Ariel guardava l'orizzonte dalla grande finestra della torre dell'ala est del castello dove era nata e cresciuta. I suoi occhi erano fissi suoi tre splendidi velieri ancorati al porto antico che, nella luce del tramonto, sembravano quasi essere creature magiche, effetto che si aveva anche all'alba quando il sole, spuntando all'orizzonte, li illuminava a poco a poco.
Il porto antico si trovava nella parte est della città di Arkham, la capitale del regno del Akator, ed era affollato di piccoli pescherecci che facevano avanti e indietro per rifornire ogni giorno il mercato di pesce fresco.Il regno sorgeva su diverse isole vulcaniche di varie dimensioni e la capitale sorgeva sulla più grande, l'isola di Arkham, da cui appunto prendeva il nome.
Arkham era abitata da circa un milione e mezzo di persone. Le sue abitazioni, da quelle dei nobili a quelle dei pescatori erano principalmente tinteggiate di bianco in modo da riflettere i raggi solari in estate e renderle più fresche, per quanto possibile. I tetti erano ricoperti da tegole rosse o colore marrone e tutte le finestre avevano le persiane verdi.
Vi erano squadre di uomini che si occupavano regolarmente della manutenzione di case, strade, illuminazione, rete idrica e fognature. Gli operai venivano pagati con i proventi delle tasse che tutti pagavano in base al proprio ceto. Molti nobili si erano lamentati di dover pagare tasse di gran lunga superiori ai contadini o ai pescatori ma re Astor, così come i suoi predecessori, si era dimostrato inflessibile sotto quel punto di vista.-----------------
Ariel aveva 16 anni, lunghi capelli castani e occhi verdi. Era alta 167 cm ed aveva un corpo esile e flessuoso.
Quando tre anni prima suo nonno, il vecchio Re Harlock, era venuto a mancare, suo padre Astor era stato incoronato nuovo Re ma, dopo la lettura del testamento del nonno, era andato su tutte le furie e l'aveva condannata a vivere nell'ala est del palazzo fino a quando non avesse deciso il contrario.-------------------------
Re Astor a dire il vero non odiava sua figlia, anzi l'amava più della sua stessa vita, anche più dei suoi tre figli maschi Bogum, Bambam e Bangchan, al punto tale che sarebbe morto per lei pur di salvarla. Era solo arrabbiato con suo padre per aver lasciato i tre velieri, il porto antico, i magazzini e tutto quello che c'era dentro alla sua giovane figlia, esponendola così alla cupidigia di esseri senza scrupoli e, in un momento di rabbia, l'aveva punita duramente.
Quello che nel testamento non era scritto, ma era comunque palese a tutti, era che i marinai, gli ufficiali dei tre velieri e i portuali avrebbero dovuto continuare a lavorare e prendere ordini solo dalla Principessa.
Quei tre velieri valevano tanto oro quanto pesavano e il Re sapeva che facevano gola a molti nobili, sia nel proprio Regno, che in quelli vicini. Soprattutto in quelli vicini.Ciò che più Re Astor temeva, era che qualche nobile o sovrano senza scrupoli, potesse chiedere in sposa la sua unica figlia femmina, solo per entrare in possesso dei tre velieri, visto che facevano parte della sua dote, insieme a molte altre cose presenti a palazzo.
Astor in cuor suo temeva che qualcuno, tra gli ufficiali soprattutto, potesse approfittarsi della bontà d'animo della ragazza, anche se Ariel aveva un bel caratterino, convincendola a sposarlo o peggio ancora, potesse rapirla per ottenere la sua dote. In quei tre anni aveva fatto di tutto per impedire a chiunque di avvicinarsi troppo alla ragazza, anche se non era stato facile.
Ora, nello studio privato del Re, la Regina Esmeralda aveva obiettato per l'ennesima volta la decisione del marito, lui le aveva detto di essersi subito pentito della decisione, ma non sapeva come scusarsi con la figlia, visto il lungo periodo di tempo passato e il suo carattere alquanto focoso e ribelle.
"Mio caro non vedo di cosa ti lamenti, è tua figlia dopotutto! Sai come si dice in questi casi 'Tale padre, tale figlia'!" esclamò la Regina ridendo.
"Non ridere, è una situazione grave, lo sai che non mi rivolge la parola da quel giorno. A volte vorrei che fosse veramente mia figlia." rispose Astor sospirando.
"Domani a colazione le parlerò, ma Ariel non è arrabbiata perché l'hai rinchiusa nell'ala est, ma perché teme che tu voglia darla in sposa a qualcuno degli altri regnanti, molti dei quali sono vecchi e senza figli maschi. Comunque abbiamo fatto una promessa a tuo padre, Ariel non dovrà mai sapere che in realtà..." disse Esmeralda.
"Lo so. Ma è dura tenerla all'oscuro di tutto. E per il resto, non avevo scelta. Devo tenerla al sicuro, anche a costo di sembrare un mostro ai suoi occhi. Soprattutto perché mi è giunta voce che il comandante Song le ha messo gli occhi addosso già da un po'. E tu sai quanto quell'uomo non mi piaccia e non mi sia mai piaciuto." disse Astor interrompendola e guardandola tristemente.
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La principessa e il pirata
FanficAriel, principessa del regno di Akator, vive con la sua famiglia sull'isola di Arkham, che dà il nome alla capitale del regno. La sua vita sull'isola trascorre tutto sommato tranquilla e serena, fino a quando a causa di un vile tradimento non si rit...