Capitolo 13 Flashback (parte 1)

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-non ci sfuggirete- disse una delle due figure, non seppi dire chi.
Spinsi mio fratello oltre al portone e mi voltai a vedere quanto distavano da me.
Gli mancava poco per raggiungermi. Senza pensarci due volte mi lanciai oltre il portone finendo nel corridoio assieme a Federico.
La porta rimaneva spalancata, perché rimaneva spalancata? Ancora pochi metri e quelle figure sarebbero riuscite a venire nel corridoio con noi.
Vidi le pareti ai lati della porta iniziare ad allargarsi Riempiendo il buco creato da quest'ultima.
Le figure raggiunsero la "porta" quando mancava poco prima che il muro la sostituisse.
Vidi che erano indecise se provare a passare attraverso la piccola apertura ancora presente nel muro, ma poi lasciarono perdere lanciando un urlo stridulo.
La parete si chiuse del tutto.
Federico si era accasciato contro il muro e ora mi sedetti anche io a fargli compagnia.
Quella era stata di sicuro la porta più complicata di tutte.
Avevo ancora ogni particolare nitido nella mia mente, e sono sicura ci rimarranno per sempre, tormentando i miei sogni.
***
Quella voce mi aveva gelato il sangue nelle vene.
"Benvenuti, vi stavamo aspettando" aveva detto. Cosa voleva dire?
Mi voltai lentamente.
Davanti a me e a mio fratello c'era un ragazzo. Era alto e snello, con capelli color cioccolato e occhi azzurri.
Indossava uno smoking e ci guardava seduto sui gradini della scala dell'albergo.
Si alzó in piedi dicendo -sei la mia preferita lo sai?- mi sorrise.
Cosa intendeva dire?
-non credo di conoscerti-
non devo dare confidenza a nessuno ripassai la prima regola nella mente.
-si che mi conosci, bellissima- mi fece l'occhiolino.
Adesso che ci pensavo bene la sua voce non mi era nuova, ma nonostante i miei sforzi non riuscivo ad associarla a nessun volto.
Vedendo il mio dubbio il ragazzo decise di spiegarsi -pensavo fossi più intelligente vedendo come sei uscita dalla stanza di ghiaccio e come te la sei cavata con il mio Omino nero- fece spallucce mentre pronunciava la frase a seguire -siii, mi piace chiamarlo Omino nero, è dolce-
Come faceva a sapere tutte quelle cose? Un terribile presentimento inizió a rodermi lo stomaco.
-chi sei tu?- dissi sperando di non confermare la mia teoria.
-mia cara Cristina...- fece qualche, lento, passo verso di me tenendo le mani nelle tasche dei pantaloni. Quado era a meno di un metro di distanza allungó la mano -piacere, io sono Casa-
Mi vennero i capogiri e involontariamente mi allontanai da lui indietreggiando.
Volevo dire qualcosa, ma la mia bocca si apriva e si chiudeva senza emettere nessun suono.
Non riuscivo nemmeno a pensare. Nella mia testa si acavallavamo parole, pezzi di frasi, lettere, ma non riuscivano a unirsi per formare un pensiero con un verso.
-non mi stringi nemmeno la mano?- sembrava deluso, aveva uno sguardo da cane bastonato.
Una rabbia irrefrenabile mosse le mie membra senza che io riuscissi a controllarle.
Mi lanciai urlando contro il ragazzo e lo afferrai per il collo iniziando a fare pressione sul pomo d'adamo.
-hai trascinato qui dentro mio fratello che non centrava nulla, hai strappato dalle braccia della mamma Eli e hai tolto dalle loro vite altre sette persone per buttarle dentro questo schifo di gioco come pedine sacrificabili, sei un mostro- urlai tra le lacrime mentre le mie mani si stringevano sempre di più attorno al suo esile collo.
Casa stava emettendo una specie di grugniti soffocati e mi guardava con occhi stralunati.
Un sonoro pugno raggiunse il mio stomaco costringendomi a piegare in due.
Sentì l'urlo di mio fratello mentre correva ad aiutarmi.
Alzando lo sguardo vidi soddisfatta che anche il ragazzo difronte a me non stava benissimo, stava tossendo e si stava togliendo il farfallino che forse gli dava senso di soffocamento.
-sai cosa ti dico...- venne verso di me con passo deciso e infuriato.
Vedevo le sue gambe a un palmo dal mio naso.
Mi afferró i capelli e mi tiró su di forza.
Inizialmente feci un piccolo urlo, ma poi mi trattenni, non volevo dargli quella soddisfazione.
Vidi con la cosa dell'occhio Federico pronto a saltare addosso al mio aggressore, ma gli feci segno con la mano di non intervenire. Esile com'era bastava un soffio per spezzargli un osso.
-... Ti dico che mi piaci- disse riprendendo la frase lasciata in sospeso prima.
Ma prima che potessi controbattere mi ritrovai la bocca bloccata dalle sue labbra perfette.
La cosa mi sorprese tanto che per un secondo rimasi li attaccata, quando però realizzai quello che stava succedendo mi staccai con forza e gli tirai uno schiaffo che gli ribaltó la testa.
-amo le donne combattive-
Persi la testa, gli saltai addosso e cademmo entrambi per terra, riuscì a prevalere su di lui e mi ci sedetti sopra.
Gli tirai un pugno nel naso. Sotto le mie nocche sentì uno scricchiolio che significava che si era rotto il naso. Mi alzai in piedi e si piegó sotto al mio calcio allo stomaco.
Dopo di che corsi da Federico.
-dobbiamo capire come uscire da questa porta-
La guardai. Perché mi sembrava diversa?
Era dipinta con lo stesso colore rosso che avevano tutte e non aveva segni particolari, eppure sentivo che era diversa da tutte le altre, nemmeno io sapevo spiegarmi come.
-se stai pensando che questa porta è diversa da tutte le altre, hai ragione..- disse con fatica Casa mentre si rialzava dietro le mie spalle -... Non ha la chiave, perché non la apri e non te ne vai da qui- si avvicinava strisciando i piedi a noi.
Mi voltai.
-non la faresti mai così facile, ci sarà un tranello, come sempre-
-e tu sei perspicace come sempre, ma quella è la tua unica via di uscita visto che tra poco i tuoi "pseudo genitori" arriveranno qui. Non sai ancora come uccidono quegli uomini pesce... Brrr... Rabbrividisco al solo pensiero-
Era difronte a me, il sangue che gli colava dal naso.
Cosa avrei dovuto fare? Aprire la porta e scoprire cosa ci si nascondeva dietro, o aspettare di trovare un altra soluzione?
Guardai mio fratello che annuiva con la testa, ci capivamo con uno sguardo noi due.
Diedi le spalle a Casa, afferrai la maniglia e aprii la porta.
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SPAZIO AUTRICE:
Finalmente sono tornataaaa 😅
Scusate se vi ho fatto aspettare così tanto, ma sono super occupata, inoltre mi sono volontariamente iscritta a 6 concorsi diversi qui su wattpad (forse ero ubriaca) e dovevo mettermi in pari con tutti ahaha
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Come avrete potuto notare l'inizio del capitolo parte in un modo che non si capisce bene, poi Cristina ha un Flashback dove racconta tutto, quindi nel prossimo capitolo, o in quello dopo ancora (ancora non lo so ahahah) verrà spiegato tutto.
Scusatemi ancora, un bacione ❤️❤️
~Linda

La casa maledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora