Capitolo 11: Guai in arrivo

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<<Ryowa, puoi ripetermi cosa stiamo per fare?!...>>

<<Non preoccuparti, Nakahara, tra poco ci sarà da divertirsi!>>

Il rosso si mise a guardare nuovamente il ragazzo di fianco a lui. Era sicuro di quello che stava per fare?

<<Ne ho già prese 3 di punizioni pomeridiane, non voglio la quarta...>> disse Chuuya.

<<Non l'avrai, anzi, ti godrai anche lo spettacolo!>> ribattè Ryowa, emozionato.

Il ragazzo dai capelli corti e scuri iniziò a chiamare qualche compagno, per avere informazioni riguardanti lo scherzo che stavano mettendo in atto.

<<Mashika, è collegato l'impianto di emergenza, giusto?>>

<<Sì, ho ricontrollato!>> esclamò la ragazza più alta di Chuuya, con una coda di cavallo.

<<Guyzu, la cattedra è stata rivestita da quel tuo liquido speciale?>> chiese Ryowa ad un altro ragazzino, più lontano del precedente.



<<Certamente, ora la passo di nuovo, per sicurezza>> rispose alzando il pollice.

<<Per sicurezza? Ma quale sicurezza, che state per far esplodere il computer!>> esclamò sorpreso Chuuya.

<<Vedi che sai cosa stiamo per fare? E in ogni caso, l'unica cosa a rovinarsi dovrà essere l'aggeggio elettronico, non rischieremo mai di dar fuoco all'intera scuola. Ewuka, la bolla sigillante? È pronta?>>



<<Ci sto ancora lavorando!>> rispose una ragazza dai capelli ricci china nell'angolo opposto dell'aula dove si trovavano loro.

<<È vietato usare i poteri qui!>> continuò con la predica il rosso.


Ryowa lo guardò un po' male.

<<Nakahara che fa la ramanzina sull'usare i poteri a scuola dopo ciò che è successo settimana scorsa? Quella volta stava davvero per esplodere tutto!>> esclamò il ragazzo.

<<Pffft!! Pensa a controllare il tuo, di potere! Io penso al mio!>> aveva risposto con arroganza Chuuya.

<<Proprio perché so controllare il mio, facciamo tutto questo! Vedrai, sarà fighissimo!>>

Ryowa prese il suo telefono e iniziò a pigiarlo in modo casuale, secondo Chuuya, che non capiva quali fossero le sue intenzioni.

<<Kakiyutsuwashiro, sta arrivando la prof?>> chiese senza neanche alzare la testa dal telefono.

<<No..Ah, sì! Presto, è in fondo al corridoio!>> esclamò in fretta il ragazzo dal nome impronunciabile.

In qualche istante, Ryowa ristabilì l'ordine andatosi a distruggere nel momento in cui gli altri compagni sentirono la notizia che il professore stava arrivando. Ritornarono ognuno al proprio posto, in piedi, in attesa dell'entrata dell'insegnante.

Chuuya guardò incerto il computer sulla cattedra, un po' timoroso di quello che sarebbe successo.
Ma come aveva avuto un'idea così diabolica, il suo compagno Ryowa?
E a cosa sarebbe servito far prendere fuoco al computer fornito dalla scuola? Non aveva senso. Certo che non ne aveva!
Era un atto vandalico nel vero senso della parola, e, in più, cosa avrebbero fatto i compagni del rosso nel momento in cui il professore, ripresosi dalla shock, avrebbe ordinato loro di dire i nomi degli autori di quel gesto? Di certo, in quel momento, sarebbero rimasti tutti zitti.

Il professore vestito bene entrò in classe con la sua cartelletta in cuoio sotto il braccio destro, richiudendosi la porta alle spalle. Guardò con serietà e quasi una nota di disgusto i suoi carissimi alunni, quasi tutti con un ghigno in volto.

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