Por primera vez en meses

372 17 7
                                    

"Vieni, devi mangiare" le dico prendendola per mano e portandola a prua. Ho fatto fatica ad allontanarmi dalle sue labbra, ma so che dobbiamo anche parlare. Ci sediamo una di fronte all'altra e io verso il vino per entrambe.
"Come stai?" le chiedo.
"Male - mi risponde sinceramente, apprezzo che non mi abbia mentito - e tu?" decido di essere sincera anche io.
"Di giorno sto bene, Teo mi tiene impegnata e non ho assolutamente tempo di fermarmi a pensare a nulla, che era un po' quello che speravo quando sono scappata qui. Poi però la sera sprofondo in un baratro dal quale sfuggo scolandomi calici di vino e dormendo per il mal di testa lancinante che mi accompagna fino al mattino" alzo le spalle, lei sorride.
"Mi dispiace, mi dispiace averti ferita e so che ci ho messo troppo a capire, in realtà in questi giorni ho riflettuto tanto e io lo sapevo già Naj, l'ho sempre saputo" mi dice.
"Che cosa?" non riesco a capire cosa intende.
"Che ti amavo. Pensaci. Alba è la tua migliore amica ma non avete mai fatto insieme quello che facevamo io e te e io questa cosa l'ho sempre adorata, sotto sotto sapevo che il nostro rapporto era di più, solo che non sapevo che cosa significasse" ha ragione, ho sempre pensato che il nostro rapporto fosse troppo diverso da quello con Alba, ma non ci ho mai dato troppo peso. Eppure io e Maggie non eravamo amiche, c'era troppa necessità di essere sempre insieme.
"Maggie io non so nemmeno se tra noi possa funzionare" ho così tanta paura che non riesco assolutamente a vedere nulla di positivo in tutta questa situazione.
"Nemmeno io, però so che non vorrei rinunciare quantomeno a provarci" sorride, la vedo assaggiare un pochino di formaggio e ne sono felice, non posso vederla così. Non è la prima volta che sembra tanto deperita, ricordo che a metà della seconda stagione ha avuto un virus intestinale talmente forte che ha vomitato ininterrottamente per giorni e sembrava uno zombie, ma questa volta è diverso perché è tutta colpa mia.
"Non lo so Mag, ho paura" abbasso lo sguardo.
"Anche io Naj, tantissima" e così dicendo mi bacia con una dolcezza che mi fa perdere il controllo, mi perdo in un bacio che mi fa sentire su un altro mondo. La sua lingua chiede l'accesso alla mia bocca ed io schiudo leggermente le labbra venendo inondata dal suo sapore. Le nostre lingue si intrecciano in una danza ricca di passione e desiderio. Maggie abbandona le mie labbra per respirare ed io sento improvvisamente la mancanza di quel contatto. Bevo un sorso di vino e mi accendo una sigaretta.
"Perché sei venuta qui?" mi chiede.
"Per Teo" rispondo impulsivamente.
"Najwa" mi guarda facendo una smorfia.
"Non lo so, è il mio angolo di paradiso, speravo di poter staccare da tutto" le dico.
"A casa mia...?" ride e le fossette sul suo viso mi fanno impazzire, le adoravo in Maca e le amo in lei.
"Non sei l'unica persona al mondo di Málaga Maggie" le dico capendo che cosa sta insinuando.
"Sono l'unica di cui ti importa però" ammicca, apro la bocca per ribattere, ma mi accorgo che non posso contraddirla, così le sorrido e annuisco. Tra di noi scende un silenzio quasi imbarazzante, la tensione è palpabile e il mio cuore batte a un ritmo tanto forte che sto iniziando a pensare che Maggie potrebbe sentirlo.
"Non volevi scappare da me" di punto in bianco Maggie, con la sua solita arroganza, se ne esce così.
"Sì invece - le rispondo - tutta la situazione che stavamo vivendo mi ha logorata Maggie, io ho quasi cinquant'anni e un figlio adolescente, non posso fare queste cose, capisci? Non posso" scuoto la testa. Lei mi prende il viso tra le mani e fissa i miei occhi nei suoi, mi accarezza la guancia con il pollice.
"Naj, forse la tua testa voleva scappare da me, ma il tuo cuore voleva che io ti trovassi. Sei venuta a casa mia, hai detto dov'eri ad Alba e sono convinta che tu l'abbia fatto consapevole del rischio che io lo venissi a sapere. Siamo come due calamite, potremo respingerci quanto vogliamo, ma finiremo sempre per attrarci" e mi bacia, lasciandomi senza parole e senza fiato. È tutto come nei film, so che avevo detto che non lo era, ma mi sbagliavo, questo è uno di quei film complicati in cui i protagonisti scappano l'uno dall'altro fino a che non possono più fare a meno di ritrovarsi. Mi inebrio del suo sapore che mi manda in tilt come la più potente delle droghe, sono così innamorata.
"Vale" sussurro sulla sua bocca, in fondo ha ragione ed è inutile che io lasci che la paura prenda il sopravvento, voglio stare con lei, è questo che conta.
"Que?" mi domanda separandosi da me.
"Vamos a intentarlo" sul suo viso si apre un sorriso a trentadue denti non appena mi sente.
"Allora domani ti porto a cena fuori, è un appuntamento" mi dice Maggie.
"Ci dichiariamo i nostri sentimenti, ci conosciamo meglio di noi stesse, abbiamo anche lavorato insieme per anni, ma ripartiamo dal primo appuntamento?" rido accigliata.
"Certo, voglio fare le cose per bene" mi sorride e io non posso che sciogliermi davanti agli occhi di questa biondina senza la quale mi mancava l'aria nonostante mi fossi illusa di poterle vivere lontana.

LentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora