Stringevo stretto al petto come un infante il blocco di fogli che Lucas mi aveva appena ceduto in attesa di ricevere anche una penna. Il ragazzo poliziotto si stava disperando.
-Ci stavo giocando poco fa. Dove sarà mai finita quella biro-
Lo ignorai, troppo presa dallo scorrere veloce dei miei pensieri. Quel quaderno mi sarebbe stato davvero molto utile, dovevo ancora decidere se trasformarlo in una specie di diario/monito per i futuri avventurieri o in tanti aereoplanini da lanciare in corridoio per prendermi beffe di Casa, ma lo avrei scoperto poco dopo.
-Eccola!- strillò Lucas facendomi sobbalzare -chissà com'era finita qui sotto-.
Afferrai la penna che mi stava porgendo. Basta, avevo la nausea di quella stanza, dovevo uscirne al più presto. Con o senza Lucas. Feci retro front e, con passo svelto, mi diressi al corridoio lasciando indietro Federico che mi guardava con stupore mentre iniziavo a correre per quel lungo corridoio dalle pareti ingiallite e rovinate.
Mentre la mia mezza corsa procedeva mi sentii toccare la spalla e, scordandomi completamente della prima regola di quel gioco della morte, mi voltai.
Davanti a me vidi un fumo nero pece dotato di occhi di un rosso intenso. Il cuore mi salì in gola e quando quell'essere mostruoso attraversò il mio corpo caddi a terra all'indietro battendo la nuca.
Non so dire quanto rimasi stesa sul parquet irregolare. Potevano essere dieci secondi come potevano essere dieci minuti, ma quando tentai di alzarmi tutto attorno a me iniziò a girare. I colori non giungevano chiari e le figure erano distorte, ma sono sicura di aver visto mio fratello lottare disperatamente con qualcosa, ma era tutto confuso e l'unico rumore che percepivo era un fischio continuo che mi martellava i timpani facendomi esplodere la testa. Me la presi tra le mani stringendo sulle tempie. Mi pare di aver urlato mentre le unghie graffiavano le mie guance bagnate di lacrime. La mano destra era bagnata di una sostanza densa mischiata alle mie lacrime salate. La alzai fino al livello dei miei occhi. Avevo timore di scoprire di cosa si trattasse, ma un'idea ce l'avevo e non era allettante. A confermare la mia teoria vidi del rosso scuro scendere lentamente dalla punta delle mie dita al braccio nudo. Non mi faceva impressione il sangue in sè, ma rendermi conto da dove proveniva mi mandò in panico. Avevo battuto forte la testa, eppure cosa facevo? Gattonavo annaspando cercando di salvare mio fratello da quelle figure che poco prima avevo intravisto.
Stavo quasi strisciando finché nel mio ristretto campo visivo del pavimento non apparvero due scarpe da ginnastica bianche e azzurre, quelle di mio fratello. Per me divennero uno spiraglio di speranza. Lo avevo dato per morto ed ero certa che poco dopo mi sarebbe capitata la stessa sorte, invece Federico era riuscito a liberarsi. Alzai lo sguardo cercando i suoi occhi in segno di gratitudine, ma ciò che vidi furono due uomini tutto muscoli vestiti in pelle e tra di loro mio fratello con stampato in faccia un folle sorrido a trentadue denti.
-Dormi Cristina. Dormi!-
L'ultima cosa che vidi e sentii fu il piede di mio fratello colpirmi sulla mandibola.Quando rinvenni i ricordi di ciò che era accaduto, non so quanto tempo prima, erano chiari nella mia mente. Mio fratello mi aveva tradita. Iniziavo a dubitare che quello che mi ero portata appresso per due porte fosse il mio dolce fratellino, eppure qualcosa non quadrava. Avevo visto benissimo mio fratello nella sala d'attesa come punizione per aver superato una delle porte della casa, non potevano essere la stessa persona. Il vero Federico si aggirava ancora per le porte della Casa mentre quello che era con me era semplicemente un burattino malvagio manipolato da Casa per farmi soffrire ulteriormente. Sì, doveva essere così.
Mi sedetti non senza fatica. La testa e la mandibola mi facevano malissimo. Tastai piano dove avevo battuto nella caduta. Un enorme bernoccolo molliccio mi costrinse a ritrarre la mano inorridita. Sentivo i capelli appiccicati laddove il sangue era uscito. Decidi di eliminare dalla mia testa quei pensieri prima di vomitare. Testai dunque i danni provocati alla mia mandibola. Faticavo ad aprire la bocca e quando tentai di parlare venne fuori solo un suono distorto. Dovevo essere proprio una favola in quelle condizioni.
Dopo aver fatto un check up completo di me stessa mi guardai intorno. Ero ancora nel corridoio e nello stesso identico punto di quando ero svenuta, a giudicare dalla chiazza rossa vicino a me che il parquet aveva assorbito. Nessuno mi faceva compagnia, per fortuna. I bodyguard che stavano strattonando mio fratello poco prima se ne erano andati, portandosi dietro il falso Federico e anche... Lucas. Quel poliziotto era stato utile solo ad una cosa: procurarmi carta e penna. A tal proposito, dove era finito il mio blocco? Mi resi conto, con un po di vergogna, che si trovava, assieme alla penna, ancora tra le mie braccia. Tirai un respiro di sollievo, ora sapevo cosa sarebbe diventato quel blocco di fogli, ma dovevo trovare un posto sicuro per mettermi all'opera, e dopo quel fumo nero dagli occhi rossi non ero più tanto certa che il corridoio fosse il posto adatto dove fermarsi a riposare. Mi alzai reggendomi alla parete. La testa girava come non mai e le ginocchia erano molli come gelatine. "Colpa della brutta botta alla testa." Mi dissi "Non sto per morire" continuai cercando di non andare in iper ventilazione. In teoria Casa avrebbe dovuto uccidermi, essendomi voltata, quindi mi aspettavo di cadere al suolo stecchita da un momento all'altro, ma quando riuscii a reggermi in piedi senza aver bisogno del muro mi tranquillizzai.
Iniziai a percorrere il corridoio mentre pensavo a perché ero ancora viva. Non che questo mi dispiacesse, intendiamoci, ma era una delle regole principali della casa... Che il ragazzo moro si fosse affezionato a me a tal punto da infrangere una delle sue stesse regole? Che pensiero egocentrico e del tutto privo di fondamenta. Casa era spietato avrebbe trovato altri modi per mandarmi KO.
E quando si dice: parli del diavolo e spuntano le corna, ecco la voce di Casa giungere alle mie orecchie da un punto indefinito di quel corridoio.
-Non avresti dovuto voltarti Cristina- queste parole seguite da tre suoni lenti di negazione che sembravano un misto tra quelli che si fanno per chiamare un cane e i rintocchi di un orologio antico, mi misero una gran agitazione addosso.
-Perché non mi hai uccisa?- domandai inchiodando.
-Hai così tanta fretta di morire? Tranquilla, arriverà il momento anche per quello... Ciò che il demone nero prende, il demone nero non restituisce. Lui ha preso la tua anima Cristina, fai quello che devi fare, ma sii veloce perché la morte che ti dona il demone nero è lenta, ma prima poi arriva-
Ingoiai un boccone amaro. No, non era possibile, Casa mi stava prendendo in giro, voleva spaventarmi... E ci era riuscito.
Iniziai a correre presa dal panico e accompagnata dalla risata dell'ideatore di tutto questo che rimbombava nel corridoio. Vidi una porta sulla sinistra in lontananza e accelerai la corsa ancora più di quanto già stessi facendo. La mie era una corsa disperata e i miei pensieri non volevano staccarsi da quel fantasma nero dagli occhi rossi che Casa aveva chiamato "demone nero", quando mi ricordai di ciò che avevo scoperto poco prima. Ciò che pensi è nella porta. Non avevo nessun'intenzione di ritrovarmi ancora faccia a faccia con quell'essere mostruoso, dovevo cambiare pensiero e dovevo farlo in fretta perché avevo raggiunto la porta di quercia finemente lavorata che stonava con il resto del corridoio. Poggiai la mano sul pomello dello stesso colore della porta, e in quel momento mi venne un illuminazione; ora sapevo a cosa pensare. Fatto ciò che dovevo feci ruotare il pomello su se stesso e spalancai l'ennesima porta.
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SPAZIO AUTRICE:
Mi preme scusarmi per l'enorme ritardo e ringraziare tutti quelli che ancora seguono questa storia.
Mando un bacio enorme a tutti voi 💕
E adesso una domandina: finalmente ho trovato cosa far pensare a Cristina per l'ultima porta, secondo voi a cos'ha pensato? 😏
Buon anno a tutti voi, vi auguro che siano 366 (perché é bisestile e io me lo ricordavo... Ceeeeerto non me lo ha mica ricordato JennyKravenn ) giorni pieni di felicità, amicizia, amore e (perché no) anche soldi! Ahaha 😂
Baci 😘
~LindaIMPORTANTE:
Andate a leggere le storie delle vincitrici del concorso che ho organizzato tanto tempo fa (Pom Pon's Dragons): moonlightinbabilonia , ZeldaKiKKa
Graziee 💕🌸
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La casa maledetta
Mystery / ThrillerUna porta. Una casa. Una terribile realtà. Cristina si trova catapultata in un mondo che avrebbe preferito non incontrare mai. Insieme ad altre persone strappate alle loro vite, vengono abbandonati in una casa che sembra non avere fine. È un gioco...