Capitolo 14: Una Lezione...speciale.

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(ATTENZIONE: SCENE DI VIOLENZA E SANGUE)

Il potere si era impossessato di Chuuya, e Dazai non era riuscito a fermarlo.
Infatti, il rosso lo aveva scaraventato 15 metri più in là, facendolo sbattere contro un albero all'interno del parco.
Su Chuuya erano iniziate a comparire quelle famose strisce rosse che tanto caratterizzavano "corruzione" e lui aveva iniziato a distruggere tutto, senza tregua.
Un albero contro l'edificio più in là, lo scivolo una volta attaccato a terra stava ora volando ad una trentina di metri sopra di loro, pezzi di terra e rocce volavano ovunque, spaccando vetri e ferendo persone assai lontane.
Di lì a poco qualcuno sarebbe intervenuto.
Qualcuno avrebbe di certo chiamato la polizia.
Questo scenario non sarebbe passato inosservato.

Dazai riprese conoscenza dopo un po', e vide che il rosso era per aria, con vari massi che lievitavano attorno a lui, minacciosi di essere scaraventati per terra da una forza brutale.

Con un gemito, il moro iniziò a mettersi seduto, e, piano piano, ad alzarsi.
La botta era stata davvero forte, ma non mortale, per fortuna.
A Dazai doleva ovunque, a partire dalla schiena, ma riuscì comunque ad avviarsi, zoppicando, verso Chuuya.
Un Chuuya ormai irriconoscibile e senza controllo.

<<H-Hey...>> gli disse il bendato. Il rosso abbassò la testa per guardare quell'omino sotto di lui.

In un secondo, prima ancora che Dazai potesse continuare con il suo discorso, una roccia lo colpì dal lato destro, uccidendolo brutalmente. L'erba si colorò di un rosso scuro e tutto diventò buio.

<<Chuuya, per caso ti sei fatto bullizzare?>>

Il rosso trasalì e cadde dalla panchina al suono di quelle parole.

Poco dopo realizzò.

Era stato un sogno? Quell'apocalisse...era stata tutta solo nella sua testa...?
Sembrava tutto così reale, ma Chuuya non sapeva cosa stava provando davvero...Felicità e tristezza insieme.
Una parte di lui era determinata a distruggere tutto, ma un'altra non voleva. Dazai, nel suo sogno, era morto.
Quello lo faceva essere parecchio triste, anche se lo odiava (a detta sua).
Non era stato un sogno.
Era stato un incubo.
Un incubo dominato dalla sua parte selvaggia. Proprio quella che aveva il potere. Quella che controllava "corruzione".

Davanti al rosso si parava la figura di Dazai, seduto sulla panchina, con le gambe accavallate, mentre lo fissava divertito.

Che c'era di buffo?

<<Coglion3, che caxxo ridi?!>> gli chiese bruscamente Chuuya, mettendosi in fretta in piedi e passandosi velocemente i vestiti con la mano, cercando di togliersi le foglie di dosso che gli si erano attaccate nel momento della caduta.

Dazai lo guardò ancora più divertito.

<<Ahahah, Chuuya, ti eri addormentato sulla panchina di un parco mezzo abbandonato, dove nessuno ti poteva sentire, in un posto dove potevi esser rapito facilmente. Wow, ce ne vuole ad appisolarsi in un luogo del genere. Eri per caso stanco?>>

Chuuya lo guardò per un attimo incredulo, ma poi parlò.

<<Non te frega. Comunque, riguardo alla domanda di prima -se mi sono fatto bullizzare o no- beh, direi proprio di no visto che il mio nemico stava per morire accoltellato.>>

Dazai rimase un attimo sorpreso.

<<Wow, Chuuya, ti ci vedo stile Yandere ad uccidere i tuoi avversari! Anzi...Mi sembri più una Tsundere...Mhm..Boh. Comunque, se lo stavi per uccidere, allora perché ti ha conciato così?>>

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