XIV - Luke

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Vedere il mio Alpha scappare è stato devastante. Ho faticato parecchio a parlare e non ho nemmeno detto tutto. Lo sapevo! Lo sapevo che dovevo stare zitto. Mi è scappato non volevo, mi è sfuggito... Avevo bisogno di parlare e mi sono fidato. NON DOVEVO!
Il tepore di un abbraccio mi avvolge insieme a delle carezze sulla testa.
«Non devi piangere. Non se n'è andato per ciò che pensi, ma perché non tollera ciò che hai subito. Quindi non disperarti, sono sicuro che ti spiegherà tutto.»
Non smette un solo secondo di coccolarmi, essendo anche lui un'Omega capisce quanto sia importante il contatto fisico. Ormai piangere è diventate un abitudine ma non riesco a evitarlo, continuo fino a esaurire le energie e le lacrime.
«Se... Se non mi...volesse più? Se adesso... gli facessi ribrezzo? Io...»
La mia voce spezzata dal pianto e dai singhiozzi mi impedisce di parlare.
«Sh, sh, sh... sono certo che vorrà.»
«No... Non è vero... Adesso non vorrà più legarsi con me.»
Sono esausto, mi addormento per la stanchezza. Non c'è la faccio vorrei solo avere pace. Sono stanco.
«Andrà bene, ci penso io a te.»
Queste sono le ultime che sento.
«Non ti arrendere, lui ti aiuterà.»
«Chi sei?»
«Ti aiuterà a liberarti. Ti puoi fidare.»
«Fatti vedere!»
Quella fu l'ultima cosa che mi disse. È stato strano. Ha detto che Roukan mi può aiutare. Che non devo rinunciare a lui. Con difficoltà ritorno alla realtà e sento Mark che urla contro qualcuno. E ovviamente sta discutendo con quello stupido che dovrebbe essere il mio Alpha. Finito di urlare, un tonfo riempie il silenzio che si è creato.
«Mark stai bene?» chiede preoccupato Roukan.
«Ho solo bisogno di sedermi.»
Nessuno dei due si è accorto del fatto che mi fossi ripreso, per questo nel momento in cui mi alzo di scelto letto entrambi sono sorpresi.
«Fallo stendere qui.»
Si volta sconvolto, non aspettandosi di vedermi sveglio e soprattutto in piedi. Lo prende e mo' di sposa e lo poggia sul letto.
«Mark?» dalla mia voce trasparisce tutto dalla preoccupazione per Mark a quella per la situazione con Roukan.
«Luke io vado a cercare Will. Tu resta con lui è un'ordine.»
Annuisco con vigore. Appena Roukan esce dalla stanza rivolgo la mie attenzione nuovamente a Mark.
«Sicuro che sia tutto ok?»
«Si, stai tranquillo. Mi sono solo stancato troppo a urlare contro quell'idiota.»
«Ma non c è nessuno che possa aiutarti, tu sei l'unico medi...»
«Lo so. Ho già provveduto contattando un mio vecchio amico del college.»
«Roukan lo sa?»
«È stato lui a dirmi di scrivergli.»
«Quando arriverà??»
«Sarà qui tra un paio di giorni, massimo tre.»
Rido sotto i baffi e a distrarci sono William e Roukan che entrano in stanza con il fiatone. Will corre subito incontro al suo amore con la preoccupazione alle stelle.
«Mark, stai bene?? Roukan mi ha detto che non ti sei sentito bene. Io avevo una strana sensazione, volevo venire da te ma...»
«Stai tranquillo adesso sto meglio.»
Dice con sicurezza, prendendogli il viso tra le mani avvicinandolo al suo per dargli un bacio casto e leggero sulle labbra.
«E il piccolo? Lui come sta?» La sua mano finisce per accarezzare il suo ventre di poco piú gonfio.
«Sta bene e a breve arriverà un mio collega che mi aiuterà con il lavoro e la gravidanza. Quindi possiamo stare tranquilli entrambi.»
Will fa un sospiro di sollievo.
«Finalmente. Non mi va che lavori.»
«Lo capisco ma tra due o tre giorni al massimo avrò un sostituto.»
William e Mark sono la coppia che più ammiro tra tutte quelle che ho visto. Nel mio branco c'erano tante coppie ma nessuno si amava. In Tutte le coppie Omega - Alpha gli Omega venivano maltrattati in tutti i sensi soprattutto quelli maschi, mentre le femmine venivano trattate leggermente meglio.
Sono qui da qualche giorno e ancora non ho chiarito come si deve con il mio compagno, cosa che mi fa male. Vorrei che mi accettasse completamente ma so, che finché non spiegherò tutto come si deve, lui non mi accetterà mai. Ma come posso dirgli la verità dopo ciò che ha fatto appena mi sono aperto anche se di poco.
«Dobbiamo parlare.» mi dice sotto voce dritto nel mio orecchio. Usciamo entrambi dalla stanza lasciando un po' di privacy a quei due. Mentre io seguo il mio compagno in una stanza vicino l'infermeria che riconosco. É la stanza dove mi sono svegliato la prima volta che sono arrivato qui.
«Questa é la mia stanza.»
«Ho un vago ricordo.»
«Voglio parlare con te del nostro futuro.»
Annuisco con la testa. La cosa mi sta bene. Finalmente parleremo come si deve.
«Intanto ti chiedo scusa. La mia reazione non era dovuta a ciò che pensi.»
«E che penso?»
«I...io non so...no arrabbiato perché non accetto il fatto che tu sia stato toccato da altri, perché so benissimo che potevi fare ben poco. La cosa che mi ha fatto reagire in modo esagerato é il fatto che quei viscidi hanno fatto qualcosa di inaccettabile. E l'idea che tu venga toccato da qualcuno che non sia io, contro la tua volontà... mi fa saltare i nervi.»
Ora tutto ha un senso, Mark aveva ragione. Non se n'è andato perché gli facevo schifo ma perché non sopporta il fatto che altri mi abbiano messo le mani addosso.
«Scusami.»
«E per cosa?»
«Per aver reagito in modo esagerato senza sapere.»
Ho sbagliato a reagire in quel modo ma ormai la paura é insita nel mio animo e sarà difficile scacciarla via.
«Stai tranquillo. Qualunque Omega nel tuo stato avrebbe avuto una reazione simile se non peggiore. Comunque, che ne pensi di Ellen se fosse una femmina?»
«Che cosa?»  Sono sconvolto non mi aspettavo una domanda del genere così da un momento all'altro.
«Si, se fosse maschio Ari. Che ne pensi?»
«Non è male.» Dico stranito.
«Perché quella faccia? Che c'é, non ti piace?»
«No, no... Non é questo. Solo non mi aspettavo che prendessimo la questione del nome così all'improvviso tutto qua.»
«Ah, capito. Comunque non scherzo quando dico che lo considero mio, come considero TE di mia proprietà. - Divento bordeaux dall'imbarazzo. - E ovviamente io sono tuo in tutto e per tutto.»
«Riguardo questo.»
«Si, dimmi.»
«Il mio istinto... e... anche io... vorr...»
«Credo di aver capito. - Interrompe il mio balbettare con il suo tono sicuro. - Se é per ufficializzarlo, puoi stare tranquillo nessuno ci insegue e se anche lo facessero non sono fatti loro ma solo nostri. Se invece é perché tu senti il bisogno di essere rivendicato in modo che nessuno possa più farti del male ti darò il mio marchio anche adesso.»
Le sue parole riempiono il mio cuore di gioia. Lui riesce a darmi quella sicurezza che cercavo da anni. Le lacrime escono silenziose. Avvicino il mio volto al suo e lo bacio. Inizialmente é un bacio casto ma piano piano diventa sempre piú passionale da parte di entrambi. Ci separiamo per prendere fiato.
«Wow... é stato...»
«É stato indescrivibile.»

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