8. VoꙆtᥲɠᥱ

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⚠️ ATTENZIONE ⚠️

Prima di iniziare con la lettura del capitolo vi chiedo gentilmente di riempire la stellina che trovate in fondo a sinistra.
So che molti di voi sono lettori silenziosi e neanche ci prestano attenzione ma per noi autrici è molto importante così come lo sono i commenti, non solo perché ci aiutano a capire quanti di voi sono coinvolti ma anche per sapere cosa ne pensate di ciò che scriviamo.
Banalmente, anche se non molto, è anche un modo per gratificarci e soprattutto per farci capire che il nostro duro lavoro e il nostro tempo, non sono vani.
Ora vi lascio alla lettura del capitolo.

Sempre ed immensamente vostra, Marty ♥️

Ares


Non un accenno di sole illuminava le strade di Miami.

Il cielo torvo preannunciava l'arrivo di un temporale e da giorni il telegiornale non faceva altro che mettere in allerta l'intera città.

Si respirava una strana aria, di quelle che ero solito percepire quando il caos stava per prendere il sopravvento.

Profumava di inquietudine, disordine e confusione.

Era come un ruggito famelico, di quelli disperati che invocavano a gran voce la necessità di saziarsi.

Del resto ci ero cresciuto, con quell'odore che ancora oggi era impresso sulla mia pelle tanto quanto lo era nella mia mente.

Il vento s'innalzò prepotentemente, il cappuccio della felpa mi scivolò giù per il collo e alcune ciocche di capelli si lasciarono trasportare lungo la mia fronte. Le recuperai portandole indietro e puntai lo sguardo davanti a me, al centro di quel pezzo di terra verde e lucido, bagnato a causa della rugiada mattutina.

Piegai le ginocchia, mi abbassi verso la lapide bianca, candida e pura e allungai la mano, con l'indice tracciai il contorno della foto situata al centro di quel freddo marmo.

Quella foto che pochi anni prima ero stato io stesso a scattare.

Amavo fotografarla, immortalare ogni attimo felice della sua vita così che, se un giorno si fosse sentita triste e sopraffatta, gli avrei dato centinaia di motivi per non esserlo.

Tra tutte quelle che le avevo fatto, questa era in assoluto la mia preferita. La stessa che Ivy aveva trovato in camera.

Sorrideva. Gli occhi azzurri erano intensi e caldi come il cielo d'estate e lei non era mai stata così bella e raggiante.

Le lentiggini scolorite che si scontravano con il candore della sua pelle; I lunghi capelli neri a fare da cornice a quel viso che tanto avrei voluto accarezzare ancora una volta.

Era felice, spensierata o almeno era quello che dava a vedere perché la verità è che non lo era affatto.

Ricordo ancora come, poco tempo dopo aver scattato questa foto, le cose era cambiare drasticamente.

Quante notti insonne avevo trascorso a stringerla tra le mie braccia tentando di placare il fiume di lacrime che solcavano il viso ogni giorno più magro, ogni giorno più pallido? Avevo perso il conto, ma se ne avesse avuto bisogno, lo avrei fatto ancora e ancora.

Asmeray James 12 settembre 2000- 6 gennaio 2020

«Continuare a venire qui non la riporterà indietro figliolo.» La voce bassa e risoluta di Alister mi arrivò alle orecchie come il più fastidioso dei suoi.

La puzza di colonia costosa s'insinuò nelle narici e il viscido strisciare delle sue scarpe di merda mi trapanò le tempie.

Guardai un'ultima volta quella foto prima di tirarmi su.

𝐓𝐄𝐋𝐋 𝐌𝐄 𝐀 𝐒𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora