XX - Luke

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«Allora è mio o no?»
«Certo che è suo, ho fatto i test più volte e il risultato é sempre lo stesso.»
Questa voce... È Asher.
«Quando si sveglierà?»
«Presto, ormai è questione di ore.»
«Va bene, resta con lui. Non deve restare solo.»
«Agli ordini.»
«Adesso vado, tornerò tra qualche ora.»
Provo ad aprire gli occhi. La luce mi acceca costringendomi a richiuderli, faccio vari tentativi finché non riesco.
«Buongiorno.»
Mi guardo intorno. Sono infermeria, ancora. Ma è diversa!
«Dove...?»
«Sei a casa.»
Solo adesso ricordo gli ultimi avvenimenti. Asher mi ha messo K.O. e poi il buio.
«Perchè?»
«Cosa?»
«E soprattutto perché hai tradito tutti? Perché hai tradito Mark? Perché mi hai riportato qui?»
«Semplice io non sono Asher.»
Che vuol dire che non é Asher?
«Allora chi sei?» Cerco di non mostrare il fatto che sono terrorizzato. Non voglio dargli questa soddisfazione.
«Sono Ben, suo fratello gemello. E penso che tu sappia il motivo per cui tu sia qui. - Incredulo spalanco gli occhi stringendo la pancia leggermente gonfia. - Esatto, il cucciolo che porti è di Jasper. Sei l'unico Omega del branco, quindi comprendi l'importanza di questo cucciolo.»
«Non è suo.»
«E sentiamo di chi è? - Abbasso lo sguardo alla ricerca di una bugia credibile. - anche tu sai che è cosi.»
La mia maschera sta cedendo ma mi faccio forza pensando che lui verrà a salvarmi.
«Preferisco morire che lasciare mio figlio in mano sua.»
Si avvicina e si siede al mio fianco.
«Mi dispiace, ma questa è la realtà. - Lo allontano bruscamente. - Va bene, ho capito, ti lascio da solo.»
Apre la porta per andarsene , ma qualcuno è ora di fronte a lui che stava per bussare
«Buongiorno mia Luna.»
«Buongiorno anche a te Ben, come sta Luke?»
«È sveglio se vuole parlare con lui.»
Ascolto la conversazione con attenzione. Quella voce... La riconoscerei ovunque... Ma che ci fa qua? E perché Ben l'ha chiamato Luna. Lui entra sicuro di se in tutto il suo splendore: I suoi occhi dorati della stessa tonalità di quelli di mamma e i capelli come quelli di papà. Indossa jeans e una maglia verde molto semplice.
«Aiden...»
«Ciao caro fratellino!»
«Tu... Che... - Non riesco a comporre una frase di senso compiuto. Mio fratello è davanti a me, il mio adorato fratellone. - Sei cambiato.» Queste sono le uniche parole che riesco a pronunciate in un sussurro.
«Non hai idea di quanto.»
«Che ci fai qui? Dove sei stato? Ti ho cercato ovunque. E perchè lui ti ha chiamato Luna?»
«Questo è il mio branco è per questo che sono qui. Per il dove sono stato ti racconterò poi, con calma. E comunque mi ha chiamato in quel modo perché è quello che sono, io sono il marito di Jasper. - Non riesco a credere alle sue parole. È diventato il marito della persona che mi ha torturato per anni. - Ci vediamo presto.»
Escono entrambi dalla stanza. Tutta la tensione che ho accumulato si è sciolta e come sempre accade negli ultimi tempi le lacrime escono senza controllo.
Sono di nuovo qui. Chissà se gli altri si sono accorti della mia assenza.
«Tranquillo, non ti lascio in mano sua. Qualunque cosa succeda.
🎵 Per chi non fraintenda
Narra la leggenda
Di quella gitana
Che prego la luna
Bianca ed alta nel ciel
Mentre sorrideva
Lei la supplicava
Fa che torni da me🎵
Dea Luna te ne prego, se puoi fai in modo che almeno il cucciolo sia al sicuro,fa che arrivi al suo papà.»

*********************

Mi domando che ore siano, in questa camera non c'è un orologio nemmeno a pagarlo a rate. Mi stanno tenendo fuori dal mondo. Il suono della porta che si apre mi fa mettere sull'attenti. Alzo la testa per vedere chi è, ma lo riconosco già dal suo odore di legno bruciato, è l'unica persona che non avrei mai voluto incontrare. Entro in panico e pur di non farlo arrabbiare mi sottometto a lui mostrandogli il collo ancora privo del morso di un Alpha.
«Vedo che ci siamo svegliati. - Cammina lentamente verso di me, fino a che il suo volto è a un palmo dal mio. I suoi occhi neri si tingono di rosso. Con una mano prende il mio viso schiacciandomi le guance. - Non osare mai più. E se proverai a scappare un'altra volta o proverai a contattare i tuoi nuovi amichetti, ti avverto, non sarai l'unico a subirne le conseguenze.»
Le sue parole mi entrano dentro. Non posso permettere che facciano del male a Roukan, Will e soprattutto a Mark. Aspetta un cucciolo anche lui non posso e non voglio metterlo in pericolo.
«lo... non scapperò, farò quello... che vuoi. - il suo sguardo è quello di qualcuno che sa di aver vinto. - In cambio non farai del male el branco di Roukan.»
Anche se non sembra ho fatto fatica a parlare, ho cercato di essere convincente anche se non penso di esserci riuscito.
«Se non si intrometteranno non ho alcun motivo di far loro del male.»
Da oggi la mia vita sarà un'inferno.
Sta per avvicinare una mano al mio ventre ma subito mi tiro indietro per evitarlo, gesto inutile, mi blocca.
«Non puoi scappare. - Avvicina la mano di nuovo e questa volta riesce ad accarezzare la mia pancia. - Papà non vede l'ora che tu nasca.»
La sua voce è cattiva e possessiva.
Luna ti prego, ti offro la mia vita, proteggi il mio piccolo.
Se ne va, e al suo posto entra Aiden.
«Aiden... - Mi guarda stranito del fatto che l'abbia chiamato. - Dove sei stato? Ti ho cercato ovunque.»
«Quando ho saputo di mamma e papà sono tornato a casa.»
«Sono passati anni e tu non ci sei stato.» Urlo.
«Ne sono consapevole, ma quando sono tornato ho incontrato Jasper è stato lui a dirmi di mamma e papà, gli ho chiesto anche di te e quando mi ha raccontato, ho provato a farlo ragionare, ho cercato di proteggerti per quel che potevo. Mi ha impedito di vederti, mi diceva che non c'era bisogno e quando ho scoperto che eri scappato e che probabilmente aspettavi un cucciolo suo, sono impazzito. Io lo amo e lui mi ama. Quindi in quel momento ti ho odiato, perché tu gli avresti dato quello che io non avrei mai potuto: un figlio. Poi mi ha detto che il tuo cucciolo sarebbe diventato nostro. Quindi adesso stai buono, partorisci quel cucciolo e poi vedremo cosa farne di te. Un ultima cosa fatti una doccia sento ancora l'odore maleodorante di quell'Alpha.»
Il mio Alpha, sentirlo dire da un altro mi fa strano ma è bello, anche se lo ha insultato.
Se gli avessi permesso di marchiarmi adesso non sarei qui
«È solo colpa mia.» Sussurro.
«Già, se solo glielo avessi permesso, non saresti qui adesso. Comunque io vado, è tardi, domani ti porto la colazione. È il momento che inizi a mangiare come si deve, l'alimentazione tramite flebo è utile fino a un certo punto.»
«Voglio che tu sappia che nonostante tutto ti voglio bene. Non smetterò mai di farlo. Ricorderò sempre tutte le volte in cui mi hai difeso e consolato nei momenti per me lui difficili. Siamo fratelli. E anche se adesso tu non mi vuoi più al tuo fianco va bene, ma io ci sarò lo stesso.»
«Mettiti bene in testa che l'unica cosa che voglio da te è quel cucciolo. Non appeno lo avrò avuto tu potrai fare ciò che vorrai.»
«Mi dispiace, ma quella è l'ultima cosa che avrai. Farò tutto ciò che è in mio potere per salvarlo da voi.»
Esce. Mi metto in posizione fetale sotto le coperte e in un pianto silenzioso mi addormento.

Storia di un'OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora