"Com'è stato possibile che nessuno si sia accorto di nulla!" esclamò Song furioso. La scoperta della fuga dei sovrani era stata per lui un duro colpo da digerire e, nonostante fossero passati mesi, ancora gli bruciava.
"Maestà non so cosa dirle. Abbiamo interrogato e torturato tutti i soldati e i prigionieri, ma nessuno ha saputo darci una risposta. Abbiamo anche setacciato palmo a palmo tutta l'isola, ma non li abbiamo trovati." disse un soldato.
"Eppure devono essere nascosti da qualche parte, non possono essere spariti nel nulla!" urlò Song.
"Maestà, per quel che ne sappiamo potrebbero anche essere morti. D'altronde le loro ferite erano gravi." disse il soldato.
"Ci crederò solo quando vedrò i loro cadaveri." disse Song sedendosi sul trono.
"Chiedo scusa maestà." disse un altro soldato entrando nella sala del trono.
"Cosa succede adesso?" chiese Song adirato.
"L'ambasciatore di Mandrosia vi chiede udienza." rispose il giovane.
"Digli che ora non ho tempo." disse Song.
"Ci ho provato, ma insiste che è importante." rispose il soldato.
"Uffa che noia. E va bene, fallo entrare." disse Song sbuffando."Buongiorno maestà." disse il giovane Jeong.
"Buongiorno a voi ambasciatore. Come mai tutta questa urgenza di parlarmi?" chiese Song.
"Sono venuto a dirvi che stamani mi è giunta una missiva da re Igor dove mi ordina di partire immediatamente per Mandrosia." rispose Jeong.
"E come mai?" chiese Song incuriosito.
"Questo non lo so, maestà, sulla missiva non c'è scritto." rispose il giovane.
"Ma tornerete?" chiese Song.
"Certo maestà. Starò via solo il tempo necessario per parlare con il mio re. Volete che gli porti un messaggio da parte vostra?" chiese Jeong.
"Sì, digli che lo invito ufficialmente a passare qualche giorno nel mio regno." disse Song, prima di congedarlo.-------------------
"Buongiorno maestà." disse Jeong inchinandosi davanti a re Igor. Il viaggio da Arkham a Montelusa era durato parecchio e il suo veliero si era ritrovato in balia di una delle prime tempeste.
"Buongiorno giovane Jeong. Ho sentito che il vostro viaggio è stato un po' movimentato." rispose Igor.
"Capita quando si incontra una tempesta, maestà." rispose il giovane.
"Dimmi che novità mi porti da Arkham?" chiese Igor.
"Quello che ho da dirvi vi sconvolgerà, maestà." rispose Jeong, prima di raccontargli tutto.
"Quindi i sovrani di Akator sono ancora vivi? Sono stati trovati?" chiese Igor.
"No maestà. C'è chi dice che siano morti a causa delle ferite, chi dice che siano nascosti in qualche grotta e chi, invece, sostiene che siano riusciti a fuggire su qualche veliero." rispose Yunho.
"Ma se re Song fa controllare tutti i porti!" esclamò un anziano consigliere.
"Vero, ma ho sentito alcuni miei servitori dire che qualche mese fa, da una cala nascosta, sono partiti due velieri e che su uno di questi ci fossero i reali di Akator, feriti ma vivi." disse Yunho.
"Impossibile, sarebbero stati visti e bloccati." disse il consigliere."No, se sono partiti di notte, vecchio rincitrullito." disse una piccola voce facendoli voltare tutti verso la direzione da cui proveniva.
"Come osi rivolgerti a me in quel modo, piccola insolente! Ritorna subito nelle cucine! Una serva come te non può stare in mezzo ai nobili!" sbraitó il consigliere.
"Perché invece non te ne vai tu, insieme a tutte quelle mummie che ti stanno accanto? Siete vecchi ed inutili, oltre che dei guerrafondai ed il re starebbe molto meglio senza di voi." rispose la bambina.
"Come osi piccola insolente! Ora ti aggiusto io!" gridò il consigliere avventandosi sulla piccola che, dopo avergli dato un calcio ad una gamba, corse vicino a re Igor, allibito e divertito al tempo stesso da quella piccola serva.
"Re Igor, lo sai che quei vecchiacci, a tua insaputa, hanno ordinato ai capitani della tua flotta di invadere le acque del Regno di Akator e di attaccare, depredare ed affondare ogni singolo veliero che incrociavano?" gli chiese la piccola.
"Cosa?" chiese Igor sorpreso.
"Maestà è solo una serva e per giunta bugiarda." disse subito il consigliere cercando di difendersi.
"Il bugiardo sei tu e quei vecchiacci. Vi ho sentiti mentre confabulavate alle spalle del re. E come vi ho sentito io vi hanno sentito anche gli altri servitori del palazzo. Solo che loro hanno troppa paura di mettersi contro di voi, ma io no." disse la piccola facendogli la linguaccia.
"Questa me la paghi piccola insolente." ringhiò il consigliere prendendo il pugnale che teneva in vita. Ma prima che potesse usarlo per colpire la bambina, si ritrovò la punta della spada del re contro la gola.
"A quanto pare i miei sospetti su di voi erano fondati, consigliere Stanford. Da questo momento consideratevi tutti sollevati dai vostri incarichi." disse il re.
"Ma maestà! Non vorrete credere ad una serva!" esclamò Stanford sconvolto.
"Invece le credo. Ora vi invito a fare i bagagli e a lasciare il mio regno il prima possibile. Ho ascoltato anche troppo i vostri stupidi consigli." disse Igor con tono gelido.
"Ma non potete regnare senza consiglieri!" esclamò un secondo consigliere.
"Di questo non dovete preoccuparvi, ci sono tante persone pronte a prendere il vostro posto!" disse la bambina.
"Dimmi piccola, come ti chiami?" chiese Igor divertito dalla sua audacia.
"Irina, maestà." rispose lei prontamente.
"Bene Irina, dimmi dove mi suggeriresti di trovare altri consiglieri?" chiese Igor.
"Tra il popolo maestà. Nessuno meglio dei comuni cittadini conosce le esigenze del popolo." rispose prontamente Irina.
"Interessante. E dimmi, hai altri suggerimenti da darmi?" chiese Igor visibilmente divertito.
"Sì, ti consiglio di sposare una donna del regno, magari scelta tra il popolo, così da fare capire ai tuoi sudditi che tieni loro." rispose Irina.
STAI LEGGENDO
La principessa e il pirata
FanfictionAriel, principessa del regno di Akator, vive con la sua famiglia sull'isola di Arkham, che dà il nome alla capitale del regno. La sua vita sull'isola trascorre tutto sommato tranquilla e serena, fino a quando a causa di un vile tradimento non si rit...