Si era fatta tarda notte e tutti eravamo ancora richiusi tra quei quattro muri.
Mi ero seduta sulla poltrona libera nella stanza e tenevo le mani congiunte come in preghiera a coprirmi la bocca e una parte del naso. Lo facevo per rendere onore al mio famoso papà, sapevo che mettersi in quella posizione aiutava il grande Holmes a pensare.
Avevo ordinato a un poliziotto di indagare sul passato di tutti e gli avevo detto di farlo in incognito.
Per ammazzare il tempo mi ero seduta in quella posizione e avevo chiesto di non disturbarmi, anche se mi sembrava che tuti già lo sapessero, forse erano abbituati a quando lo faceva Sherlock.
Ero seduta a fingere di pensare a qualcosa da mezz'ora circa. A interrompere la mia finta meditazione fu il poliziotto al quale avevo dato la delega di indagare sul passato di tutti.
Mi a alzai e lo raggiusi. Ci ritirammo in un angolo della stanza, il più lontano possibile dagli altri.
-Ha ciò che le avevo chiesto?- gli domandai.
Per tutta risposta l'uomo estrasse da sotto la giacca un foglio con sopra scarabocchi che dovevano essere parole.
-Il signorino Michael è nato qui a Londra nel gennaio del 1803, è il primogenito della signora Margareth e del signor Johnny. Visse con entrambi i genitori per vent'anni anni perché nel novembre del 1823 il padre morì in un terribile incidente d'auto, poco prima di vedere la nascita della loro seconda figlia. Maragreth infatti era incinta, ma, sfortunatamente la bambina nacque morta. Michael ha studiato legge e si è laureato nel 1829. Adesso lavora in uno studio leale non lontano da Scotland Yard-
Nonostante mi dispiacesse per le terribili perdite che sia Michael sia Margareth avevano dovuto affrontare, in quel momento, ero concentrata solo su una cosa: il caso, e non potevo far prevalere i sentimenti.
-La governante?- chiesi incalzante. L'uomo voltó il foglio prima di iniziare a leggere -La signorina Linda Stone venne ritrovata addormentata davanti all'orfanotrofio di una piccola città chiamata 'kingsold' nel dicembre del 1825, aveva pochi anni, era ancora incapace di parlare, così le diedero un nome le suore che gestivano l'orfanotrofio. All'età di diciotto anni lasció l'orfanotrofio e si trasferì a Londra in cerca di lavoro. Lavorò prima in una libreria come aiutante, ma durò poco. La signora Margareth la trovó mentre passava per una delle strade principali, stava leggendo ad alta voce un libro di Charles Dickens. La signora Margareth ne fu subito colpita e la prese tra la sua servitù facendola diventare sua governate perosonale-
Quella storia aveva qualcosa di tremendamente strano, come se l'avessi già sentita. La mia mente la stava collegando a qualcosa, ma non riuscivo a ricordare che cosa. Ho un cervello inutile! Non capisco più nulla. Non ho la stoffa del detective. Iniziai a pensare.
Il poliziotto voltó nuovamente il foglio e inizió a leggere il passato dal cuoco.
-Il signor William nacque nel 1791 a Liverpool. I suoi genitori erano terribilmente severi con lui tanto che lo tennero chiuso in casa a studiare fin dalla tenera età e se non eseguiva i loro ordini veniva picchiato. La polizia intervenne e portò via il ragazzo, di solo dodici anni, dalla sua famiglia. Venne messo in un college con vari indirizzi e lui scelse la cucina. Si diplomó e poi frequento un università per chef qui a Londra. Quando prese la laurea cercò lavoro nei più importanti ristoranti fino a giungere dalla signora Margareth nel 1823. La signora era ancora scossa per la morte della figlia e decise che non avrebbe assunto nessuno per un po di tempo, ma il signor William non si diede per vinto, lascio le sue credenziali e dopo tre anni venne richiamato dalla signora e assunto definitivamente. Due anni più tardi trovo moglie e adesso vive in una villetta non lontano da qui con lei e due figli-
Nemmeno nella vita del cuoco era riuscita a trovare qualcosa che potesse chiamarsi segreto. L'unica speranza stava nel passato della signora Maragreth.
-La signora nacque in una ricca famiglia di Londra nel febbraio del 1756. La sua infanzia fu tranquilla, viveva una vita agiata che si alternava tra divertimento e studio. La signora Margareth era affascinata dalla letteratura e studiarla le dava soddisfazione, però dovette abbandonare gli studi prima di laurearsi perché conobbe Johnny Dovans, che dopo un anno sposó. La signora Marareth rimase incinta di Michael e poi nuovamente della loro secondo genita, che molto probabilmente avrebbero chiamato Mary se fosse riuscita a sopravvivere. Poco prima della nascita di Mary, Johnny si ammalò gravemente e nemmeno i medici riuscirono a salvarlo. La signora Margareth cadde in depressione e si segregó in casa. Più avanti la sua malattia migliorò e inzió a uscire di più, ma quando qualcuno tentó di derubarla in un parco, la paura fu tale che si chiuse nuovamente tra le mura della sua stanza e si circondò di guardie. Morì avvelenata il 2 giugno del 1843-
L'uomo accartocciò il foglio e lo nascose nuovamente nella giacca -Spero di esserle stato utile Signorina Holems- disse chinando leggermente il capo.
-Lo è stato di certo- gli mentii.
Uno di questi passati nascondeva un segreto. Sì, ma quale? Guardai verso il muro contro al quale stava poggiato Casa. Mi venne voglia di chiedergli aiuto nuovamente, ma... No, non mi sarei messa in ginocchio a pregarlo di un altro indizio, potevo farcela, non ero di certo stupida e ora che avevo tutto quel materiale non mi restava altro che congiungere i pezzi e vedere che disegno rappresentava quel complesso puzzle.
Iniziai a pensare fuori dagli schemi. E se il segreto non fosse nel passato di una persona soltanto? Se il segreto fosse racchiuso in tutti i passati letti dal poliziotto?
Se fosse stato così non mi restava altro da fare se non trovare il nesso che li collegava tutti.
Dopo poco, come un lampo, trovai la soluzione. In tutti e tre i passato era coinvolta la bambina nata morta della signora Dovans. Che il segreto fosse racchiuso il lei? Come poteva aiutarla però se era in un altro mondo?
Be', anche se non avevo ancora scoperto tutto, il primo pezzo del puzzle era posizionato.
Adesso dovevo pensare a una delle altre cose terribilmente strane accadute: la sigaretta.
Provai ad immedesimarmi nel killer.
So di aver commesso un omicidio, volgio vedere se è andato a buon fine e se c'è qualcosa nella stanza che mi possa incriminare, così entro senza farmi notare. Supponiamo che l'omicidio sia riuscito, controllo nella stanza per vedere se ho lasciato segni. Supponiamo che abbia notato la pagina con sottolineato la parola "pulita" la ricollego, in qualche modo, a me è mi spavento, così la prendo. Poi noto il tabacco sparso per terra e decido di pulirlo. Perché ho deciso di pulirlo? La signora Margareth aveva forse tentato di lasciare un altro indizio? Improbabile visto che il cianuro ha effetti quasi immediati, non sarebbe riuscita a sottolineare la parola e a lasciare un messaggio nel tabacco, allora perché ho pulito per terra? L'unica risposta plausibile è che io abbai il pallino della pulizia.
Quei pensieri mi avevano aiutato a trovare il secondo pezzo del puzzle.
Successivamente li avrei verificati uno per uno.
Ma proseguiamo. Perché non distruggere la pagina del libro appena usciti dalla stanza? Probabilmente mi é stato impedito e quindi decido di lasciarlo in tasca. Questo è quello che deve aver pensato il killer se fosse stato Michael. Oppure lo metto nella giacca di qualcuno vicino a me per far ricadere le colpe su di lui. E questo è ciò che avrebbe dovuto pensare Linda se fosse stata lei l'assassina.
La seconda opzione è più probabile, perché le impronte sul foglio erano quelle di Linda.
Però c'era sempre quella cosa che mi martellava sulle tempie. Qualcosa di terribilmente strano, che mi era sfuggito.
Guardai prima Michael e poi Linda per cercare di individuare quella stranezza e quando i miei occhi si posarono sulla ragazza sussultai.
I guanti! Linda portava dei lunghi guanti bianchi fino al gomito, e li teneva anche quando aveva raccolto il foglio da terra, quindi le impronte sul foglio non potevano essere nuove.
Il terzo pezzo del puzzle si attaccò agli altri.
Ormai ne ero quasi certa, Linda doveva essere la colpevole. Ma perché avrebbe dovuto uccidere la donna che le aveva dato il a lavoro salvandola dalla strada?
Mentre pensavo a quelle cose qualcosa dall'altra parte della stanza attiró la mia attenzione.
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SPAZIO AUTRICE:
Approfitto di questo spazio autrice per ringraziarvi di cuore per tutti i voti e commenti positivi.
Miliardi di volte GRAZIEEEEE ❤️❤️😍😍
Vi voglio bene 😍❤️
Ora devo scappare.
Ciaooo 👋
~Linda
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La casa maledetta
Mystery / ThrillerUna porta. Una casa. Una terribile realtà. Cristina si trova catapultata in un mondo che avrebbe preferito non incontrare mai. Insieme ad altre persone strappate alle loro vite, vengono abbandonati in una casa che sembra non avere fine. È un gioco...