Lestrade stava esaminando il posacenere sul tavolino al centro della stanza, quando un ragazzo della scientifica, con la mente impegnata nei suoi calcoli, gli sbattè contro facendogli rovesciare a terra tutto il contenuto del posacenere.
-Non si preoccupi Signore, faccio io- la voce della governate mi colpì come una mazza chiodata.
Linda corse a buttarsi sopra alla cenere sparsa sul pavimento di legno e a raccoglierla in una mano.
Incuriosita mi avvicinai a lei, forse avrei potuto verificare il secondo pezzo del mio puzze personale.
-Linda!- esclamai facendola sobbalzare -perché lo fai tu quel lavoro?-
-V...Vedi, ho da sempre questo problema, non sopporto lo sporco. Appena vedo qualcosa a terra mi viene l'impulso irrefrenabile di raccoglierla e sistemarla-
Stavo per saltare in aria come un canguro, ma mantenni un espressione fredda e mi voltai in direzione del mio angolino tranquillo.
Molto bene. Quindi anche il secondo pezzo di puzzle era verificato.
Linda ormai era incriminata fino al collo, ma volevo capire il movente prima di accusarla.
Passai così ad esaminare il quarto pezzo di puzzle: l'inizio sulla pagina del libro.
A quel punto ricollegavo tutto quanto alla governate senza fatica, ormai ero certa si trattasse di lei. La parola "pulita" poteva stare a indicare due cose: o la mania della pulizia che aveva la governate, o addirittura si ricollega a al suo nome. Appena Lestrade mi aveva rivelato che si chiamava Linda avevo avuto una specie di intuizione. Linda, infatti, è un altro modo per dire pulita.
Un altro pezzo del puzzle era stato posizionato.
Però ancora non riuscivo a capire una cosa: la signora Margareth come poteva sapere che era stata proprio la governate a tentare di ucciderla? Forse l'aveva vista quando aveva fatto irruzione nella stanza per ripulire le prove. Di questo non potevo esserne certa, ma se anche avessi fatto una piccola pecca nessuno si sarebbe lamentato. Ero anche la figlia del famoso detective, ma avevo comunque sedici anni! Era impensabile che avessi le stesse doti di Holmes, questo Lestrade e tutti gli altri lo avrebbero dovuto capire.
Osservai un punto del pavimento dove al mia mente aveva poggiato l'immaginario puzzle.
Avevo creato la cornice, ma mancava ancora un grande pezzo centrale che corrispondeva al movente ed ero certa di trovarlo nella figlia della signora Margareth. Sapevo già a chi chiedere.
Mi avvicinai a Michael che sedeva non molto distante da dove si trovava Casa e continuava a rigirare attorno al dito uno degli angoli della giacca.
-Michael...- attirai la sua attenzione e questi scattó subito in piedi.
-Cosa vuoi ancora da me marmocchia- l'arroganza di quell'individio superava i limiti dell'immaginabile.
-Fingerò di non aver sentito. Ascolta, prima ho parlato con gli altri due sospettati, e gli ho chiesto chi, secondo loro fosse il colpevole...- gli metii. Avevo un piano, speravo solo che quell'uomo fosse abbastanza stupido da cascarci -entrambi hanno risposto te-.
Ecco fatto, la bomba era stata sganciata.
-Io?- urló e io lo intimai di fare piano con un gesto delle mani -come avrei potuto uccidere mia madre? Sono solo dei bugiardi che vogliono salvarsi la pelle, magari hanno cooperato nell'omicidio- disse sulla difensiva.
-Dicono che potresti averlo fatto per l'eredità-
Bomba caduta.
-Non ha senso, qualche anno e me la sarei aggiudicata tutta io l'eredità, sono figlio unico-
Bomba esplosa. Perfetto, era proprio qui che volevo arrivare.
-Tu non sei figlio unico Michael, avevi una sorella. Mary giusto?-
La faccia dell'uomo difronte a me si era contratta e dipinta di terrore.
Le parole che seguirono furono quasi un sussurro -come lo sai?-
-Perché non mi racconti un po di lei Michael?- dissi ignorando al sua domanda.
-Se me lo chiedi significa che non consoci tutto di quella storia-
Cosa c'era da sapere di più che era morta subito dopo il parto? Qualcosa mi era stato tenuto nascosto, il segreto di cui parlava casa, e adesso Michael stava per rivelarmelo.
Dovevo solo riuscire a fargli sputare il rospo.
-Oh no, ti sbagli, io so tutto, ma voglio ascoltare anche la tua versione dei fatti-
"Ti prego, non essere intelligente propio ora, abbocca all'amo" pregai mentalmente. Le mie preghiere vennero esaudite.
L'uomo sispirò -avevo vent'anni quando nacque la mia povera sorella...- inizió mentre io esultavo mentalmente -...mio padre era morto da poco e mia madre era troppo depressa per poter curare un secondo figlio. Così decise di portarla in un orfanotrofio in una piccola città non lontano da qui. Io ero disperato. Era una bambina dolcissima, non faceva mai alcun rumore, e i suoi bei occhi azzurri mi avevano incantato. Implorai mia madre di tenerla, le dissi che avrei pensato io a lei. Inizialmente pensai di averla vinta, ma non mi ci volle molto per capire che mia madre stava organizzando qualcosa all'oscuro di me. Tutte le volte che venivano ospiti a casa lei nascondeva la bambina in soffitta. Non l'aveva mai fatta vedere a nessuno e dopo poco scopri anche che aveva raccontato agli altri una enorme bugia. Gli aveva detto che sua figlia era morta subito dopo il parto. Quando gli chiesi il perché di tuto quello lei mi rispose che non aveva mai abbandonato l'idea di lasciare Mary in un orfanotrofio, e mi minacciò. Mi disse che se avessi provato a metterle il bastone tra le ruote mi avrebbe diseredato. Così io stetti buono, chiuso nel mio studio a studiare per gli esami universitari mentre lei portava la mia sorellina di appena due anni in una casa per orfani gestita da suore. Non mi volle dire nemmeno il nome, così non potei mai andarla a trovare-
Finito di raccontare Michale tenne la testa bassa, forse per nascondere una lacrima, o forse solo perché si vergognava di non essere intervenuto nonostante le minacce della madre.
Mi resi conto di avere la bocca spalancata. In quel momento mi si era aperto un modo. La storia di Mary era praticamente identica a quella di Linda.
Adesso il puzzle era completato. Poggiai al centro della cornice il grosso pezzo mancante e osservai il risultato.
Ora ne avevo al certezza, avevo le prove, tutti i pezzi combaciavano, ma soprattutto avevo il movente.
Guardai il puzzle. Il disegno dipinto sopra era l'immagine della Governate con in mano il libro "Urla soppresse"
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La casa maledetta
Mystery / ThrillerUna porta. Una casa. Una terribile realtà. Cristina si trova catapultata in un mondo che avrebbe preferito non incontrare mai. Insieme ad altre persone strappate alle loro vite, vengono abbandonati in una casa che sembra non avere fine. È un gioco...