivy?»

La testa bionda, perfettamente messa in piega della mia migliore amica fece capolinea dalla porta della mia camera da letto.

Chiusi il computer e lo poggiai sul comodino girandomi verso di lei.

«Mh?»

Leo sorrise, entrando con una grossa scarola bordeaux e un fiocco nero in chiffon gigantesco a chiuderlo.

«E' arrivato questo per te.»

Aggrottai le sopracciglia e gattonai verso di lei. «Chi lo ha mandato?» Domandai prendendo la scatola e la posai sul letto.

Leo alzò le spalle e si mise a sedere al mio fianco.

Accavallò le gambe e sfilò un piccolo bigliettino del medesimo colore della scatola e me lo porse.

«Avanti aprilo, sono curiosa.»

Presi il biglietto e lo rigirai tra le dita osservandolo nella speranza di capire chi fosse il mittente ma all'esterno non c'era alcuna scritta.

Guardai Leo. «Sei sicura che sia per me e non per te?» Domandai inclinando la testa di lato, guardandola.

Annuì. «Più che sicura. Il fattorino ha detto, e qui cito testuali parole: Il pacco è per la signorina Ivy Stone e mi hanno minacciato di ridurmi in piccoli granelli di sabbia se non lo avessi consegnato personalmente a lei.»

«Ma tu non sei me!» Risposti grattandomi la tempia.

Leo rise e mise l'indice davanti alle labbra. «Shh! Questo lui non lo saprà mai.»

Scossi la testa ridendo.

«Però a mia discolpa posso dire che sono curiosa e che conoscendoti avresti rispedito il pacco al mittente senza neanche guardare cosa contenesse.»

«Ovviamente.» Risposi annuendo. «Non è il mio compleanno.»

«E che ti frega se non è il tuo compleanno, Ivy. E' pur sempre un regalo, accettalo.»

𝐓𝐄𝐋𝐋 𝐌𝐄 𝐀 𝐒𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora