XXIV - Ben

388 21 2
                                    

Quando ho visitato Luke mentre era nel branco della valle di spine sono rimasto meravigliato delle sue condizioni. Lo seguo fin dalla prima gravidanza, e a causa delle condizioni in cui viveva e di ciò che subiva è sempre stato impaurito, sulla difensiva e depresso. Ma in quel branco per quanto fosse sulla difensiva l'ho trovato felice, e come potrebbe non esserlo con il suo compagno! Purtroppo sono stato costretto a riportarlo qui, avevo avvisato Jasper della possibilità che questo accadesse. L'istinto di un Omega è qualcosa che noi Beta e Alpha non capiremo mai, per quanto possiamo studiare, e non permetterà più un aborto spontaneo, ne ha avuti fin troppi e se anche questa volta andrà male dubito che Luke ne uscirà bene.
Dei rumori proventi dal corridoio interrompono il corso dei miei pensieri e curioso di ciò che sta succedendo apro la porta.
«Buongiorno fratellino.»
Davanti ai miei occhi c'è Asher, l'ultima volta che l'ho visto è stato quando l'ho rinchiuso nella locanda. Prima di quello erano anni che non l'ho incontravo esattamente da quando sono stato costretto a trasferirmi qui, l'ultima volta è stata quando abbiamo fatto il tradizionale pic-nic domenicale di famiglia e in quell'occasione ho presentato la mia compagna a tutti, e lei essendo una mia amica d'infanzia è stata ben accolta, tutti ne erano entusiasti. A distanza di qualche settimana sono andato a casa di Eve per presentarmi alla sua famiglia ma quando mi è stata aperta la porta i suoi genitori erano in lacrime, mi dissero che quella mattina doveva incontrarsi con un collega del college che frequentava e che non era ancora tornata, e che in seguito ricevettero un messaggio dal suo telefono rivolto a me, all'epoca avevo già una nomina prestigiosa ed ero molto richiesto, vieni al branco della grande quercia, non c'era scritto altro e cosi feci. Ed ecco come mi sono ritrovato qui, mio fratello non sa niente di tutto questo, non ho mai dato nessuna spiegazione e adesso lui è venuto a riprendere Luke ne sono sicuro, ma non posso lasciarglielo fare. Seguo Luke da sempre e non è nelle condizioni di essere spostato, anche se sarebbe la scelta migliore per lui.
«Ciao a te Asher. Qual buon vento ti porta qua?»
«Sono venuto a prendere Luke.»
«Non è nelle condizioni di essere spostato. E penso che questo lo puoi vedere anche tu.»
Gli mostro Luke che dorme con il pancione visibile a un occhio attento. Si avvicina a lui e lo guarda capo a piedi.
«Cosa gli è successo?»
«Avevo avvisato Jasper che sarebbe potuto accadere riportandolo qui ma non mi ha ascoltato e adesso Luke per proteggere il piccolo si è autoindotto il coma.»
«Merda!! Per il resto è tutto a posto?»
«Per il momento si, ma si sta indebolendo e anche parecchio, di questo passo...»
«Non arriverà nemmeno al parto.»
Un'aria triste aleggia nella stanza e adesso mio fratello ha gli occhi puntati su di me in una tacita domanda.
«Ho dovuto, mi dispiace.»
«Perché?»
Risposi di getto, perché sono sicuro che non l'avrei mai più fatto e forse è anche la volta buona per chiedere aiuto.
«Hanno Eve.»
Il suo sguardo è incredulo e adesso credo che abbia conto il perché di tutto.
«Perché non hai chiesto aiuto? Perché non hai chiesto aiuto a me? Sono tuo fratello gemello farei qualunque cosa per te.»
Quelle parole urlate con rabbia mi toccarono l'anima, perchè adesso so che lui nonostante tutti gli errori sarebbe stato al mio fianco e io stupido ho voluto fare tutto da solo. Lacrime silenziose iniziano a scendere e lentamente lui si avvicina a me per abbracciarmi forte sussurrandomi parole di conforto.
«Adesso siamo insieme e io ti aiuterò. Salveremo Eve e Luke e torneremo a casa.»

Storia di un'OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora