𝕏𝕏𝕀𝕀𝕀. 𝚂𝚠𝚎𝚎𝚝𝚗𝚎𝚜𝚜

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Quella notte non ci fu modo che Shōto riuscisse a prendere sonno. Continuava a rigirarsi tra le lenzuola senza pace, pensando e ripensando a quanto era successo. Nel giro di 24 ore era passato dal credere di aver perso tutto al chiedere la mano di una delle due persone che ama di più al mondo. Ancora non riusciva a capacitarsi di averlo fatto.

Quando la sveglia finalmente suonò sul suo comodino, sospirò di sollievo. Anche se si sentiva esausto, la prospettiva di potersi alzare a fare qualcosa di utile era mille volte migliore di quella di rimanere lì a torturarsi, pensando a quale potesse essere il modo migliore per fare la proposta ai suoi compagni senza urtare la suscettibilità di Katsuki o deludere Izuku.
All'altro capo del letto Katsuki grugnì in protesta, rotolando sul fianco e tirandosi le lenzuola fin sopra le testa. Shōto si allungò verso il suo cellulare, fece scorrere il pollice sullo schermo mettendo a tacere la sveglia per poi voltarlo a faccia in giù, ignorando le decine di notifiche che lampeggiano richiedendo la sua attenzione. Si protese su di loro, baciando prima Izuku, che quella notte aveva dormito nel mezzo, e poi la sommità bionda ed arruffata della testa dell'altro, che spuntava dalle lenzuola, facendolo ritrarre ancora di più, come un paguro nella sua conchiglia.

«Buongiorno» sussurrò, ottenendo in risposta un enorme sbadiglio da parte di Izuku e un dito medio alzato da Katsuki.
«Che ora è?» chiese il primo, strofinandosi gli occhi assonnato, sentendo ancora i postumi del jet lag.
«Le sei.»
«Mmh...» si lamentò. Alzarsi così presto era una tortura, nonostante lo facesse da tutta una vita, non sarebbe mai riuscito ad abituarcisi. «Okay.»
Shōto sorrise, accarezzandogli i capelli. Quel meraviglioso giovane uomo, un giorno non troppo lontano, sarebbe diventato il suo fidanzato e poi suo marito. Sentì la pancia formicolare alla sola idea.
«Ora mi alzo... tu vieni con noi, Kacchan?» chiese, voltandosi per strofinargli la schiena con fare amorevole.
«No.» rispose lui, la voce soffocata dal cuscino, ma Izuku riuscì comunque a sentire i suoi sospiri di piacere mentre gli massaggia le spalle. «E poi dove pensate di andare? La palestra è presa d'assalto, ricordate?»
«Oh... è vero.» esclamò voltando il viso per cercare Shōto, che sembrava cadere dalle nuvole esattamente come lui.
«Me n'ero completamente dimenticato.»
«Inizia già a venirvi l'Alzheimer?» li prese in giro Katsuki, uscendo finalmente da sotto le lenzuola, i capelli arruffati e la guancia segnata dalle pieghe del cuscino, che gli donarono un'aria tremendamente adorabile.
«Ma sentilo! Allora se noi siamo così vecchi tu sei un bambino!»
«No caro mio, io sono ufficialmente maggiorenne e consenziente, me lo hai fatto notare tu, ricordi?» chiese, protendendosi verso di lui con sfida, una mano posata sul petto di Izuku per riuscire a farsi più vicino.
Shōto sogghignò. «Oh, lo ricordo perfettamente. E ricordo perfettamente anche il modo in cui abbiamo celebrato il raggiungimento dalla tua maggiore età. Non sono poi così smemorato.» sussurrò sulle sue labbra, un sopracciglio inarcato con fare seducente, prima di catturarle in un bacio appassionato.

Sotto di loro Izuku li guardava a bocca aperta e fu incapace di trattenere un rantolo di sorpresa, che gli scivolò dalle labbra prima che avesse modo di fermarlo.
Shōto ruppe il bacio per dedicargli un sorriso carico di affetto, chinandosi su di lui per baciargli la fronte con quella stessa bocca che appena un secondo prima era stata su quella di Katsuki.

«Forse...» sussurrò con voce languida «considerato che non possiamo andare in palestra... potremmo mettere a buon frutto la mattinata con un altro tipo di allenamento.» Propose, trascinando un dito lungo il suo collo, poi in basso verso il suo petto nudo.
Izuku si sentiva ancora a disagio per quello, ma aveva dovuto arrendersi all'idea di dormire in boxer da quando avevano fatto ritorno dalla conferenza. Con l'arrivo della primavera e l'aumentare delle temperature, era semplicemente impensabile continuare a dormire con il pigiama addosso.
«Cosa ne dite?» insistette Shōto, voltandosi per avvolgere la mano intorno ai fianchi di Katsuki, attirandolo più vicino e facendo premere la sua pancia contro il fianco di Izuku.
E quel semplice contatto fu sufficiente a riportare un minimo di lucidità nella sua mente.

𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 ~ Threesome||TodoBakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora