LAUREN POV.
Quel giorno mi svegliai consapevole del fatto che avrei dovuto sistemare un bel po' di cose.
Dopo il ''perdono'' di Camila mi resi conto che dovevo affrontare determinate chiacchierate con Dafne e con Hanna. Con la prima volevo sistemare le cose e chiederle di rimanere solo amiche e con la seconda volevo mettere dei fottuti paletti.
Non poteva essere tornata a Miami. Non doveva tornare.
Scesi al piano inferiore trovando la mia famiglia a fare colazione insieme e per insieme intendo mia madre, mia sorella e mio fratello. Da quando mio padre era entrato nell'esercito il concetto di ''insieme'' non lo contemplava al 100%.
''Buongiorno'' Li salutai ricevendo in risposta dei mugolii da parte loro dato che avevano la bocca piena.
Presi la mia colazione, uova e bacon, e mi sedetti nel mio posto abituale.
''Hai da fare oggi, tesoro?'' Mi chiese mia madre mentre mandava giù il suo succo d'arancia.
''Forse'' rimasi sul vago per non dover dare ulteriori spiegazioni.
''Va bene, comunque puoi farmi un favore?'' Si alzò dal suo posto per portare i piatti vuoti in cucina. ''Puoi portare Taylor a lezione di violoncello? Devo andare di corsa in ufficio'' Continuò.
''Ma oggi è sabato, non vai mai a lavoro di sabato'' Mi lamentai.
''Lo so, ma c'è stato un problema e mi hanno chiamato'' Spiegò. ''Allora? Puoi portarla tu?''
''Si, non c'è problema'' Risposi mentre prendeva le sue cose e si dirigeva fuori.
''Fate i bravi!'' gridò prima di chiudere la porta alle sue spalle.
Mi girai verso i miei fratelli che stavano divorando la loro colazione, soprattutto Chris.
''A che ora devi essere lì?'' Chiesi a Taylor la quale stava usando il suo telefono senza prestarmi molta attenzione.
''Tra un'ora circa'' Rispose dopo qualche secondo di silenzio.
''Va bene vado a prepararmi e usciamo'' Dissi notando che lei era già vestita.
Lei annuì continuando a guardare il telefono con un sorriso da ebete sul volto.
Mezz'ora dopo scesi chiamando Taylor che era rimasta al tavolo da quando ero salita. Salimmo in macchina con quel pesantissimo violoncello, quasi non entrava nei sedili posteriori dell'auto.
''Dov'è questo posto?'' Chiesi accendendo l'auto.
''Vai sempre dritto, poi sinistra, continui dritto, poi due volte destra e siamo arrivate'' Disse velocemente.
''Wowo riavvolgi il nastro'' Ridacchiai. ''Non sai la via? Mi saprei regolare meglio'' Continuai.
''Ehm.. no'' Spiegò. ''Sai che facciamo? Non ci vado''
''Cosa? No, io ho da fare e non puoi venire con me'' Risposi fermandomi ad un semaforo.
''Non ho detto che vengo con te. Lasciami al centro commerciale e poi vieni a riprendermi'' Disse con semplicità.
''Chi è?'' Chiesi con un sorrisetto.
''Chi è, chi?'' Ridacchiò nervosamente.
''Non fare questi giochetti con me'' Risposi ridacchiando a mia volta.
''Va bene, va bene'' Si arrese. ''Si chiama Derek''
''E...?'' La incitai a continuare.
''Va nella mia scuola e frequentiamo lo stesso corso di Biologia. Mi ha aiutato a dissezionare una rana''
STAI LEGGENDO
She's so Beautiful.
Fanfiction'Non penso sia normale pensare questo di un amica, pensare che sia perfetta quando parla, quando balla, quando ride, quando scosta i capelli con una mano, quando guida, quando guarda un film, quando mangia o quando dorme. Forse mi ero innamorata di...