Echo de menos el aire sin ella

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Faccio uno sforzo immane per non piangere. Cammino sulla sabbia trascinando i piedi, prima di tornare da Alba mi fermo in riva al mare, l'acqua mi raggiunge bagnandomi le caviglie e un brivido mi pervade. C'è un leggero venticello che sento scivolare lungo la mia schiena nuda.
"Naj" mi sento chiamare, riconosco subito la voce di Alba.
"Ehi" le dico senza però voltarmi. Lei mi appoggia una mano sulla schiena e, senza dire nulla, mi abbraccia di lato appoggiando la testa sul mio collo.
"L'ho baciata, ma si è ritratta. L'ho persa, l'ho persa veramente" e mentre pronuncio queste parole, prendo consapevolezza del fatto che non è andata come nei film, non ricambia, non mi ha dichiarato tutto il suo amore. Mi ha semplicemente rifiutata. E ora l'ho persa. Persa.
"Naj, è Maggie. Probabilmente di tutti gli scenari possibili e immaginabili non ha pensato nemmeno per un secondo al fatto che tu ti sia allontana perché sei innamorata di lei" mi dice sorridendo.
"Mi ha guardata chiedendomi che cazzo stessi facendo, sembrava disgustata da me" tremo, tremo dal dolore, tremo dalla paura di una vita senza di lei. Non sono abituata a provare queste sensazioni e non mi piace, non mi piace per niente, stavo così bene senza amare. Ho dovuto rovinare tutto perché non sono stata in grado di mettere a tacere il mio sentimento. Potevo averla accanto a me come sempre, invece l'ho amata, la amo.
"Le hai detto quello che provi?" lo sguardo di Alba si posa sulla lacrima che non sono riuscita a trattenere, la sento scorrere sulla mia guancia fino a cadere unendosi all'acqua salata del mare.
"Cosa dovevo dirle? Che la amo? Che mi sento viva con lei? Che il suo profumo è una droga? Che la sua assenza mi ha logorata? Che mi sento vuota da quando non c'è? Che mi basta il suo sorriso per sentirmi nel posto giusto in tutto il mondo? Che non appena la vedo sento gli elefanti nella pancia e non le farfalle? Non potevo dirglielo, non potevo Alba! La amo, la amo così tanto che non so nemmeno come sia possibile e dirlo ad alta voce è ancora più assurdo perché lei ora mi odia e io invece la amo!" piango, piango tutte le lacrime che ho in corpo, ormai sto urlando tra i singhiozzi.
"C...cosa?" quella voce, potrei riconoscerla fra mille. Alba spalanca gli occhi e io mi volto tremando.
"Tu cosa?" mi chiede Maggie. Pensavo che le cose non potessero andare peggio dopo il suo rifiuto, ma questo momento è decisamente sul primo gradino del podio.
"Vi lascio sole" dice Alba facendo per allontanarsi, io però la guardo con gli occhi gonfi, implorandola di restare. Così lei si accende una sigaretta e cammina mettendo un po' di distanza fra noi, ma rimanendo comunque nei paraggi.
"Tu mi ami?" Maggie non si arrende, abbasso lo sguardo sulla punta dei miei piedi nudi.
"GUARDAMI!" urla la bionda, lentamente sollevo gli occhi, quando incontro i suoi percepisco il gelo.
"Tu mi ami?" chiede ancora. Io annuisco.
"Dillo" ma che sta cercando di fare? Io non proferisco parola, abbassando nuovamente lo sguardo.
"NAJWA DILLO!" urla ancora una volta scuotendomi per le spalle con una forza che non le avevo mai visto.
"Sì, d'accordo? Io ti amo, hai finito?" le chiedo facendo un passo indietro. Mi sento umiliata.
"Sì" e così dicendo si volta e torna al locale.

"Ciao Berta, scusami" sorrido alla riccia, nella serie i nostri personaggi si odiavano, ma io invece le voglio un bene immenso e la adoro, mi dispiace sinceramente di aver rovinato la serata anche se in realtà non l'ho voluto io, però insomma il pasticcio alla base è solo colpa mia.
"Stai tranquilla Naj" mi abbraccia forte e io chiudo gli occhi. Quando li riapro la nausea invade il mio corpo e devo divincolarmi dall'abbraccio per correre verso il bagno del locale. Non appena la mia testa vede la tazza del water, vomito. Vomito il dolore, vomito l'alcol, vomito la paura, vomito la tristezza e vomito anche l'immagine che continuo ad avere negli occhi: Maggie che, in mezzo alla pista da ballo, si solleva sulle punte per baciare Remy che le appoggia le mani sui fianchi.
"Naj" sento Alba battere sulla porta. Io tiro la cordicella dello sciacquone ed esco, pulendomi la bocca con la carta.
"Andiamo via, ti prego" e lei annuisce. Ci allontaniamo dal locale, getto l'ultimo sguardo alla bionda che mi sta fissando, nei suoi occhi c'è qualcosa di peggiore anche dell'odio: indifferenza.

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