𝕀. 𝙰𝚕𝚘𝚗𝚎

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𝕀. 𝙰𝚕𝚘𝚗𝚎



La città era sotto attacco. Era stato contattato, in quanto Pro Hero, per combattere e eliminare il villain che stava tenendo dei civili in ostaggio all'interno di un edificio. Quando arrivò sul posto trovò già gli eroi Red Riot e Stun Gun Hero, con loro elaborò una veloce strategia: mentre lui creava un piccolo diversivo insieme a Kirishima, Kaminari si sarebbe occupato di sovraccaricare la corrente e attivare i sistemi di sicurezza anti-incendio, in questo modo avrebbe distratto il villain così che gli altri due potessero catturarlo.

Prese un profondo respiro, si concentrò: entrarono in azione come avevano stabilito. Kaminari usò l'entrata posteriore, per raggiungere meglio il contatore, mentre Kirishima e Bakugō si posizionarono davanti alla porta principale. L'unico difetto nel loro piano era che non conoscevano per certo l'unicità del villain, ma se fossero stati veloci e se non ci fossero stati incidenti sarebbe andato tutto bene. Sfondò l'ingresso dell'edificio con un'esplosione, semplice e classica, ma debole: non voleva assolutamente mettere in pericolo quegli ostaggi.

Era migliorato in maniera impressionante dopo che Shōto se ne era andato per inseguire quel maledetto nerd di merda. Aveva buttato tutte le sue energie, la sua rabbia e la sua frustrazione sessuale negli allenamenti con Lava* e lui era stato in grado di prendere quelle emozioni e usarle per spingerlo oltre i suoi limiti. Insieme avevano raffinato lo stile di combattimento che aveva utilizzato fino a pochi mesi prima, era certo che nessuno sarebbe stato in grado di sfuggirgli e che tutti si sarebbero salvati incolumi.

Ma era stato prima. Prima dell'insorgere di quel malore che lo stava debilitando da settimane ormai.

Nel giro di poco tempo gli allenamenti erano diventati estenuanti. Gli esercizi più complessi sembravano essere insormontabili, quasi come se avesse perso completamente l'esperienza di così tante battaglie. La mattina le sue gambe erano così gonfie che a malapena riusciva a indossare gli scarponi del costume, la sera era così stanco che collassava ancora vestito. Il tutto era accompagnato da un costante mal di testa, che sommato all'assenza di Shōto e alla sua frustrazione, lo rendeva ancora più scontroso ed irascibile del solito.

«Ground Zero! Spostati di lì!» la voce di Kirishima lo strappò ai suoi pensieri, si distrasse abbastanza da sbilanciarsi e quasi prese in pieno un calcinaccio staccatosi dal soffitto.
«Maledizione, Red Riot! Smettila di urlarmi contro, so cosa fare!» sbottò in risposta.

Il continuo girare della sua testa lo rendeva goffo e incerto, ma stava facendo del suo meglio per risultare con il pieno controllo del suo corpo e delle sue abilità. Strinse le labbra e si diede la spinta per il primo salto contro il villain . Atterrò male, ma riuscì a non cadere. Toccò il pavimento sporco di polvere con la mano e recuperò in fretta. Gli scarponi lo stavano appesantendo più di quanto pensasse. Non erano assolutamente adatti per quello che stava facendo.

Avanza con velocità nel lungo corridoio, aveva il respiro affannato: era già stanco e non era neppure a metà. Completò un'altra sequenza di movimenti e si preparò per il secondo salto. Posizionò le braccia dietro la schiena per darsi la spinta con le sue esplosioni. Saltò, ancora prima di toccare terra, però, sapeva già di non avere abbastanza rotazione. Sapeva che sarebbe caduto e che si sarebbe fatto male, molto male. Come se non bastasse, un'altro calcinaccio lo colpì in pieno all'altezza dello stomaco, atterrò rovinosamente colpendo il suolo con il fianco e la spalla sinistri, rotolò sulla pancia e scivolò per alcuni metri.

«..Cazzo...» mormorò. Quando cercò di rialzarsi, il dolore si irradiava lungo il bacino e la schiena. Strinse i denti mentre le lacrime gli inondarono gli occhi. Si rialzò a fatica e malconcio, la spalla dolorante e il fianco che continuava a far male ad ogni suo movimento.

𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 ~ Threesome||TodoBakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora