Forse rimasero lì per parecchi secondi.Forse per qualche minuto.
Forse sfiorarono quasi 1 ora.
Chuuya non intendeva mollare Dazai, e quest'ultimo non aveva intenzione di lasciar andare la schiena del rosso.
Pensavano.
Nonostante le luci fossero spente, non dormivano.
Non volevano fare nulla, preferivano rimanere lì così, avvolti nei loro pensieri e l'uno dalle braccia dell'altro.Chuuya non sentiva freddo, i vestiti si stavano asciugando grazie al calore che l'altro gli aveva trasmesso con il contatto tra i loro corpi.
E Dazai non sentiva più dolore, nelle strette dell'altro, nonostante fossero prive di potere.
Avevano ciascuno la testa sulla spalla dell'altro, e gli occhi fissi in un punto buio e astratto. Il silenzio riempiva il vuoto che entrambi avevano dentro.
O forse quest'ultimo era troppo grande per entrambi, d li divorava piano piano...I pensieri non lasciavano andare via il rosso, sembravano costringerlo a trovare una risposta alle sue mille domande, nemmeno poste al moro.
Come si era cacciato in un simile guaio?
Che fosse semplicemente capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato?
Sarebbe stata una vera sfortuna.
Chuuya aveva sentito dal telegiornale che si trattava di un attentato terroristico di una qualche associazione segreta, ma nessuno aveva specificato né il motivo né il presunto obbiettivo.
Probabilmente, persino le forze dell'ordine non ne erano a conoscenza, e stavano ancora investigando per scoprire i dettagli.E allora chi lo sapeva?
Dazai aveva ucciso delle persone. Di sicuro per difesa personale, non poteva sparare a gente a caso. Avevano detto che aveva aiutato a salvare dei civili, ma che molti erano morti. Ciò significa per caso che quegli uomini incappucciati avessero intenzione di uccidere tutti i passeggeri?
E per quale motivo? Magari per diffondere il terrore nella città? Una specie di avvertimenti rivolto verso il governo?Non aveva senso...
Oppure sì?... Magari, il loro intento era proprio quello di non far capire chi fosse il loro target. Gli altri civili lo avrebbero visto, mentre moriva, dunque potevano denunciarlo alla polizia, una volta si fossero salvati, giusto? Dirlo alla polizia. Essa avrebbe indagato sul passato della vittima e sarebbe risaliya piano piano all'associazione assassina.
E allora perché risparmiare Dazai? Anzi, come aveva fatto a sopravvivere tutto da solo? Che fosse un vero esperto nell'uccidere?
Che strano. Gli agenti dell'agenzia per il controllo dei poteri, di certo non avevano una preparazione tale da essere superiore a quella di uomini addestrati ad uccidere senza pietà magari fin dalla tenera età.
Come aveva fatto?
Forse qualcuno lo aveva aiutato.
C'era per caso qualcuno più forte di lui che era suo alleato, su quel treno? Magari era fuggito, o magari era rimasto ucciso. Non che a Chuuya importasse molto, alla fine.Le persone che si erano salvate sono state ritrovate circa 30 km prima della stazione del rosso, ed ora erano salve.
La polizia attendeva che si riprendessero, prima di interrogarli sull'accaduto. Solo loro sapevano la verità, alla fine. Solo i sopravvissuti....Ma allora, anche Dazai doveva saperne qualcosa.
Perché non gli aveva raccontato nulla?
Credeva forse che Chuuya non fosse abbastanza grande per sentir parlare di morti e sangue? Era stato il primo a viverle, quelle situazioni, fin da giovanissimo. Non aveva senso tenerglielo segreto.Che motivo c'era?
<<Dazai...>> gli sussurrò a chissà quale ora della notte, liberando la sua schiena dall'abbraccio.
Forse si era addormentato. Sì, sembrava proprio di sì.
Esercitava troppo peso sulla spalla dell'altro, e stava leggermente scivolando verso il basso.
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☘︎𖣔 𝑻𝒆𝒂𝒄𝒉 𝑴𝒆 𝑻𝒐 𝑳𝒐𝒗𝒆~ 𝕊𝕠𝕦𝕜𝕠𝕜𝕦 𖣔☘︎
Romansa𝑷𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒔𝒆𝒊 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒒𝒖𝒊 𝒄𝒐𝒏 𝒎𝒆? 𝑶𝒓𝒎𝒂𝒊 𝒍'𝒉𝒂𝒊 𝒇𝒊𝒏𝒊𝒕𝒐, 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐...>> <<𝑰𝒏 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒕𝒂̀ 𝒔𝒊̀, 𝒎𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒐 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒇𝒊𝒏𝒊𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒇𝒂𝒓𝒆 𝒖𝒏'𝒂𝒍𝒕𝒓𝒂 𝒄𝒐𝒔𝒂, 𝒄𝒐𝒏...