IX - Luke

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Roukan esce dalla stanza per andare a prendere dei vestiti lasciandomi solo. Mi alzo dal letto, ormai fisicamente mi sento abbastanza bene, cosa che non succedeva da anni, volevo tanto restare ma non potevo, dovevo andarmene altrimenti sarebbe stato lui stesso a farlo non appena avrebbe scoperto del mio passato. A interrompere i miei pensieri fu l'ingresso di Mark. 
«Oh, sei in piedi.»
«Si. Roukan è andato a prendere dei vestiti ma non è ancora tornato.»
«Conoscendolo starà pensando a quale colore ti starebbe meglio.»
Davvero? Non lo facevo un tipo del genere. Penso ridendo sotto i baffi. Il rumore della porta che si apre attira l'attenzione di entrambi. 
«Scusami se ci ho messo tanto ma... - si gira e appena vede Mark lo saluta. - Ciao Mark, buongiorno.»
«Buongiorno anche a te. Visto che sei qui anche tu colgo l'occasione. - L'inizio del discorso mi preoccupa non poco. - Luke, Roukan voi due siete compagni, giusto?»
«Si anche se ancora non ci siamo marchiati.» 》
«Questo non è importante. Comunque è meglio che ti siedi Luke. - Seguo il suo consiglio sedendomi sulla sedia dove aveva dormito Roukan quella notte. Lui nel frattempo si sedette sul letto posando i vestiti che aveva preso. - Probabilmente sarebbe giusto che ti dicessi questa cosa da solo. - I suoi occhi smeraldo sono puntati sui miei. È ufficiale mi sto spaventando. L'Alpha segue tutto il discorso con attenzione e mi tiene la mano per farmi capire che non sono solo. E anche se lo so, so anche che lui mi abbandonerà. - Ma sono sicuro che faresti qualche pazzia se lo facessi. - Molto probabile vista tutta l'ansia che mi ha fatto salire. - Non voglio sconvolgerti o altro ma è giusto che tu sappia e Roukan in quanto suo compagno devi stargli accanto e non dare di matto.» Dice voltandosi verso di lui. 
«Capito» Risponde lui
«Dunque Luke. - Riprende il discorso con un sospiro. - Dagli esami che ti ho fatto è risultato che tu aspetti un cucciolo da almeno una o due settimane circa.»
Il mondo crollò in un istante, alla fine era riuscito a fare quello che più temevo e adesso sarei stato rifiutato dal mio compagno rimanendo completamente solo. Mi guardavo intorno cercando Roukan per vedere come aveva reagito alla notizia ma l'unica cosa che riuscivo a vedere erano i loro occhi e nelle orecchie sentivo solo i loro versi di piacere mentre io provavo un dolore indescrivibile. Le immagini di quei momenti apparvero vivide mentre abusavano di me. L'unica cosa che riuscivo a fare era urlare a più non posso fino a rompermi le corde vocali. Una mano afferrò il mio polso e iniziai a dare calci e manate per difendermi ma senza alcun successo chiunque mi stava trattenendo era molto più forte di me. Non riesco quasi più a respirare ma all'improvviso il buio sopraggiunse portandomi nel mondo dei sogni.
Lentamente riapro gli occhi. Sono ancora in infermeria. Non ricordo bene ciò che è successo solo una notizia e poi il nulla. Mi siedo sul letto cercando di capire la situazione. 
«Ben svegliato. - Giro la testa in direzione di quella voce. - Ci hai fatto prendere uno spavento bello grosso.»
Mi guardo alla sua ricerca ma sapevo benissimo che lui non era lì.
«Cosa è successo?»
Il dottorino sgrana gli occhi sorpreso dalla mia domanda.
«Posso chiederti cosa ricordi di questa mattina?»
«Ricordo che mi hai detto qualcosa di importante e basta.» Durante la conversazione continuo a guardare verso la porta con la speranza che lui possa attraversarla. Stavo iniziando a pensare che forse sarei potuto rimanere anche se non ne sono del tutto convinto. Sento che c'è qualcosa che mi sfugge. 
«Lui non verrà, almeno per il momento ha degli impegni a cui non può sottrarsi. Comunque è ora di parlare di quello che è successo.»
Sto cercando di ricordare la notizia che mi ha tanto sconvolto, non ci volle così tanto sforzo.
«Io sono... io aspetto un cucciolo. - La mia voce è bassa e atona. - Immagino che Roukan non sia qui per questo motivo. Starà decidendo cosa fare immagino. Ma già so che mi rifiuterà come mate, l'avrebbe fatto comunque non appena avrebbe scoperto il mio passato.»
Mark continua a guardarmi con compassione e la cosa mi infastidisce parecchio. 
«Hai ragione l'Alpha sta cercando di accettare la faccenda e io non so cosa sceglierà di fare ma qualunque cosa accada non gli permetterò di cacciarti o fare altro. Io sarò dalla tua parte indifferentemente da cosa dirà lui.»
Mi ha sorpreso non pensavo arrivasse a tanto.
«Non c'è bisogno che tu faccia tutto questo per me. Come me la sono cavata la prima volta farò anche la seconda.»
«Non posso permetterti di andartene non adesso che aspetti uno stupendo cucciolotto. Chissà forse diventeranno migliori amici.» Dice mettendo la sua mano sul suo ventre sorridendo, io lo imito senza pensarci. Non dico di essere contento di questo bambino anche perché è frutto di una violenza, ma è mio figlio e già lo amo nonostante tutto.
«Sarebbe bello.» Rispondo sotto voce alla sua affermazione. 
«Finalmente ti sei convinto a restare?» Mi chiede con lo sguardo implorante. Come potrei dirgli di no. Ormai non credo di poterlo lasciare mi ci sono affezionato.
«Si Affermo imbarazzato.»
«Allora il prossimo passo da fare a parte capire cosa vuole fare Roukan e conoscere il branco. - Lui vede la mia espressione accigliata. Prende le mie mani. - So che questa cosa ti mette a disagio ma oggi a colazioni hanno fatto discussione con l'Alpha.»
«E posso sapere cosa ha risposto.»
«Ha spiegato che tu non ti eri ancora ripreso e che sarai presente per il pranzo.»

Storia di un'OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora