CAPITOLO 16

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LAUREN POV.

"È davvero una bella giornata. Non trovi?"

"Già" respirai a pieni polmoni l'aria del parco.

"Che ne dici di un gelato?" Mio padre si alzò dalla panchina.

Da quando era tornato non avevamo passato tanto tempo insieme, quando io ero a casa, lui era in accademia e quando io ero fuori, lui era a casa. Non riuscivamo a trovare dei momenti per noi. Prima che partisse per le sue spedizioni con l'esercito esattamente quando avevo più o meno 7 anni, ogni venerdì pomeriggio l'avevo etichettato 'pomeriggio con papi', mio padre lo trovava fantastico come nome e anche io. Solo ora mi rendevo conto che fosse un nome un po' banale, ma non mi importava, era il nostro pomeriggio da trascorrere insieme.

"Volentieri" mi alzai anche io seguendolo fino al chiosco che si trovava verso la fine del parco.

"Una coppetta alla menta, e una alla fragola, per favore" disse mio padre al ragazzo.

"Alla nocciola" lo corressi.

Il ragazzo ci porse le nostre coppette e iniziamo a mangiare, mio padre aveva uno sguardo un po' intristito.

"La fragola era il tuo gusto preferito da quando avevi 6 anni" guardò in un punto non tanto preciso.

"È vero ma, ora preferisco la nocciola" mio padre annui sconsolato.
"Come va la scuola? C'è qualche ragazzo che ti interessa?" Chiese per cambiare discorso.

"Me la cavo a scuola e no, non c'è nessuno che mi piace, o forse si, non so ancora"

Mio padre non sapeva che avessi avuto delle ragazze e quando mi misi con Hanna, mia madre mi disse che era meglio che non lo venisse a sapere quando era lontano da casa, era sicura che lui volesse saperlo a voce e non attraverso una webcam e non potevo biasimarlo. Quando mi lasciai con Hanna, mio padre non era ancora tornato così decisi che glielo avrei detto se avessi trovato un'altra persona importante per me.

"Cosa intendi per 'forse si'? È della tua scuola? Lo conosco?" Il suo tono era curioso.

"Non riesco a capire se possa esserci qualcosa e se possa piacergli. tutto qua" dissi sincera.

"Sono sicuro che gli piaci, sei bellissima, dall'altrode sei mia figlia" si pavoneggiò facendomi l'occhiolino.
"E se non gli piaci, gli farò vedere io" disse scherzando.

Annuii solamente.

"Descrivimelo, che ragazzo è?" Chiese ancora.

"In realtà" sospirai. "Dovresti dire ragazza" dissi.

"Cosa?" Sgranò gli occhi.

"Mi piace una ragazza, papà" dissi tutto d'un fiato.

Mia madre mi aveva sempre rassicurato dicendomi che sia lei che mio padre mi avrebbero amato allo stesso modo di prima sapendo che mi piacevano le ragazze. Ero sicura che sarebbe stato sempre così, ma guardando l'espressione di mio padre non lo ero più.

"Sono la stessa di 2 minuti fa" continuai dato che non parlava.
"Dii qualcosa" lo supplicai.

"La mamma lo sa?" Chiese.

"Si"

"Perché non me lo hai detto, quando l'ha saputo lei?"

"Eri via e abbiamo pensato di dirtelo quando saresti tornato" lo guardai negli occhi.

"Da quanto lo sa?" Mi guardò anche lui.

"Due anni e mezzo" mantenni il contatto.

" Ne sono all'oscuro da quasi 3 anni!" Gli si alterò la voce.
"Avevi una ragazza?" Marcò l'ultima parola.

She's so Beautiful.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora