Capitolo XII

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Per i quattro giorni seguenti John riuscì a evitare di incrociare Blyke. Non gli fu nemmeno troppo difficile. Si svegliava sempre prima di lui la mattina e faceva in modo di uscire prima che il rosso mettesse piede fuori dalla sua stanza. John era perfettamente consapevole che stava semplicemente scappando dalle proprie responsabilità. Quando era tornato a scuola si era ripromesso quattro cose: fare qualsiasi cosa per farsi perdonare da Seraphina, non usare più la sua abilità né picchiare nessuno, restituire il Trono a quello stronzo di Arlo, scusarsi con quelli che aveva preso a pugni.

Di tutte queste cose due erano ancora in corso e si sarebbero protratte per l'intero anno scolastico, le altre due non le aveva ancora portate a termine. Arlo per qualche ignoto motivo non rivoleva il Trono e John non poteva farci molto. Per quanto riguardava le scuse continuava a ripetersi che non c'era ancora stata l'occasione. Ed era ovvio che non poteva esserci visto il suo costante impegno a evitare tutti gli studenti della scuola.

"Lo farò presto" Si disse ma aveva la sensazione di starsi raccontando un mucchio di bugie. L'altoparlante sopra la lavagna si accese avvertendo John che doveva recarsi nell'ufficio del Preside. Inevitabilmente i sussurri si diffusero nella classe:

«Cosa avrà fatto adesso?».

«Ha di nuovo picchiato qualcuno?».

«Ho sentito che due studenti sono finiti in infermeria stamattina. Deve essere stato lui».

Il professore di matematica batté una mano sulla cattedra per riportare il silenzio e disse a John che poteva andare. Il ragazzo infilò le proprie cose nello zaino e costringendosi a camminare normalmente ignorò gli sguardi diffidenti dei compagni di classe e uscì dall'aula. Non aveva fatto del male a nessuno perciò non capiva cosa potesse volere Vaughn da lui. Si scervellò sui suoi ultimi giorni ma erano praticamente tutti uguali. Non aveva mai nemmeno rivolto la parola a nessuno studente.

Bussò alla porta dell'ufficio del Preside. Vaughn lo invitò ad entrare. L'uomo era seduto alla scrivania mentre di fronte a lui, su due poltroncine l'una lontana dall'altra, c'erano Remi e Cecile. John ebbe un improvviso presentimento sul perché fosse lì. Cecile era venuta da lui dopo la Guerra per il Terrirorio. Gli aveva raccontato come era andata cercando di farlo sentire in colpa per non essersi fatto vedere e John l'aveva liquidata con poche parole praticamente cacciandola dalla propria stanza. Avevano ricevuto altre due sfide dopo il primo scontro. La prima Remi e Cecile l'avevano vinta, l'altra doveva ancora farsi ma John non sapeva per quando era stata programmata. Tre sfidanti a così breve distanza di tempo l'uno dall'altro. Facile immaginare perché. La Wellston era sempre stata considerata imbattibile ma il fatto che avessero perso quello scontro doveva aver dato qualche speranza alle altre scuole di ottenere la rivincita. Il fatto poi che non si fosse presentato alcun Re durante i due combattimenti aveva rinforzato la sicurezza degli altri Istituti, quel genere di notizie si spargevano molto in fretta. John era ancora della stessa opinione: non voleva averci nulla a che fare. E a che servivano quegli scontri? A dimostrare che una scuola era più forte dell'altra? A ottenere il primato all'interno del paese? Tutte cazzate.

«Accomodati John» Lo invitò il Preside. L'unico posto vuoto era la poltroncina libera tra Remi e Cecile così John si sedette lì senza degnare di uno sguardo le due ragazze. Fissò il Preside con determinazione. Quell'uomo era abbastanza potente da incutere a chiunque un certo timore, anche John aveva sperimentato la sua forza una volta ma non aveva idea di che livello fosse. Più alto di lui sicuramente. Nonostante ciò John non provava alcuna soggezione quando era davanti a lui, doveva comunque ammettere che sentiva una punta di rispetto per quell'uomo e non era una cosa che gli accadeva spesso.

«Ti ho fatto chiamare perché ho saputo che non hai partecipato a nessuno degli scontri con le altre scuole» Disse Vaughn scrutandolo. John ebbe la sensazione che volesse di leggergli nella mente.

Unordinary - Le 7 leggendeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora