❀ A rivederci

133 21 73
                                    




8 Dicembre 2031

                                                                                                                                                           Samantha POV

Continuai a camminare accarezzata dai raggi del sole di quella mattina. Dicembre era sempre stato un mese che portava con sè una certa malinconia a casa mia. Non sapevo se fosse colpa dell'imminente arrivo del Natale, che era bello solo al di sotto dei vent'anni, o se ci fosse altro.

Quell'anno non fu diverso. Il dodicesimo mese dell'anno continuava a prendersi gioco di me caricandomi sulle spalle un peso che credevo di aver dimenticato da dieci anni.

Provai un brivido lungo la schiena al solo pensiero di Jun. E, ancora una volta, mi parve di sentire il suo odore incastrato perennemente negli angoli più bui di me stessa.

Scossi la testa rimproverandomi per non avergli chiesto dove ci saremmo visti. Presi il cellulare dalla tasca e non rimasi sorpresa nel trovare un suo messaggio.






Solito posto?








Rilessi il messaggio cercando di ricordare in quale occasione avessi deciso di modificare il nome in rubrica, mettendo quella distanza tra noi. Provai a rispondere, ma cancellai il messaggio tre volte prima di decidere di non farlo. Chissà se si era fermato ad osservare i tre pallini che si rincorrevano senza sosta nella chat. Iniziai ad incamminarmi verso il Caffè Letterario sperando che quei pallini fossero soltanto una mia paranoia.

Non avevo dubbi a riguardo, sapevo cosa intendesse per «solito posto».

Ripensai a tutti i pomeriggi in cui ci eravamo trovati lì per studiare finendo per nasconderci tra gli scaffali della grande  libreria solo per il bisogno di sentirci vicini.

Jun amava quel posto nonostante non fosse niente di speciale. Diceva che il tè aveva un sapore migliore e che non conosceva biscotti al limone e sesamo più buoni. In realtà avevo intuito che lo amasse perché non era mai colmo di persone e per la grande finestra che filtrava la luce illuminando i nostri volti per scaldarli poco prima di tramontare.

Io amavo guardarlo concentrato mentre beveva il suo tè e si grattava le tempie con il tappo della penna. Lo amavo anche quando si mordicchiava la guancia per non sorridere troppo quando mi beccava a fissarlo.

L'idea di rivederlo in quel posto iniziò ad agitarmi, ma era troppo tardi per tirarsi indietro. Quando alzai gli occhi dalle punte delle mie scarpe, mi ritrovai a guardare la vecchia insegna del Caffè Letterario, ingiallita dal tempo. Mi avvicinai ancora un po' in modo da riuscire a scorgere l'interno del locale quando sentii un groppo alla gola, notando come il tempo sembrava essersi fermato.

I tavolini rotondi in legno massello erano ancora lì insieme ai loro centrini e ai tulipani al centro. Le sedie erano ancora coperte da quel tessuto verde petrolio e la grande libreria si trovava esattamente dove la ricordassi, pronta a rinfacciarmi quante volte Jun mi avesse sfiorata.

D'un tratto sentii un forte profumo invadermi le narici ed io mi rimproverai. Non potevo pensare a lui senza sentire quell'odore così dolce, ma anche pungente. Rimasi ferma a guardare l'interno del locale quando l'odore sembrò non andarsene, ma intensificarsi. Provai a resistergli, cercando di mettere a tacere i desideri più profondi del mio cuore quando sentii qualcuno avvicinarmisi.

Spostai l'attenzione dall'interno al riflesso sul vetro del locale e lui era lì. Mi voltai lentamente nella sua direzione rivolgendogli un piccolo sorriso. Portava i capelli all'indietro e il suo viso scoperto mi fece pensare i che i trent'anni fossero stati più gentili con lui piuttosto che con me. Stava indossando una camicia blu con tre bottoni sganciati che mettevano in mostra il suo pomo d'Adamo dal quale spostai subito l'attenzione.

Teriyaki ❀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora