Capitolo 26 Utili scoperte

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C'era un andirivieni impressionante all'interno della stanza. Dopo il mio lungo discorso la governate era caduta in ginocchio e aveva confessato confermando ogni mia parola. Avevo tirato un respiro di sollievo così grande che a momenti prosciugavo tutto l'ossigeno nella stanza.
Le erano state messe le manette ed era stata scortata fuori dalla stanza con direzione: centrale di polizia.
Ero felice che finalmente tutto quello stress, di dover rendere onore al mio nome, fosse finito, ma ero consapevole che a breve sarei stata nuovamente stressata, ma per qualcos'altro: sarei dovuta uscire da quella porta e ritrovarmi nuovamente all'interno della casa degli orrori. Tutto sommato questa porta non era stata mortalmente pericolosa, avevo solo dovuto risolvere quello strano enigma e... Un secondo soltanto. Un enigma?
Nella mia mente si collegarono con lunghi fili rossi moltissime cose. Il mio cervello, sovreccitato per quella nuova scoperta, passava da un indizio all'altro talmente veloce che faticavo a stargli dietro.
Quando tutto fu chiaro nella mia mente urlai: -Federico!-
L'ufficiale della polizia, e in generale tutte le altre persone nella stanza, mi guardarono stupidi per quella reazione inaspettata.
Avevo la bocca spalancata, gli occhi che a momenti uscivano fuori dalle orbite e le mani tra i capelli, dovevo essere proprio buffa perché alcuni nella stanza soffocarono una sonora risata emettendo un rantolo simile al rumore di un pupazzo col fischietto, di quelli che si danno ai cani.
Io, però, ero troppo emozionata per la nuova scoperta per badarli.
-Federico vieni qui ho una cosa importante da dirti- urlai nuovamente mentre mi esibivo in un giro su me stessa aggraziata come un'elefantessa ubriaca.
Mio fratello venne verso di me a testa bassa, con le gote infuocate. Probabilmente si vergognava per me e non potevo dargli torto, se fosse stata un'altra situazione anche io mi sarei vergognata di me stessa.
Terminai il mio balletto della felicità solo quando qualcuno mi tirò per la maglietta.
-Sei impazzita per caso?- era stato Federico a interrompere la mia danza, ma dopo tutto lo avevo chiamato io.
-No, ho appena capito una cosa importantissima- dichiarai con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
-Posso sentirla anche io?-
Rivolsi il mio sguardo a destra, da dove proveniva quella voce così calda e fastidiosa. Casa mi guardava con il suo sorriso mimetico e il suo portamento perfetto: la mano destra nascosta nella tasca della giacca, l'altra lasciata a penzoloni lungo il corpo, una spalla appoggiata al muro e le gambe incrociate. Sarebbe stato il ragazzo dei sogni di qualunque ragazza con ormoni funzionanti, esclusa me. Non riuscivo a fermarmi alla bellezza fisica, i miei occhi, ogni qual volta si posavano su di lui, vedevano soltanto il mostro di persona che era realmente. A causa sua mi portavo un peso sul cuore che non avrei scordato facilmente: Eli e Louise. In cosa ero meglio di loro per meritare l'aiuto di Casa? Avrebbe dovuto aiutare Eli... Ma cosa dico, non doveva nemmeno trascinare una bambina all'interno di quel gioco terrificante.
Con tutte le intenzioni di ammazzarlo appena ne avessi avuta l'occasione gli risposi: -No. Vattene, non ti voglio più vedere-
-Non saresti arrivata a questo punto se non ti avessi aiutata- ribatté portando una mano a grattarsi la schiena.
-Nessuno ti ha mai chiesto di farlo-
-Cri dai, apri gli occhi, ci serve il suo aiuto-
Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Mio fratello che mi diceva che avevamo bisogno di Casa? Non sapevo cosa dire, mi ero sempre fidata delle opinioni di Federico perché le avevo sempre considerate ragionevoli e intelligenti, ma quella volta era diverso. Mi sentivo in dovere di non contraddirlo in onore della mia fiducia nei suoi confronti, ma al diavolo la fiducia, non sono una che sta zitta.
-Non mi serve l'aiuto di questo...- smisi di gridare per un secondo, giusto il tempo di squadrare Casa da testa a piedi con aria schifata per cercare le parole adatte -...essere schifoso-
Il ragazzo dai capelli nocciola disse qualcosa, forse "Uh che insulto pesante", ma non potevo esserne certa, ero troppo presa dai miei pensieri.
Passarono alcuni attimi, poi un braccio mi avvolse le spalle in una specie di abbraccio seguito dalle parole: -Allora...Cos'hai scoperto di così importante?-
Nonostante avessi perfettamente realizzato che il braccio di quell'odioso di Casa fosse a stretto contatto con la mia pelle mi ci volle un attimo prima di reagire, dovevo trovare la reazione più adatta.
Gli afferrai il braccio con entrambe le mani e lo spostai davanti a me facendolo ruotare sopra la mia testa, poi glielo ripiegai dietro la schiena e lo spinsi verso l'alto sempre di più costringendolo ad abbassarsi. Quando si ritrovò in ginocchio gli afferrai quel cespuglio di capelli e tirai con forza all'indietro per poterlo guardare dritto negli occhi. Dall'alto.
In tutto questo quel ragazzo non aveva mai smesso di ridere, nemmeno quando stavo per spezzargli un braccio, ma non ci feci caso, ora che le minacce corporali avevano avuto termine potevo iniziare con quelle parlate.
-Non toccarmi mai più con le tue luride mani, non voglio mai più vederti, tantomeno voglio i tuoi aiuti e non mi interessa ciò che dice mio fratello, sei un mostro e i mostri alla fine delle fiabe muoiono sempre per mano del protagonista; ricordati questo: io sarò il boia alla tua esecuzione-
Gli lasciai andare i capelli. Nel togliere la mano alcuni mi rimasero attorcigliati alle dita. Li tolsi con disgusto, per poi alzare lo sguardo e trovarmi di fronte un intero pubblico di poliziotti che aveva assistito al mio spettacolo.
Ero furiosa, i fatti loro non se li facevano mai vero?
-Non dovevate portare Linda alla centrale di polizia?- domandai con tutta la pacatezza che trovai in corpo.
La risposta fu un "Sì" balbettato da qualcuno. Sorrisi prima di mettermi a gridare -E ALLORA COSA CI FATE ANCORA QUI?-
Le persone corsero fuori dalla stanza in modo disordinato e ben presto ci ritrovammo solamente io, Federico, Casa e Lucas.
-Tu non sei andato con loro perché ti reputi migliore o perché aspetti la tua limousine personale?- domandai avvicinandomi ormai pronta ad innervosirmi per qualunque cosa.
-No Signorina, niente di tutto questo, volevo solo sapere: chi sei?- rispose lui sostenendo il mio sguardo e mettendomi quasi in soggezione.
-Non conosci la figlia del grande Sherlock Holmes?-
-No, intendo chi sei veramente-
Sobbalzai, come era possibile che quel ragazzo sapesse della mia identità falsa? Guardai mio fratello indecisa sul da farsi, il suo sguardo non mi dava consigli come al solito, ma non avevo bisogno del suo parere, non mi potevo sempre appoggiare sul mio fratellino.
Realizzai che Sherlock Holmes era in realtà un invenzione di Arthur Conan Doyle e che quindi tutto quello scenario era in realtà una simulazione. Uscita dalla porta della stanza tutto sarebbe scomparso, allora perché non dire chi sono?
-Mi chiamo Cristina Rossi, vivo nel 2015, ma sono stata strappata dalla mia vita tranquilla da quell'essere- dissi indicando Casa -che mi ha costretta a partecipare a un gioco dove l'unica regola è "Non morire"-
La voce di Casa giunse da dietro di me dicendo: -Non sarebbe proprio così...-
-Stai zitto tu!- gridai -Dicevo... adesso che sai chi sono vai a casa così posso finire di esporre le mie intuizioni a mio fratello, uscire da questa stanza e passare alla prossima-
Lucas ascoltò tutto il mio lungo discorso e poi si mise a ridere come un forsennato.
Con la rabbia che mi faceva ribollire il sangue nelle vene lo presi per il colletto e me lo trascinai dietro fino alla porta.
Misi la mano sul pomello quando Casa mi urlò un avvertimento -Cristina, no!- ma ormai era troppo tardi, avevo già aperto la porta e davanti a me c'era solo un nuovo, lungo corridoio in penombra.
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SPAZIO AUTRICE:
Sono qui :) un po in ritardo, ma ci sono.
Allora ho una domandina per voi lettori ✌️
Secondo voi qual'è l'intuizione che ha avuto Cristina?
Sinceramente spero non ci arrivi nessuno perché se così fosse significherebbe che in tutti i capitoli prima sono stata brava a camuffare tra le righe il segreto 😁
Ora vado.
Grazie mille a tutti coloro che leggono, votano e commentano questa storia. Siete fantastici ❤️.❤️
Spero che questo capitolo vi piaccia :)
Baci
~Linda

La casa maledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora