V - Mark

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Lascio Roukan a sorvegliare Luke, il cuore mi batte forte in petto. Sto andando dal mio William, quando l'ho lasciato stavo per dirgli una cosa importante. Spero che ne rimanga contento. Entrato in stanza lo trovo vestito, seduto sul letto che mi aspetta. C'è qualcosa che non va.
«Che succede? - Si alza e va verso la porta per andarsene. - Ehi? Come mai te ne stai andando? - Gli afferro un braccio per fermarlo ma lui si libera dalla mia presa, io non mi arrendo, corro verso la porta e la chiudo a chiave così che non possa uscire. - Mi spieghi cosa ti prende?»
«Vuoi sapere davvero cosa mi prende? Ti sembra normale che ogni volta che siamo insieme appena l'Alpha ti chiama per una qualunque cosa, tu vai da lui senza pensarci due volte? Capisco che sei il medico del branco e hai delle responsabilità e tutto il resto ma vorrei avere più tempo per noi, praticamente non ci vediamo mai a causa del lavoro di entrambi.»
«Hai ragione, ma tu non devi essere geloso di lui. Il marchio che porto addosso è il tuo e non voglio quello di nessun altro. Prima che Roukan mi chiamasse stavo per dirti una cosa importante, ovvero che... - Non riesco a finire la frase che un conato di vomito mi obbliga a correre in bagno a vomitare, con la coda dell'occhio lo vedo seguirmi e mi accarezza la schiena cercando di darmi sollievo. Alzo la testa nella sua direzione per incrociare i suoi occhi. - Quello che volevo dirti è che presto saremo in tre.»
Gli afferro una mano per poggiarla sul mio ventre. Will è bloccato, sta cercando di metabolizzare l'informazione che gli ho appena dato, e dopo vari minuti di silenzio mi abbraccia e comincia a piangere.
«Perdonami per la discussione di prima, ma certi atteggiamenti dell'Alpha a volte mi danno parecchio sui nervi. Ma questa è la notizia migliore che tu potessi darmi... Non vedo l'ora di dirlo a tutti. E adesso per festeggiare ti porto a cena fuori, ti va?»
«Penso che sia una fantastica idea. Purtroppo però, non mi posso allontanare, devo tenere sott'osservazione il nuovo arrivato, non è in condizioni stabili e devo essere sempre reperibile per eventuali complicazioni.»
Sospira rassegnato all'idea «Vuol dire che organizzerò una cenetta per noi due nella nostra camera e ci vedremo il nostro film preferito sotto le coperte a coccolarci.»
«Questa mi sembra una soluzione più che valida. - Guardo l'ora e subito scatto rendendomi conto che devo tornare da Luke. - Devo tornare in infermeria vuoi venire con me?»
«Come potrei dirti di no.»
Metto la mano nella tasca per prendere la chiave e aprire la porta. Superiamo il giardino e subito arriviamo alla nostra meta. Entrando trovo Roukan a parlare con Luke, anche se l'Omega risponde solo con monosillabi. Nessuno dei due si accorge della nostra presenza, mi schiarisco la voce e lentamente mi avvicino tenendo Will per mano.
«Luke ti presento William, il mio compagno.»
«Piacere.» Dice facendo un saluto con la mano.
Controllo tutti i vari valori, che sono nella norma, per poi prendere una delle sedie che ci sono in fondo alla stanza per avvicinarla al letto e sedermi.
«Allora Luke come ti senti? - Non risponde. L'unica cosa che fa e abbassare il capo, dal suo atteggiamento capisco che ha paura di qualcosa. Scambio uno sguardo con Roukan per capire se lui sa il motivo di questa cosa ma comprendo che neanche lui sa. - Dovresti riprenderti a breve, adesso che fai parte del branco non corri più alcun pericolo. Comunque, in tutto questo si è fatta ora di cena... che dite andiamo? Credo che anche tu abbia fame.»
«Buona idea, anche perché si è fatta proprio ora di cena. Ci staranno aspettando tutti per mangiare.»
Mi alzo aiutato da Will, Roukan si alza in contemporanea a me e porge la mano a Luke per aiutarlo, lui però non sembra intenzionato a farlo. Come ho già detto, sembra che abbia paura di qualcosa. Con cautela mi siedo sul letto al suo fianco. Al contrario di prima, mi accetta senza problemi.
«Posso comprendere il fatto che tu abbia paura, ma qui, con noi sei al sicuro. Nessuno oserà farti del male in alcun modo, e in caso dovesse succedere ci saremo noi a proteggerti, e fidati di me se dico che nessuno si avvicina all'omaccione qui presente.» Dissi indicando Roukan dietro di me. L'Alpha gli riporge nuovamente la mano e stavolta Luke, se pur con mano tremante, l'accetta. Ma non appena mise il suo peso sui piedi, le gambe cedettero. Fortunatamente Roukan lo sostenne impedendogli una brutta caduta, aiutandolo a risedersi a bordo letto.
«Va tutto bene?» Vedere l'Alpha del mio branco preoccupato per qualcuno che conosce da così poco mi fa strano. Io però ho capito, lui è il suo compagno. Apro la valigetta con tutti i miei strumenti, prendo un martelletto neurologico.
«Posso? Non ti farò male, serve per controllare i riflessi.»
Accenna un si con la testa e incomincio la visita.
«Entrambe le gambe rispondono correttamente, probabilmente è semplice anemia.»
Guardo William che non ha detto una parola dal nostro arrivo, e come sempre la sua sola presenza mi rassicura, soprattutto in questo momento delicato per me. Will capisce subito che ho fame e che sono stanco, ormai siamo una cosa sola, ci capiamo con gli occhi. Prende la mia mano e poggia la sua fronte sulla mia, guardandomi fisso negli occhi.
«Va tutto bene, stai tranquillo. Presto ci sarà la nostra serata.»
«E dunque cosa bisogna fare?» Roukan interrompe il momento, e chiede preoccupato.
«Si, scusatemi. Basterà una semplice dieta equilibrata. In poche parole devi mangiare, quindi che ne dite di andare a cena?»
Al solo sentire queste parole i suoi occhi si aprono ancora di più per la paura e inizia anche a tremare. Non ho il tempo di reagire che Roukan mi sposta dal mio posto, lo abbraccia e gli massaggia dolcemente la schiena per farlo calmare.
«Shh... tranquillo, se non vuoi, farò portare la cena qui. Abbiamo tutto il tempo del mondo per farti conoscere dal branco.»
Il modo in cui i loro occhi si scontrano e si guardano dice tutto. Vado verso il mio amore e lo abbraccio stretto sussurrandogli «Non sono carini?»
«Tanto.»
«Credo che il nostro branco avrà presto un Luna.»
«Adesso però io e te andiamo di sotto a mangiare, diremo a qualcuno di salirvi la cena.»
«Grazie del pensiero William. Comunque ti chiedo scusa per l'irruzione in camera.»
Will accenna un no con la testa.
«Stia tranquillo, ci ha pensato il qui presente dottore a sistemare la situazione con una meravigliosa notizia.»
«Allora ringrazio te, Mark. E posso sapere anche io questa notizia?» Il tono è malizioso, penso che abbia già capito.
«Semplicemente diventerò papà.» Nel dare questa notizia sprizza di gioia e mi accarezza il ventre ancora piatto. Tutto in Roukan esprimeva gioia pura, so bene che lui desidera avere dei cuccioli da sempre e adesso che ha trovato il suo compagno deve solo avere pazienza. Non penso che Luke lo rifiuterà, si vede da come lo guarda che anche lui ha avuto l'imprinting. Mi chiedo solo se lo abbia capito.
«È una splendida notizia. Cercherò di non farti sforzare troppo, e cercherò qualcuno che possa sostituirti e aiutarti nei prossimi mesi e se conosci qualcuno dimmelo.»
«La ringrazio Alpha, però noi dobbiamo andare.»
«Certamente. Grazie ancora a entrambi.»
«Grazie.» La sua voce è bassa, e sono contento che anche se con fatica abbia ringraziato.
«Di niente, se hai bisogno ci sono.»
Noi due usciamo per andare in mensa dove tutti avranno già iniziato a mangiare. Neanche il tempo di mettere piede nella mensa che Evelyn viene verso di noi.
«Ciao Mark, William. Come sta quel lupo?»
«Per il momento bene. E mio fratello è rimasto con lui?»
«Si Evelyn.»
«Posso sapere perché mio fratello non è qui con il nuovo arrivato? Ogni nuovo arrivato deve farsi conoscere dopo il rito.»
«Su questo hai ragione Evelyn, posso dirti però che questo è un caso particolare. Parla con tuo fratello, scommetto che a te dirà tutto. Ah... per favore porta la cena a quei due in infermeria, così con la scusa potrai parlare con lui.»
Sorrido per rassicurarla. Prendo la mano del mio amore trascinandolo via dalla sala mensa.
«Adesso andiamo in camera e mangiamo.»
«Hai preso la cena?»
«Ci aspetta già in camera.»
«Bene, andiamo.»
«E dopo? Cosa vuoi fare?»
«Sai già cosa voglio.» Rispondo sicuro di me.
«Sarai accontentato.» Mi bacia, ma non è un semplice baciò a stampo, è un bacio passionale. Mi trasmette tutta la lussuria che ha in corpo e tutta la voglia di farmi suo per l'ennesima volta.
«So che abbiamo detto che prima dobbiamo mangiare, ma ho voglia di te.»
«Vediamo come va la serata, perché sappiamo entrambi che se iniziamo mangiare diventerà l'ultimo dei nostri pensieri.» Riprendo il bacio interrotto. Lo bacio in modo famelico, lui ricambia il mio bacio con altrettanto impeto. Incrocio le gambe intorno alla sua vita e con me addosso si dirige nella nostra camera, senza che me ne rendessi conto. Chiusa la porta mi poggia su di essa così da poterla chiudere a chiave. Guardo per un secondo la tavola apparecchiata con delle candele a centro tavola, insieme a dei garofani bianchi. Will sa bene che oltre alla medicina adoro anche conoscere i fiori e i loro significati. I garofani bianchi significano amore profondo e assoluto.
«Ti piace?»
«Come potrebbe essere il contrario? Ti amo. Ti amo in un modo che non so esprimere a parole.»
Riprendo a baciarlo con passione e amore. I suoi occhi sono lucide.
«Anche io non so dirti a parole quanto sia grande il sentimento che mi lega a te.»
Ancora con me in braccio, mi porta a letto, senza mai staccare le sue labbra dalle mie facendomi sdraiare con delicatezza. Con tutta la calma del mondo inizia a spogliarmi, iniziando dal camice per poi passare alla maglia. La sua bocca passa al mio collo, facendomi inclinare la testa da un lato per dargli spazio di manovra. Sta marcando il suo territorio come se il suo marchio su di me non fosse abbastanza, ma a me va bene così. Scende ancora arrivando ai capezzoli uno lo mordicchia e succhia senza sosta mentre l'altro lo tortura con la mano strizzandolo e tirandolo. Non riesco a trattenermi. L'unico suono che si sente in tutta la stanza sono I miei gemiti piuttosto acuti. Metto una mano sul mio viso e trattengo i gemiti, ma lui mi toglie il braccio da sopra la bocca. So che a lui piace la mia voce in ogni momento, ci guardiamo intensamente e riprendiamo di nuovo a baciarci. Una cosa di cui non potrei fare a meno sono proprio i suoi baci e lui lo sa, in questo modo mi trasmette sicurezza. Nel frattempo le sue mani arrivano ai pantaloni che sfila lasciandomi in intimo. La mia erezione è subito evidente tra le mutande, questo è il risultato di tutti i baci e i succhiotti che mi ha fatto. In questo momento sono dello colore di un pomodoro per l'imbarazzo.
«Non importa da quanto tempo stiamo insieme o da quanto lo facciamo, il tuo viso si colora sempre di rosso e la cosa non mi dispiace per niente, anzi mi eccita. E per favore non trattenerti sai quanto adoro la tua voce, soprattutto in momenti come questo.»
In tutto questo, lui non si è mai fermato togliendomi le mutande, lasciandomi nudo davanti ai suoi occhi. Ha anche preso in mano la mia erezione muovendo la mano su e giù dandomi scariche di piacere. Butto la testa all'indietro urlando senza controllo.
In un momento di lucidità «Will? Potr... esti spo... glia...»
«Che c'è? Non capisco.»
«Spo... glia... ti» La mia voce è un ammasso di gemiti e singhiozzi, ma capisce la richiesta.
«Vuoi avere l'onore?»
Cerco di sedermi sul letto, ho i muscoli tremanti comprese le mani. Sotto il suo sguardo colmo di lussuria e passione prendo la sua maglia per tirarla su, scoprendo il suo petto non troppo muscoloso perfetto ai miei occhi. Neanche un secondo dopo rimuovo pantaloni e mutande in un. Il suo sguardo non si è mai spostato dal mio e con tono eccitante i dice. «Sei stato veloce, quindi suppongo che vuoi finire in fretta.»
«No...n esattamente vor... - Non riesco a completare la frase che infila un dito nella mia entrata cogliendomi di sorpresa. - N..Non...così»
«E come?»
Aggiunge un altro dito. Di questo passo verrò con le sue dita. Io non voglio questo, voglio lui.
«L... sai...»
È inutile non riesco a parlare, le sensazioni che mi provoca sono troppo forti, e anche perchè a ogni domanda aggiunge altre dita. Adesso siamo a tre.
«Dimmelo altrimenti continuo così.»
«D... den... dentro»
Allargo le gambe e con le mani allargo i miei glutei per rendere più visibile la mia entrata.
«Sarai accontentato. Sappi che non resisto più neanche io.»
Ho capito cosa intende. Quando la tira per le lunghe finisce sempre in questo modo. Annuisco per fargli capire che mi va bene e non appena lo capisce entra in modo violento lasciandomi pochi secondi per abituarmi.
«Tutto bene?»
Ho il fiato corto, mi abituo subito alla sua presenza e gli do il via. Inizia a spingere in modo leggero per poi aumentare pian piano piano che si va avanti, fino ad essere violente e profonde. Adesso nella stanza, oltre alla mia voce, si aggiunge anche la sua.
«Ti amo con tutto me stesso.»
«Lo stesso vale per me.»
Un urlo di piacere invade la stanza, siamo venuti entrambi nello stesso momento, lui dentro di me e io sul mio petto, lo lecca via per poi baciarmi.
«Sei buonissimo, lo sai?»
«Adesso lo so.»
«So bene che non ti piace quando finiamo. - Ha ragione ma non posso farci niente adoro la sua presenza. Accarezzo i suoi capelli corti dello stesso castano dei suoi occhi, e lo guardo sorridendo con occhi assonnati.- Non addormentarti dobbiamo lavarci.»
«Sono... sta...» Non sono riuscito a finire la frase che mi addormento con la mia mano sui suoi capelli e i suoi occhi su di me.
«Ci penso io a te allora.» e subito dopo un bacio delicato sulla fronte.

Storia di un'OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora