X - Roukan

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Vedere Luke in quello stato mi ha fatto sentire impotente. Ma ciò che mi ha sconvolto di più è il fatto che lui aspetti un cucciolo da qualcuno che non sono io. Chissà se nel suo vecchio branco ha una persona che gli piace. Chissà come sta. Il fatto che non era presente a colazione non ha fatto per niente piacere al branco, tutti sanno che un nuovo arrivato si deve presentare il prima possibile e io avevo cercato di rimandare il più possibile ma adesso non potevo più. Nonostante questo di certo non poteva venire visto che era svenuto, perciò ho detto a tutti che si sarebbe presentato per il pranzo e ormai mancava poco quindi sto andando da lui sia per controllare come sta, sia per avvisarlo della presentazione al branco.
Busso e una voce mi diede il permesso di entrare.
«Alpha siete arrivato.»
Non riuscivo a distogliere la mia attenzione da Luke. Vedevo che non sapeva cosa fare ha la testa bassa e continua a spostare gli occhi da me alle sue mani poggiate sul suo grembo.
«Mi dispiace disturbarvi ma Luke oggi a pranzo sarai presentato al branco non si può più rimandare.»
«Lo so, Mark mi ha avvertito. Comunque va bene, farò del mio meglio.»
«Puoi indossare i vestiti che ti ho portato sta mattina.»
«Ok.»
Mark li prende dal cassetto della cassettiera dove li aveva posati dopo lo svenimento del mio amato. Si, perchè nonostante la notizia scocciante lui è mio. Li poggia sul letto ai suoi piedi. So bene che il branco non accetterà mai il mio legame con lui visto il fatto che è in attesa di un altra persona ma a me non interessa farò quel che posso per farlo accettare a tutti per quanto mi è possibile.
Mi avvicino a lui con occhi dolci.
«Voglio che tu sappia che io non ti abbandono, è vero che mi da fastidio il fatto che tu aspetti il cucciolo di un altro ma tu sei il mio compagno come io sono il tuo. Ovviamente se per te è lo stesso.»
Le sue guance sono bagnate di lacrime. La mia preoccupazione sale alle stelle e la mia mano si avvicina al suo viso accarezzandogli una guancia asciugandogli le lacrime.
«Scusami. - Dice singhiozzando leggermente e passandosi una mano sugli occhi. - Sono lacrime di gioia. Almeno per una volta non sono lacrime di tristezza. - Sono contento di questa tua scelta ma non voglio obbligarti.»
«Non mi obblighi per niente è una mia scelta.»
«Sei una persona fantastica, il tuo branco è fortunato ad averti ma tu mi lascerai lo stesso.»
Non capisco il motivo di queste sue parole. Io ho preso la mia decisione ma lui insiste nel dire che lo avrei abbandonato e vorrei tanto sapere il perché.
«Perché dici questo?»
«Semplicemente perché non conosci il mio passato.»
«Allora raccontamelo così potrò decidere io se rifiutarti o meno. - Me l'ha fatto intendere più volte che per lui è difficile parlarne ma devo sapere, voglio poter scegliere io cosa fare, non deve essere lui a scegliere per me. In tutto questo Mark è rimasto in piedi appoggiato al muro ad ascoltare la conversazione. - Mark posso chiederti di lasciarci da soli.»
Lui guardò Luke come per chiedergli il permesso con gli occhi e lui gli rispose con un impercettibile no con la testa.
«Mi scusi Alpha ma rimango qui se non le spiace.»
«Mi dispiace eccome.»
«Mi dispiace per lei ma non me ne vado.»
Si avvicina a Luke e si siede al suo fianco. La cosa mi fa rabbia ma devo mantenere la calma non è il momento di andare in escandescenza.
«Puoi spiegarmi che succede?»
«Succede che io starò qui finche non sarà Luke a dirmi di andarmene. Non arrabbiarti con lui non è che non vuole stare da solo con te.»
Sospiro ancora.
«Non è colpa sua. - Dice Luke a bassa voce. - È che per qualche motivo Mark mi trasmette la sicurezza che mi manca.»
È riuscito ad ottenere la sua fiducia. Non so se esserne contento o no, ma sotto sotto sono felice che si sia fatto un amico. Mi distraggo un secondo per guardare l'ora e mi rendo conto che è quasi ora di pranzo, dovevamo sbrigarci.
«Mi secca dirlo ma dovremo affrontare la conversazione in un altro momento è quasi ora di pranzo, quindi dobbiamo sistemarci per scendere.»
«Va bene, allora io vado. - Si volta verso Luke. - I vestiti sono qui. - Dice indicando i piedi del letto dove li aveva poggiati . - Noi ci vediamo in mensa Luke.» Afferma sorridendogli.
«Ti aspetto fuori dalla porta così potrai cambiarti. Appena avrai finito ti accompagnerò in mensa. - L'agitazione aveva incominciato a prendere il sopravvento su di lui. Mi avvicinai e gli misi una mano sulla spalla ma lui la tolse bruscamente. Non mi aspettavo una tale reazione da parte sua. Dopo che ebbe compreso il suo gesto si risvegliò come se prima non avesse visto me ma un altra persona.
«Scusami.» Sentivo che il suo dispiacere era reale. Ma mi chiedo che cosa gli sia passato di mente per avere una reazione del genere.
«Non è successo niente. Comunque qui c'è il bagno, forse una doccia può aiutarti a rilassarti. Io ti aspetto fuori dalla porta. Se ti serve qualcosa dillo.»
Esco dalla porta lasciandolo da solo nella stanza. Domande senza risposta iniziarono ad affollare la mia mente. Chissà cosa non vuole farmi sapere. Questi dubbi mi uccidono, ma farò tutto ciò che posso per ottenere fiducia e farmi raccontare tutto. Mi piacerebbe che non avessimo segreti di alcun tipo ma credo proprio che sarà un percorso lungo da fare.

Storia di un'OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora