𝕏𝕀. 𝙱𝚒𝚛𝚝𝚑𝚍𝚊𝚢
«Katsuki!~» lo chiamò Shōto, con quella sua voce cantilenante e un grande sorriso stampato in faccia, la fatidica mattina del suo compleanno. «Happy Birthday~!!»
Katsuki lo fulminò con lo sguardo dall'angoletto in cui si è rifugiato nella sala principale, per stare il più lontano possibile da tutti. «Smettila di parlarmi in inglese! È disgustoso!» sbottò acido.
«Katsuki... Non esse di cattivo umore, oggi è un giorno speciale!»
«Capirai... è un giorno come un altro» rispose più scontroso del solito, dopo il brusco risveglio di quella mattina.Appena qualche giorno dopo la chiacchierata che aveva avuto con Inko, con l'aiuto della donna avevano svuotato e risistemato quella camera usata come magazzino, abbastanza da permettergli di avere una stanza tutta per lui e ci si era fiondato alla velocità della luce, cogliendo l'occasione al volo per stare più alla larga possibile dal verde, dopo la sua umiliante confessione di poter essere disposto ad accettare una relazione poligama con lui e Shōto.
Ma una volta scesa la notte, non c'era stato verso per lui di prendere sonno. Si era girato e rigirato per ore in quel letto troppo grande per lui, così freddo e vuoto senza Shōto al suo fianco e l'ormai familiare suono del respiro di Izuku ai suoi piedi.
Non lo avrebbe ammesso neppure sotto tortura, ma se avesse potuto scegliere, sarebbe tornato di corsa nella stanza con loro, nonostante tutto.
La notte successiva era stata, se possibile, ancora peggiore, così, senza nemmeno rendersene conto, si era ritrovato davanti alla porta della camera padronale con il cuscino stretto tra le braccia, come un bambino alla ricerca di conforto durante un temporale.
Aveva bussato piano e la voce impastata dal sonno di Izuku che lo invitava ad entrare gli aveva quasi fatto cambiare idea. Quasi.
Come si aspettava, stavano dormendo insieme, Shōto con le spalle alla parete e Izuku con la schiena contro il suo petto. Il suo cuore aveva accelerato i battiti a quella vista, ma si era imposto di essere forte. Se Deku era così sicuro che potessero dividersi Shōto e che andasse bene, allora lui non sarebbe stato da meno.
Non c'era stato bisogno di parole. Shōto aveva sollevato le lenzuola con un caldo sorriso appena accennato e Izuku gli aveva fatto poso al suo fianco, forse troppo intontito dal sonno per rendersi pienamente conto di ciò che stava succedendo.
Abbassando la testa aveva stretto i denti ed era gattonato nel letto insieme a loro, a debita distanza dal verde, fermamente intenzionato a non entrare in contatto con lui in nessun modo e fortunatamente il buio della notte aveva mascherato il rossore sulle sue guance.
Si era addormentato con il cuore che batteva troppo veloce e lo stomaco in subbuglio per quelle emozioni nuove e strane che stavano fiorendo dentro di lui.
E quando, quella mattina, si era risvegliato avvolto in un bozzolo caldo e confortevole, il viso affondato nel petto di Izuku, le sue braccia mollemente avvolte attorno ai fianchi, aveva sentito le guance andare in fiamme e il suo ventre contrarsi quasi dolorosamente.
Era scattato in piedi urlando "stupido Deku!" a pieni polmoni, prima di sparire oltre la porta, lasciandoli sbigottiti e confusi.E in quel momento si ritrovava lì, con Shōto che parlava a vanvera della sua festa di compleanno, l'ultimo dei suoi problemi.
«Con oggi sei ufficialmente maggiorenne! È un grande cambiamento!» Cianciò, riportandolo alla realtà.
Katsuki sollevò un sopracciglio, fissandolo con le braccia incrociate. «E in che cosa esattamente consisterebbe questo grande cambiamento?»«Per esempio potrai bere alcolici! E prendere la patente!» Esclamò per poi chinarsi verso di lui e sussurrare a pochi millimetri dalle sue labbra: «E io non rischierò più di andare in galera per averti nel mio letto.»
Katsuki arrossì di colpo e lo fulminò con lo sguardo.
«Nel tuo letto non ci entro da mesi, ormai!» Sbuffò cercando di mascherare il desiderio con la rabbia.
«Sei stato nel mio letto appena ieri notte.»
«Non me lo ricordare! E comunque non era il tuo letto... Poi hai capito benissimo cosa intendevo!» Replicò infastidito, enfatizzando ogni parola.
«Sì, l'ho capito. E mi dispiace, prometto che rimedierò.»
«Sì, prometti prometti tu, solo quello sai fare! Peccato che poi non le mantieni mai le tue promesse!» Sbottò stizzito, prima di alzarsi e lasciare la stanza a grandi passi, frustrato più di quanto dovrebbe essere. Forse gli ormoni stavano di nuovo avendo la meglio su di lui. Di sicuro non era disposto a prendere in considerazione l'idea che quella frustrazione derivasse dagli strani pensieri riguardo al verde che si stavano facendo strada nella sua mente da quella mattina.
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𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 ~ Threesome||TodoBakuDeku
FanfictionKatsuki Bakugō ha ormai venti anni e la sua vita è cambiata molto da quando il suo primo amore se n'era andato. Shōto Todoroki e Midoriya Izuku sono partiti verso l'America per scoprire il mondo oltre la loro città di periferia e vivere la loro stor...