No es el momento adecuado, al menos creo

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"Com'è andato il viaggio?" ci chiede Berta porgendoci due calici di vino rosso.
"Benissimo - esclama Maggie mostrando il suo mazzo di chiavi - ma voi già lo sapevate a quanto pare" scoppia in una risata che è musica per le mie orecchie.
"Sei stata felice?" le domanda Alba. So che questa domanda la sta facendo per me, perché quando le ho parlato della mia idea di chiedere a Maggie di trasferirsi a casa mia e di Teo ero terrorizzata all'idea che lei potesse non apprezzare la mia proposta. Temevo che lo ritenesse affrettato o che non si fidasse di me o che non fosse più sicura di voler stare con me visto che ultimamente mi ha fatto tanto da badante e poco da fidanzata.
"Felicissima, non hai idea di quanto sperassi che Naj mi facesse quella domanda. Ma ultimamente sembra volermi sempre sconvolgere, fa le cose in grande. Per chiedermi di stare con lei è sparita per giorni senza dare sue notizie. Per dirmi che non vuole più tenere tutto nascosto è quasi morta. Della convivenza me l'ha chiesto in Italia. Se dovessimo sposarci mi porti direttamente sulla luna?" mi guarda ridendo, poi si incupisce subito riflettendo probabilmente sulla portata dell'ultima affermazione. Non mi guarda, come se avesse paura di aver rotto l'equilibrio che si era creato fra di noi. So che questa è tutta colpa mia, sono stata io a scappare ogni volta che le cose si sono fatte un pochino più serie. Allungo una mano e con due dita le sollevo il mento facendo scontrare i nostri occhi. Le lascio un bacio casto sulle labbra, poi mi volto verso le altre e parlo sorridendo.
"Anche su Marte, se è ciò che vuoi" le sorrido. Alba mi fa l'occhiolino e Maggie arrossisce. Le prendo la mano e la avvicino a me nascondendo il suo viso nel mio collo, poi mi avvicino al suo orecchio e le chiedo di accompagnarmi a fumare una sigaretta, lei annuisce e mi segue. Cammino a passo svelto davanti a lei, non vedo l'ora di svoltare l'angolo e arrivare a bordo della piscina.
"Stai bene Naj? - mi chiede - Io non volevo correre o metterti pressione con quella frase. Era detta solo per la circostanza, non sto dicendo che ci dobbiamo sposare domani o nella vita in generale." si affretta ad aggiungere.
"Sei l'amore della mia vita" le dico a bruciapelo voltandomi verso di lei.
"C-he..." balbetta, i suoi occhi sono sgranati e fissi nei miei.
"Sei l'amore della mia vita, non volevo aspettare per dirtelo. Non mi hai spaventata Maggie, sei l'amore della mia vita" e così dicendo cammino verso di lei e incornicio il suo viso con le mie mani per poi baciarla dolcemente senza lasciarle il tempo di rispondere. Sento le lacrime scivolare dai miei occhi e solo ora che siamo qui, pronte a cominciare per davvero la nostra vita insieme, mi rendo conto di quanto fosse forte la mia paura di poterla perdere.
"Naj..." sussurra lei sulle mie labbra.
"Ti amo rubia" rispondo io senza staccarmi da lei.
"Naj!" mi chiama lei così, capendo che ha qualcosa da dire, separo le nostre labbra mantenendo il mio sguardo dritto nel suo e le nostre fronti appoggiate l'una sull'altra.
"Dimmi" la osservo tanto intensamente che lei porta i suoi occhi verso il basso come se volesse sfuggirmi.
"Che cosa significa questo?" mi chiede.
"Che voglio un futuro con te. Un futuro vero. Con il tempo, ma voglio un futuro con te" le dico semplicemente senza più mettere alcun freno alla mia lingua.
"Parli di..." non conclude la frase lasciandola appesa a mezz'aria sperando che io capisca a cosa si sta riferendo. E lo faccio.
"Sì Mag, quando e se sarà il momento. Voglio stare con te, sei tu, sei sempre stata tu" le dico asserendo a ciò che entrambe ancora non siamo pronte a dire ad alta voce per paura, perché è presto, perché non è il contesto giusto o anche solo perché non è ciò che vogliamo ora. O forse io lo voglio, forse lo farei oggi stesso, non lo so. Un passo alla volta.
"Sei pazza" mi dice lei lasciando le lacrime di gioia scivolare sul suo viso, proprio come me.
"Ora puoi dirmi che mi ami?" le chiedo. Lei esplode in un sorriso e mi salta in braccio, la sostengo a fatica e subito la poso al suolo.
"Scusami - sorride sapendo che ancora non riesco a sostenerla per la mia gamba - ti amo da morire" e mi bacia nuovamente come se solo sulle mie labbra riprendesse a respirare.

Stanotte hanno dormito tutte a casa nostra. Quanto mi piace usare questa parola per descrivere la casa in cui vivo da quando è nato Teo. Siamo tutti buttate sui divani e sui materassini gonfiabili a terra, abbiamo passato la serata a guardare un film e poi siamo finiti a parlare di tutto e di più. Ci siamo addormentati alle prime luci dell'alba e io ho appena aperto gli occhi per prima. Guardo l'orologio e vedo che sono le due del pomeriggio, così mi alzo per preparare la colazione per tutte. Mentre sto cuocendo l'ultima serie di pancake sento due braccia stringersi intorno al mio corpo e Maggie appoggia la testa sulla mia schiena.
"Buongiorno amore" mi dice.
"Hola rubia" le rispondo io voltandomi leggermente per incrociare le sue labbra che si uniscono alle mie in un bacio casto.
"Come hai dormito?" domanda mentre si versa la spremuta d'arancia nel bicchiere.
"Bene - mento - e tu?" la guardo bere, sorrido quando sulle sue labbra si disegnano i baffi arancioni del frutto spremuto.
"Ho avuto notti migliori, ma sono felice" sorride leccandosi per pulirsi le labbra. Lei ha dormito sul divano con Berta e Alba, sull'altro divano c'erano Itziar, Ursula e Esther e a terra sul materassino ci siamo stati io e Teo. Nessuna di noi era comoda, solo mio figlio ha dormito come un ghiro riempiendomi di calci e spingendomi sul pavimento per avere più spazio. C'è poco da fare, di notte si muove come un cavallo imbizzarrito, lo faceva da piccolo e continua a farlo ora.
"Vuoi smontare qualche scatolone oggi?" le chiedo.
"Mi piacerebbe" mi sorride. Ho paura, non lo nego. È la prima volta dopo moltissimo tempo che condivido il mio quotidiano con qualcuno e non è mai stato così intenso come con lei, spero solo di non rovinare tutto questo volta.
"Vale, allora più tardi ti faccio spazio nella cabina armadio" ammicco.
"Sembri pensierosa Naj, è per i discorsi di ieri? Ci hai ripensato? Puoi dirmelo, eravamo emozionate, ci sta che ti sia fatta prendere dalle cose" mi dice Maggie che non perde mai occasione per sconvolgermi dandomi prova di quanto profondamente lei conosca ogni minima sfaccettatura del mio essere.
"No amore, sto bene, solo non voglio che questa favola finisca. Mi sembra di star vivendo in un film e ho paura di svegliarmi una mattina scoprendo che in realtà era tutto nella mia testa" confesso per la prima volta portando lo sguardo sulle mie mani per non dare spazio alle lacrime.
"Ehi - mi dice lei avvicinandosi a me e prendendomi le mani, io riporto gli occhi nei suoi tirando su con il naso e cercando di non esplodere - questa ora è la nostra vita. Tornerai a casa e io sarò sempre qui oppure se non ci sarò sarà perché torno più tardi di te. Ti direi che ti faccio trovare la cena pronta ma potrei far saltare per aria la cucina che mi sembra una gran bella cucina e sarebbe un peccato. Ci addormenteremo insieme e ci sveglieremo insieme. Sei a casa Naj, è la tua vita" e così dicendo mi abbraccia forte.
"Sto diventando una rammollita per colpa tua stupida bionda" le dico facendo una smorfia di disgusto.
"Mi piaci molto di più così hermana" ride Alba entrando in cucina, deve aver sentito la mia ultima frase.
"Stai zitta gitana" le rispondo fingendomi offesa.
"Hola" sorride la ricciola entrando anche lei in cucina mentre si stropiccia gli occhi, si siede su uno degli sgabelli posizionati intorno all'isola, seguita dalle altre tre ancora tutte mezze addormentate.
"È pronta la colazione" dice Maggie posando sul tavolo i pancake, le uova e il bacon che ho appena preparato.
"Hai cucinato tu?" sgrana gli occhi Itziar.
"No, io ho solo impiattato" ride la bionda facendo l'occhiolino. Tutte conoscono le sue presume doti culinarie.
"Scusate ragazze ma Teo?" chiedo io accorgendomi che manca solo lui.
"Sono qui, mi ha buttato giù dal letto lei" dice indicando Ursula.
"Stavi ancora russando e io voglio mangiare" gli risponde lei.
"E non potevi mangiare senza di me?" le chiede Teo avvicinandosi a lei e dandole un bacio sulla guancia.
"No, mi saresti mancato troppo" gli risponde Ursula sorridendo. Sorrido anche io alla vista di tutta la mia famiglia riunita per la colazione intorno allo stesso tavolo. È ciò che ho sempre voluto dare a mio figlio e che non ha mai avuto. Maggie si sporge verso di me e mi bacia la spalla per poi appoggiarvisi con la guancia, le accarezzo il viso con una mano rimanendo con lo sguardo fisso su quelle persone che, negli ultimi anni, mi hanno stravolta.
"Facciamo un bagno in piscina?" chiede Teo dopo aver spazzolato il suo piatto.
"Sì!" esclama Berta iniziando a correre spogliandosi dei vestiti e rimanendo in intimo. Teo la segue, poco dopo sentiamo spalancare la porta del giardino sul retro e poi il rimbombo dei loro corpi nell'acqua ci raggiunge. Scoppiamo tutte a ridere.
"A volte mi chiedo chi sia l'adulto fra quei due" sbuffa Alba.
"Non porti domande a cui non vuoi ricevere risposta" le fa l'occhiolino Esther. Consumiamo la nostra colazione chiacchierando del più e del meno, poi una volta che abbiamo sparecchiato io carico la lavastoviglie.
"Raggiungiamo i bambini in piscina?" chiede Ursula. Sorrido per la domanda e scuoto il capo pervasa da un senso di pace e serenità.
"Voi andate pure, io non posso ancora bagnarmi, vado a sistemare un po' la cabina per la rubia" dico dando un bacio sulla fronte di Maggie. Ho ancora dei punti sull'addome perché non si è cicatrizzata bene la ferita nel punto in cui avevo i drenaggi, inoltre non posso esporre al sole quella del cuore, quindi per me al momento è fuori discussione spogliarmi in piscina.
"Vengo con te?" mi chiede la bionda.
"No rubia, vado io" le risponde Alba sorridendole, Maggie mi bacia e annuisce. Le ragazze escono e raggiungono Berta e Teo mentre io e la gitana saliamo in camera mia.
"Najwa stai bene?" mi chiede non appena richiudo la porta alle mie spalle.
"Sto bene" annuisco.
"Sei pensierosa da ieri, da quella battuta che ha fatto Maggie sul matrimonio" mi dice, immaginavo che potesse riferirsi a quello, le altre forse non l'hanno notato ma a lei non poteva sfuggire.
"Non è come pensi" affermo aprendo l'armadio ed iniziando a sfilare gli abiti che non uso più liberando un'intera anta per Maggie. Proseguo poi a fare lo stesso con i cassetti dell'intimo e dei gioielli. La mia cabina armadio è vasta, ma mi rendo conto che sfrutto ben poco di ciò che ho quindi questo è il miglior momento per dare via tutto quello che è chiuso qui da anni a prendere polvere. Dopo quasi un'ora di silenzio in cui Alba mi ha aiutato a sistemare tutto, mi volto soddisfatta e sorrido vedendo metà cabina completamente vuota. Si tratta di una piccola nicchia nella mia stanza dove ho un armadio lungo con le ante scorrevoli, diverse mensole per le scarpe e alcune cassettiere. Non è mai stata così spoglia se non quando mi sono trasferita qui.
"Soddisfatta?" mi chiede Alba, io annuisco.
"Molto, so che Maggie sarà felice di vedere tutto questo" sorrido rimanendo incantata di fronte al pensiero delle labbra della bionda che si incurvano in un dolce sorriso.
"Invece è proprio come penso" afferma Alba. Non capisco a che cosa si riferisce così la guardo sollevando un sopracciglio.
"In che senso?" le chiedo.
"Il tuo essere così pensierosa è esattamente come penso io" sorride, io sono ancora perplessa.
"No Alba, davvero non è come pensi tu. Non voglio tirarmi indietro, non ho dubbi, non mi ha fatto paura quella frase" dico guardando la gitana negli occhi.
"No, infatti, tu ci hai pensato per davvero. - mi risponde lei sconvolgendomi - Tu ti stai chiedendo se sia assurdo pensare già di sposare Maggie in primis perché state insieme da pochissimo e in secondo luogo perché non credi più nel matrimonio. Ma ci stai pensando, per questo stai così" continua lei lasciandomi sempre più a bocca aperta.
"Come...?" le chiedo incapace di articolare altre parole oltre a questa.
"Sei mia sorella" mi risponde e io abbasso lo sguardo sentendo le lacrime che minacciano di uscire.
"Sarebbe assurdo?" riporto timidamente lo sguardo su di lei.
"Najwa, nulla è assurdo se ti rende felice" mi sorride.
"Sì ma Alba, ho quasi cinquant'anni, un matrimonio finito male alle spalle, un figlio adolescente che non ha un padre e una relazione con Maggie da tipo ieri" sbuffo facendo una smorfia.
"Ami Maggie da anni, la conosci perfettamente e lei conosce te, prima di essere la tua compagna è stata una delle tue più grandi amiche, tuo figlio la ama. Non è una sconosciuta. Perché non smetti un po' di pensare sempre troppo e non inizi un po' a vivere?" mi domanda retoricamente prendendomi il viso fra le mani e scoccandomi un bacio sulla punta del naso.
"È l'amore della mia vita" dico.
"Lo so Najwa, lo so" e così dicendo mi abbraccia. Veniamo interrotte dal suono delle nocche sulla porta che, pochi secondi dopo, si apre. Maggie ha i capelli bagnati e il corpo avvolto in un asciugamano. Quando vede lo spazio che diventerà suo, sorride esattamente come avevo immaginato.
"Quello è tutto mio?!" esclama sconvolta.
"Si rubia, questa è casa tua ora" le sorrido io.
"Grazie" dice spostando lo sguardo su di Alba.
"Se solo sapessi che questo non è nulla in confronto a ciò che ti aspetta" ammicca mia sorella uscendo poi dalla stanza e lasciandoci sole, io mi irrigidisco al suono di quelle parole preoccupata che Maggie possa capire qualcosa sui discorsi che abbiamo fatto.
"Cosa intendeva?" mi chiede la bionda sollevando il sopracciglio.
"Non ne ho idea" fingo io, lei sembra crederci. In fondo Alba è così, a volte è incomprensibile ed enigmatica anche per se stessa.
Maggie è l'amore della mia vita, so di volere un futuro con lei, solo che ora non sono pronta ad ammetterlo. Perché se lo dico ad alta voce diventa vero. Finché invece lo tengo per me, resta solo mio. E poi non so che cosa voglia lei. Non è il momento giusto, almeno credo.

* spazio autrice *

Ehi, ciao! Lo so, è passato un po' ma mi sono presa un po' di tempo perché avevo un blocco, in parte lo ho ancora. Ma voglio concludere entrambe le storie, quindi eccomi.
Grazie per chi è rimasto. Se vi va lasciatemi un cuoricino e un commento, voi ci mettete pochi secondi ma per me vale tanto.
A presto ❤️

- Elle 🦂

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