Ella dijo que sí

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"Hola mi amor, estoy en casa!" esclamo richiudendomi la porta alle spalle. Lascio la borsa sul piccolo mobile che c'è accanto all'entrata, mi spoglio del mio cappotto e scalcio lanciando le scarpe sparse sul pavimento. Sotto al cappotto porto un tailleur rosso, un top nero e quel paio di décolleté nere che ora giacciono sul tappeto vicino al divano. Cammino scalza per casa rabbrividendo per il freddo del pavimento, sono passati tre mesi da quando Maggie si è trasferita qui e tra pochi giorni sarà Natale, il nostro primo Natale insieme come una famiglia. Cerco la bionda al piano inferiore ma non la trovo così mi incammino su per le scale, entro in camera nostra e mi spoglio rapidamente indossando una felpa larga e delle calze lunghe fino al ginocchio, rimango in slip ed esco dalla stanza, la casa è calda e per me che non patisco il freddo la temperatura è perfetta per non portare i pantaloni. Sento un brusio provenire dalla camera di Teo così mi incammino verso la porta, busso ma non ricevo risposta, sorrido però sentendo la risata di mio figlio seguita da quella della donna che amo. Apro leggermente e la scena che mi si propone mi riempie il cuore di un amore incredibile: Teo e Maggie sono sul letto con le cuffie e i joystick della PlayStation mentre si sfidano a Fifa, Real Madrid contro Barcellona, 2-2. Sono ai tempi supplementari. Resto appoggiata allo stipite della porta mordendomi il labbro mentre li guardo, loro sono talmente presi dal gioco che nemmeno si accorgono della mia presenza. Sorrido ed è in questo momento che mi rendo conto che non voglio perdere altro tempo, Maggie è quella giusta e io voglio con lei quel "per sempre" di cui parlano le fiabe per bambini. Mi richiudo la porta alle spalle e scendo al piano di sotto per poi avvolgermi in una coperta e uscire sul dondolo. Mi accendo una sigaretta e avvio la chiamata. Pochi squilli dopo la voce della mia migliore amica mi perfora i timpani.
"Hola hermanita!" dice lei con il suo solito entusiasmo, da quando sta con Berta è ancora più esuberante e sempre sorridente, a volte è quasi insopportabile.
"Alba" sussurro per paura che Maggie possa scendere e sentirmi.
"Che succede? È tutto a posto?" sento il suo tono incupirsi, l'incidente l'ha terrorizzata e da allora ogni volta che la chiamo si preoccupa che io lo stia facendo per qualche emergenza.
"Chiederò a Maggie di sposarmi" le dico così, direttamente, senza troppi giri di parole. Lo dico a lei e per la prima volta lo dico ad alta voce anche a me stessa. Le parole che pronuncio mi stordiscono per qualche secondo come se solo ora io mi stia rendendo conto dell'importanza di questa mia scelta. Io, che pochi mesi fa ho rischiato di perderla per sempre perché avevo paura anche solo di rendere pubblica la mia relazione, oggi sono più sicura che mai di voler chiedere a quella bionda impertinente di passare il resto della nostra vita insieme.
"Dici davvero?!" esclama piena di gioia e di emozione, da quella mattina non abbiamo più parlato di ciò che è successo, mai più nessuna domanda su questo argomento, ma so che se non ha chiesto nulla è solo perché ha voluto rispettare i miei tempi.
"Sì, non sono mai stata così tanto sicura di qualcosa come lo sono di volerla vedere vestita di bianco mentre cammina verso di me" sorrido mentre pronuncio queste parole che sono ciò che di più vero esista al mondo. In questi mesi ho pensato così spesso a Maggie vestita di bianco che a malapena sono riuscita a concentrarmi su altro. È stato un chiodo fisso per giorni.
"Quando?" mi domanda.
"Domani, ho l'anello in cassaforte da sei settimane" confesso. È successo a novembre, stavo passeggiando con in mano un caffè bollente quando i miei occhi si sono posati su un bellissimo solitario nella vetrina di una piccola gioielleria. Senza pensarci due volte sono entrata e l'ho acquistato. Non mi sono posta domande su nulla, semplicemente sapevo che quello era l'anello giusto per inginocchiarmi di fronte a lei e chiederle di essere mia per il resto della sua vita.
"Chi sei tu? Che ne hai fatto di mia sorella?" mi chiede ridendo.
"Non lo so Alba, mi sento diversa con lei, dall'incidente è come se io non volessi più perdere nemmeno uno dei suoi sorrisi. Maggie è l'amore della mia vita e sono sicura di questo, non vedo perché dovrei perdere tempo ad aspettare" spiego. In fondo è così e ne sono consapevole da un po', dovevo solo riuscire a trovare il coraggio di farlo.
"Sono dalla tua parte Najwa, sempre. E non ti ho mai vista così felice come da quando stai con lei. Non fare cazzate, segui il tuo cuore" e così dicendo mi saluta. Sento dei passi e riattacco giusto in tempo prima che la porta del giardino si apra. Maggie sbuca con una tuta e i pantaloni infilati nelle calze.
"Amore, non ti ho sentita rientrare" mi dice avvicinandosi e baciandomi le labbra in modo casto.
"Lo so, vi ho visti impegnati nella vostra partita e ho pensato di non disturbarvi" sorrido.
"Alla fine ha vinto Teo, ma ai rigori, quindi ho del potenziale" sbuffa.
"Mamà, che mangiamo stasera?" chiede mio figlio raggiungendoci.
"Non saprei, di cosa avete voglia?" lo guardo io sapendo perfettamente quale sarà la sua risposta.
"Mc" dice guardando Maggie che gli fa l'occhiolino.
"Stronzetti che non siete altro!" rispondo io capendo dal loro sguardo che si sono organizzati per mettermi alle strette.
"Dai amore, fai felice tuo figlio" mi dice Maggie ridendo.
"Sì, certo, solo mio figlio. - rido - Vale, ma ordiniamo, non ho voglia di uscire" sbuffo io e loro annuiscono. La serata scorre tra cibo spazzatura e film di poco spessore. Siamo tutti e tre buttati sul divano quando Maggie si alza per andare in bagno e io colgo l'occasione per chiedere a Teo di uscire con me per fumare una sigaretta. Lui annuisce e io richiudo la porta alle nostre spalle.
"Senti Teo io domani ho intenzione di fare una cosa che cambierà le nostre vite, ma non posso farlo se non so che tu sei d'accordo. Quindi ecco..." sto parlando quando mi interrompe.
"Ti sei decisa a chiederle di sposarti?" mi domanda con gli occhi improvvisamente luminosi.
"Teo ma...possibile che ormai precedi ogni mia mossa?" gli chiedo sconvolta.
"È da quella battuta che ha fatto la sera che siete tornate dall'Italia che so che vuoi farlo, come glielo chiederai?" mi sorride.
"La porto al mare" dico io sapendo che non c'è luogo migliore se non quello.
"È la cosa giusta, siete fatte per stare insieme e sei così felice da quando gira per casa. Le voglio bene, finalmente abbiamo la famiglia che meritiamo" dice abbracciandomi e io so che sono fortunata ad avere un figlio così buono, così empatico e soprattutto tanto generoso e comprensivo. Rientriamo in casa e ci ritiriamo nelle nostre camere per la notte. Non appena io e Maggie ci intrufoliamo sotto le coperte, parlo.
"Hai impegni domani?" le chiedo.
"No perché?" mi guarda lei mentre si accoccola sulla mia spalla.
"Andiamo al mare" e così dicendo le bacio la fronte e spengo la luce. La sento sorridere nel buio, il mare è sempre una mossa giusta con lei e so con ancora più sicurezza che sto facendo davvero la cosa giusta.

Siamo arrivate a Valencia verso l'ora di pranzo, abbiamo mangiato nel nostro ristorante preferito e qualche fan si è avvicinato timidamente a noi per chiederci una foto o un autografo. Maggie è fantastica nel rapportarsi con così tante persone, sorride sempre ed è paziente. Io lo sono un po' meno, lo ammetto, ma non perché io non sappia apprezzare, assolutamente. È solo che sono più introversa di quanto non sembri e me la cavo meglio con i bambini. Ora siamo qui, sulla spiaggia. Passeggiamo nella sabbia avvolte nelle nostre sciarpe, tira vento e il sole si sta tuffando nel mare.
"Sei felice Maggie?" le chiedo.
"Non sai quanto Naj" mi sorride lei. Le nostre dita sono intrecciate e io sento che questo è il momento giusto. Infilo la mano nella tasca del giaccone che indosso e sento la scatolina di velluto che contiene l'anello. L'ho mostrato a Teo prima di partire e ha detto che gli piace moltissimo, spero che sia lo stesso per Maggie.
"Amore cammina davanti a me di spalle che ti voglio fare una foto" le dico trovando una scusa, lei velocizza il passo e si ferma davanti a me, allarga le braccia e muove un passo in avanti come se stesse camminando su un'invisibile linea e dovesse stare in equilibrio. Sorrido alla vista della sua innocenza, poi estraggo la scatolina e mi inginocchio allungando le braccia nella sua direzione mentre lei è ancora voltata di spalle. Mi schiarisco la gola per attirare la sua attenzione.
"Hai finito? Come è ven..." mi chiede girandosi verso di me e bloccandosi con la bocca aperta, i suoi occhi si fanno lucidi e si porta una mano a coprire le labbra.
"Dopo l'incidente mi sono ripromessa che non avrei più perso tempo, ho giurato che non avrei rinunciato alla mia felicità per paura che qualcuno potesse giudicarla o rovinarla, ho deciso che non mi sarei più fatta condizionare dagli stereotipi. Stiamo insieme da pochi mesi, ma ho sempre saputo che se mai fossi diventata mia, non ti avrei mai più lasciata andare. Sei la donna che amo, l'unica con cui riesco ad immaginare un futuro e quando quella sera hai pensato di avermi spaventata con quella frase sul matrimonio in realtà mi hai solo sbattuto in faccia che la convivenza per me era solo una scusa: io volevo una vita intera accanto a te. Ho temporeggiato perché avevo paura che per te fosse troppo presto ma è passato più di un mese da quando ho comprato questo anello e ormai non riesco a trovare più nessun motivo per continuare a rimandare la domanda che vorrei porti da mesi. - e così dicendo apro la scatolina mostrando l'anello, alle spalle di Maggie c'è il cielo dipinto dei colori del tramonto, la brezza le smuove i capelli e io non riesco ad immaginare qualcosa di più bello di tutto questo - Sii mia Maggie, per sempre. Voglio vederti vestita di bianco, voglio metterti una fede al dito e giurarti amore eterno perché tu sei la mia seconda chance per la felicità e non voglio perdere nemmeno un secondo del nostro futuro. Per questo sono qui, di fronte a te, sulla spiaggia al tramonto che è sempre stato il nostro momento preferito per chiederti di essere mia moglie. Perché è da quella sera che questa domanda è l'unica cosa a cui riesco a pensare. Maggie, mi vuoi sposare?" le chiedo tutto d'un fiato. Il cuore batte nel mio petto come se volesse uscire e sono sicura che se fossi in piedi sverrei dall'emozione.
"Najwa io..." dice ma non conclude la frase. Ho fatto una cazzata. Non è pronta, è troppo presto.
"Maggie scusami, scusami ho corso troppo" dico alzandomi ma lei mi posa le mani sulle spalle e mi spinge nuovamente in ginocchio.
"Fammi parlare! - esclama esasperata e io ammutolisco - Sei una spina nel fianco, mi fai vivere su una montagna russa e amarti è ciò che di più bello ma più difficile esista al mondo e sì, sì Najwa, ti voglio sposare. Voglio essere tua moglie e passare il resto della mia vita con te perché ti amo più di qualunque altra cosa al mondo e non riesco ad immaginare nulla di diverso da questo!" dice abbassandosi verso di me e baciandomi. Mi alzo mettendole al dito l'anello che le ho preso mentre un fiume di lacrime scivola dai miei occhi.
"Ti amo" le dico prndendo il suo viso fra le mani e baciandola con amore.
"Ti amo anche io" esclama gettandomi le braccia al collo e saltando stringendo le sue gambe intorno alla mia vita. La tengo sollevata, ora che sono più forte e la mia gamba è quasi guarita completamente. Poi cado a terra con lei stendendola sulla sabbia e la bacio respirando sulle sue labbra.
"Ci sposiamo" mi dice Maggie.
"Si amore mio, ci sposiamo" sorrido io improvvisamente più leggera. La donna che amo mi ha detto sì. Sarà mia per sempre. Lei ha detto sì.

* spazio autrice *

Piango ❤️.
Allora? Che dite? Vi chiedo come sempre una stellina e un commento che per me significano tanto.
Vi abbraccio!

- Elle 🦂

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