Capitolo XVI

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Aveva esaminato tutti i documenti dei membri del Rifugio, livelli bassi, medi o élite. Assieme a John aveva anche segnato i nomi degli studenti che possedevano qualche abilità particolarmente interessante e che potesse in qualche modo essere utile per facilitare il lavoro di spia. Seraphina non era certa che stesse procedendo per la strada giusta ma non aveva molto in mano su cui lavorare. Non conosceva bene nessuna delle persone della lista, ricordava di aver giocato con due di loro a battaglia navale una volta, al Rifugio, ma non sapeva nemmeno che tipo di personalità avessero e ricordava a malapena i loro volti. Era questo il problema di essere l'Asso della scuola. Tutti la tenevano a distanza e, detestava ammetterlo, anche lei faceva lo stesso con gli altri. Una volta perlomeno, adesso aveva cambiato prospettiva e cercava di essere più socievole con le persone. Non era facile perché la gente tendeva ancora ad evitarla.

«Sei pensierosa, come mai?» Le chiese Evie. Erano sul tetto della scuola per uno dei loro quotidiani allenamenti. Evie e Roland li avevano presi proprio sul serio.

«Ho solo alcune cose per la testa. Per caso avete notato qualcuno, al Rifugio, che si comporta in modo strano?» Chiese. I livelli bassi erano molto bravi a notare le cose, Seraphina se n'era accorta passando il tempo con loro. Erano costantemente all'erta e attenti a tutto quello che accadeva attorno a loro per evitare di imbattersi in qualcuno che potesse prenderli di mira; sapevano sempre dove camminare, quali luoghi evitare, quali frequentare, da chi tenersi alla larga e con chi invece potevano fermarsi a parlare. Era come se con l'esperienza accumulata nel tempo avessero acquisito una sorta di sesto senso deputato a tenerli al sicuro. Seraphina non aveva mai imparato del tutto, nemmeno durante il suo periodo da storpia.

«Strano in che senso?» Chiese Evie.

«Non lo so, ad esempio qualcuno che non si comporta secondo il suo livello» Disse Seraphina vaga. Evie assunse un'espressione pensierosa.

«Non saprei. Ultimamente al Rifugio tutti sono più amichevoli» Spiegò Evie. Seraphina sospirò amareggiata.

«Capisco. Be', iniziamo l'allenamento allora» Disse cominciando con lo stretching. Evie e Roland la imitarono. In quel momento la porta del tetto si aprì.Seraphina si raddrizzò. Lì sopra venivano solo i livelli più alti e nessuno si sarebbe mai sognato a disturbarla perciò fu piuttosto sorpresa quando vide Illena sulla soglia. Seraphina si oscurò involto. Si ricordava benissimo di lei. Assieme ai suoi amichetti l'aveva rapita e tenuta in una casa abbandonata per una intera notte. L'avevano picchiata e umiliata finché Arlo e Elaine non erano venuti a salvarla. Non si aspettava proprio di vederla di nuovo, pensava che si sarebbe tenuta alla larga. Dopo quello che aveva fatto era stata sospesa per due settimane assieme ai suoi amici e Seraphina non aveva più sentito parlare di nessuno di loro nemmeno quando erano tornati.

Lo sguardo di Illena era luminoso, la sua abilità era attivata. Seraphina corrugò la fronte. Che cosa pensava di fare? Era solo un 2.7. Evie e Roland si affiancarono a Seraphina.

«Che cosa vuoi?» Domandò la ragazza dai capelli violetti freddamente. Dopo tutto quello che aveva passato per colpa sua sentiva le mani prudere di rabbia. Comunque non aveva più niente da temere da lei.

«È tutta colpa tua» Sibilò Illena.

«Colpa mia? Di cosa stai parlando?» Fece Seraphina seccamente. C'era qualcosa di strano in quella ragazza, qualcosa che non riusciva ad afferrare. Illena era scossa da forti tremori come una bomba pronta a esplodere da un momento all'altro.

«Stronza puttana, non far finta di non saperlo!» Gridò Illena totalmente fuori di sé «Per colpa tua ho perso tutto quello che avevo, gli amici, la credibilità, sono stata sospesa e adesso tutti mi ignorano! Ed è tutta colpa tua!» Improvvisamente Illena attaccò. Seraphina attivò la propria abilità facendosi tranquillamente indietro. Illena era troppo lenta per lei.

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