Capitolo 3

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Ariel restò a guardare Song in manette mentre veniva riportato verso il palazzo per un attimo, poi si girò verso Jackson e fece un profondo sospiro di frustrazione.
"Sinceramente Altezza sono così sorpreso dal vostro linguaggio che non so se ridere o piangere." disse Jackson.
"Ti prego Jackson evita di fare del sarcasmo, quando mio padre lo verrà a sapere mi farà un predicozzo lungo quanto una quaresima." disse Ariel portandosi le mani a massaggiarsi le tempie.
"Da me non lo saprà di certo, Altezza... Comunque che facciamo adesso?" chiese Jackson, visibilmente divertito.
"Noto con piacere che la cosa ti diverte. Comunque credo di dovermi scusare personalmente con il capitano del veliero, anche se non so se mi farà salire a bordo, visto il comportamento di Song. E per favore, smettila di sghignazzare." disse la ragazza sospirando.
"C'è un solo modo per saperlo, non credete Altezza?" domandò Jackson inarcando un sopracciglio e facendole l'occhiolino, sempre ridendo. Lei lo guardò un attimo prima di sospirare rassegnata.

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"Ehi voi del veliero!" disse Ariel voltandosi verso il Blue Eyes.
"Chi siete e che volete?" chiese Hoseok, facendo finta di nulla.
"Sono la Principessa Ariel di Akator e chiedo il permesso di salire a bordo per parlare con il vostro capitano." rispose Ariel.
"Un attimo che chiedo." rispose Hoseok allontanandosi dal parapetto per raggiungere con molta calma il capitano nella sua cabina.

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"Dille di no." disse Taehyung quando sentì la richiesta.
"Tu invece la riceverai e le parlerai." disse Hoseok per poi uscire e tornare verso il parapetto.
"Hobi!" lo chiamò Taehyung, ma lui lo ignorò. Il ragazzo frustrato si richiuse nei suoi alloggi sbattendo la porta per la frustrazione.

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"Permesso accordato Altezza, il capitano la attende nei suoi alloggi! Abbassate la passerella per far salire la Principessa!" disse Hoseok, una volta riaffacciatosi al parapetto, mentre con la coda dell'occhio guardava verso la porta chiusa della cabina del capitano con un certo timore.
"Grazie." disse Ariel.
"Sicura di voler andare da sola?" chiese Jackson, un po' preoccupato.
"Jackson so difendermi e poi dubito che siano così stupidi da rapirmi. Ma se serve a farti stare tranquillo dì ai capitani del Giglio Nero e del Rosa Nera di salpare e veleggiare al largo del porto, se poi vuoi sentirti ancora più sicuro, fai salpare anche un paio di velieri armati dal porto ovest, se fanno domande digli che sono esercitazioni, poi se vuoi puoi salire a bordo anche tu, ma dal capitano andrò da sola, che a te piaccia o meno. Anche se convincerlo che quel demente ha fatto tutto questo casino di testa sua, sarà dura, molto dura." rispose Ariel guardandolo e ricevendo uno sbuffo contrariato in risposta.
"Sinceramente parlando, Altezza, quando vi ci mettete siete più testarda di un mulo." disse Jackson.
"Ho avuto un ottimo insegnante." rispose Ariel ridendo mentre gli dava una pacca amichevole sul braccio.
"Questo è un colpo basso." bofonchiò Jackson contrariato, mentre si allontanava per riferire gli ordini della Principessa.

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Taehyung nel frattempo, dopo aver  camminato avanti e indietro per una decina di minuti, furioso come una belva in gabbia, aveva spalancato la porta che portava nella sua camera ed era entrato guardandosi intorno. Gli occhi gli erano caduti sulla tinozza che usava per fare il bagno e senza pensarci due volte ci aveva svuotato dentro i due barili d'acqua che teneva per lavarsi, poi si era spogliato e si era immerso nell'acqua fredda, sperando che lo aiutasse a calmarsi.
Dopo essersi insaponato, prese un profondo respiro, si tappò il naso e si immerse completamente restando in apnea per qualche minuto.
Quando riemerse si portò le mani alla testa e si tirò indietro i capelli bagnati, poi sospirò e uscì dalla tinozza.

La principessa e il pirataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora