Ero uscita tranquillamente dalla casetta, e subito un uomo mi aveva preso per la maglietta e buttata a terra. "Chi ti credi di essere, ragazzino?" aveva detto puntandomi il fucile in testa. "Mentre gli altri lavorano tu credi di poterti riposare?" Sapevo che quelli con la mia stessa divisa dovevano stare zitti e subirsi gli insulti, ma non io. "Anche se fosse?" avevo chiesto alzandomi e prendendo il fucile per poi lanciarlo via, poi avevo spinto l'uomo in modo che cadesse a terra e gli avevo detto "e poi sono una ragazza! La prossima volta quando devi parlarmi prenditi un paio d'occhiali!" Dicendo questo ero subito corsa via per evitare che mi picchiasse o addirittura mi uccidesse. Avevo preso una zappa ed avevo iniziato a zappare la terra, a quanto pare utilizzavano quel campo per coltivare, anche se non penso che crescessero frutti buoni dato che era terra... non vera. Insomma... l'hanno creata con prodotti chimici o altro. Si vedeva subito la differenza, sopratutto per una come me che è nata e cresciuta in montagna. Poi dopo circa tre ore di lavoro ci hanno chiamati per andare a farci la doccia. Io avevo letto un sacco di libri sui campi di concentramento, e se quel campo era la fotocopia di sicuro le docce non erano una cosa positiva.