Capitolo 22 Intuizioni inutili e nuovi Indovinelli

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Il libro non era stato trovato, naturale, l'assassino non avrebbe mai lasciato in giro una prova così importante.
Adesso riordiniamo le idee.
Michael aveva una prova schiacciante all'interno della giacca quindi sembrava essere la persona più sospetta.
La governate aveva raccolto il foglio, ma perché? Era in una posizione scomoda, dava le spalle al foglio, perché si era alzata per farlo? Comportamento quasi più sospetto di quello di Michael.
Il cuoco in quella faccenda sembrava  non centrare nulla, stava seduto a guardare i progressi.
La piuma era stata ritrovata e l'inchiostro comparato con quello sul foglio che cerchiava la parola "pulita". Era lo stesso.
Avevamo scoperto come l'assassino aveva fatto ad avvelenare la signora. Aveva messo il veleno su ogni pagina del libro che leggeva tutte le sere, in questo modo quando la signora doveva girare pagina e, per aiutarsi, inumidiva le dita avrebbe assunto il veleno. Mettere l'oggetto del delitto sulle pagine la notte prima avrebbe dato all'assassino tutto il tempo per crearsi un alibi di ferro.
E infine avevamo anche l'indizio che mi aveva dato Casa, eppure non ne avevo ancora abbastanza per poter arrivare a un colpevole e iniziavo a temere che non ci sarei mai arrivata.
-Ragazzo, hai trovato impronte digitali sulla pagina del libro?- domandai speranzosa all'uomo delle pinze.
-Sì, quelle della signora Margareth e...- c'erano altre impronte? Ecco, forse l'indizio che cercavo.
Lo incitai a continuare con un movimento delle mani.
-...e quelle della governate- disse alla fine.
Mi ero illusa per un secondo. La governate, era ovvio che ci fossero anche le sue, lo aveva raccolto lei il foglio da terra. Poi mi venne l'illuminazione. E se lo avesse fatto per nascondere le vecchie impronte? Nessuno sarebbe riuscito a capire se quelle sulla pagina fossero le nuove o le vecchie.
Sentivo, però, che c'era qualcosa che mi sfuggiva, qualcosa di molto importante, ma cosa?
Per evitare che i tre sospettati si allarmassero comandai di non rivelare a nessuno quella scoperta e mi concentrai sul poliziotto baffuto che continuava le ricerche nella stanza.
-Signorina Holmes...- disse dopo un po quando qualcosa sotto alla poltrona del cadavere attirò la sua attenzioe -...venga a vedere-
Feci come mi venne detto, mi avvicinai cautamente e guardai dove l'ispettore mi stava indicando. Vicino ad un piede anteriore della poltrona c'era una sigaretta, era molto strana, più lunga di quelle che abbiamo noi oggi; era una sigaretta ottocentesca.
-Non le sembra strano signorina?-
Che cosa? Non ci vedevo nulla di strano, ma non potevo di certo dirlo, insomma, mio padre era il famoso Sherlock Holmes non potevo deluderlo... Metaforicamente parlando ovviamente.
Cosa c'era di strano lì per terra? Nulla. Mi savo agitando la poca lucidità che avevo in quel momento stava sparendo.
Nulla, non c'era assolutamente nulla per terra. Ma spetta, forse era proprio quella la cosa strana. Le vecchie sigarette erano aperte da un lato, nel quale si infilava il tabacco. Quella sigaretta, all'interno era vuota, eppure sembrava essere stata appena iniziata. A terra non c'era nulla, il pavimento era lindo. E allora dov'era finito il tabacco?
Avevo lasciato passare fin troppo tempo dalla domanda dell'ispettore, era arrivato il momento di dargli una risposta -non c'è tabacco sparso per terra. Supponiamo che la Signora Margareth stesse fumando mentre leggeva il libro, quando il veleno è entrato in circolo ha lasciato cadere a terra la sigaretta, ha preso la piuma e ha cerchiato, negli ultimi spasmi di vita, la parola "pulita". Sicuramente non ha spazzato lei il pavimento, questo significa che qualcuno è entrato qui dentro dopo il decesso. Ispettore, chi ha trovato il corpo e ha dato l'allarme?-
L'ispettore mi gaurdó soddisfatto e improvvisamente anche sollevato.
-È stata la Signorina Linda-
-E chi sarebbe?- domandai più che confusa.
L'ispettore sgranò gli occhi incredulo. Non capivo il perché finché non disse quella frase fatidica -La governate-
Mi ricordai di non averle ancora chiesto il nome. Il nome, perché quel nome mi stonava così tanto. Ma soprattutto: perché avevo intuizioni che non riuscivo a capire? Non erano moto utili no?
Portai le mani alle tempie. Io non sono un detective e certamente vedere migliaia di film e telefilm su Sherlock Holmes non aiutava a migliorare le capacità di investigatore.
La governate sembrava la persona più sospettata in quel mometo.
Le impronte digitali, i comportamenti stani, la persona che ha dato l'allarme.
Eppure il figlio mi sapeva così da colpevole. E non voleva ancora rivelarmi il segreto della madre. Avremmo potuto risolvere tutto.
-Il presente quando lo dici e già passato...- che cosa? Chi aveva parlato? Mi voltai seguendo la voce. Era stato Casa che, dal suo angolino, mi deliziava con quelle parole -...e ti ritroverai improvvisamente catapultato nel futuro-
Ma cosa stava dicendo? Era forse uscito di testa? O ero io che stavo uscendo di testa? Quella frase così contorta non faceva altro che incremnetare il mio mal di testa.
-Questi tre fratelli vanno a braccetto, due li consci, uno lo devi scoprire. Lui non lo sai perché...- stava delirando forse? Altrimenti non mi sapevo spiegare il significato di quelle aprole -...è tenuto segreto-
Okay era completamente impazzito.
-Tocca a te Cristina. So che c'è la farai- non mi servivano i suoi incoraggiamenti. E se quelle frase fosse stata un ulteriore aiuto?
Provai ad esaminarlo al contrario.
"È un segreto" che si riferisse al segreto della signora Margareth?
Il segreto, ovviamente, io non lo conosco, perché mi è stato tenuto nascosto da Michael. E questo quindi è il terzo fratello che io non conosco. Gli altri due però chi sono?
Ripensai alla frase inziale "il presente quando lo dici è già passato e ti torvi immediatamente catapultato nel futuro" e se i tre fratelli che vanno a braccetto fossero: presente, passato e futuro? Tutte e tre le parole si trovavano all'interno di quel periodo contorto.
Se fossero questi tre, quali io conosco? Uno è sicuramente il presente. Ma l'altro? Io conosco il passato o il futuro? Rigirandola in quel modo mi resi conto di una cosa. Io in quel momento mi trovavo nel 1800, però provenivo dal ventunesimo secolo. Quindi io conoscevo il futuro. Adesso sapevo che i due fratelli a me noti erano presente e futuro, e quello che invece non conoscevo era il passato, perché mi era stato tenuto nascosto da Michael.
Ma se il segreto della Signora Margareth corrispondeva al passato, allora forse quella era la chiave di tutto.
Dovevo indagare sul passato di tutte le persone coinvolte nel caso.
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SPAZIO AUTRICE:
Salve a tutti i lettori che seguono questa storia.
Per primissima cosa volevo ringraziarvi miliardi di volte per le enormi quantità di visualizzazioni, voti e commenti positivi. Non mi reputo brava a scrivere, è una mia passione ma non penso mi venga molto bene, però vedere che qualcuno è disposto a leggere i miei scritti e fare anche critiche costruttive... Beh mi da la forza di continuare.
Tra un po ricomincia la scuola e tra quello e un altro concorso (questa volta è vero) a cui sto partecipando non avrò molto tempo, per fortuna ho già tre capitoli pronti per arrivare alla fine del caso, vanno solo sistemate alcune cosette.
Per seconda cosa volevo dirvi che io non sono una giallista (e si vede) infatti questo caso è abbastanza prevedibile e stupido, ma spero continuiate comunque a leggere anche perché non manca molto alla fine... Una porta ancora, la grande sfida finale, colpi di scena vari che ho in mente e poi FINE del libro (e speranza di pubblicazione dopo una adeguata correzione).
Adesso vado a mangiare, spero che questo capitolo vi piaccia. Ancora grazie mille e alla prossima ❤️❤️
~Linda

La casa maledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora