Percorrere nuovamente i corridoi della scuola era stato meno difficile di quanto aveva previsto inizialmente. Gran parte del merito andava naturalmente alla musica sparata a tutto volume nelle orecchie che gli aveva impedito di sentire qualsiasi parola uscisse dalla bocca degli altri studenti nonché al sentore di terrore che ancora incuteva e che faceva scappare tutti quelli che incrociava dalla sua strada. Anche il fatto che fosse andato direttamente al proprio dormitorio senza guardare in faccia nessuno aveva aiutato.
Ora che la valigia era vuota e i vestiti erano nell'armadio al loro posto John avrebbe potuto uscire a fare quattro passi. Avrebbe potuto. Non lo avrebbe fatto, non ancora. Disteso sul letto a fissare il soffitto pensò che avrebbe dovuto almeno scrivere un messaggio a suo padre, tanto per rassicurarlo che era arrivato a scuola sano e salvo. Il cellulare era però troppo lontano e non aveva alcuna voglia di alzarsi, raggiungere la scrivania e fingere che andasse tutto bene.
Si appagò del silenzioche permeava la stanza, nessun rumore proveniva da quella a fianco. Probabilmente Blyke non sarebbe mai più tornato a dormire lì, non che la cosa gli desse fastidio visto che John era un solitario pereccellenza. A dirla tutta preferiva non avere più nulla a che fare con nessuno dei Reali – o meglio ex-Reali, anche se lui stesso non si considerava affatto uno di essi. Era una speranza vana naturalmente sia perché era inevitabile imbattersi in loro visto che frequentavano la stessa scuola, sia perché i suoi buoni propositi per quel ritorno includevano incontrarli almeno una volta.
I suoi buoni propositi.
Ci aveva riflettuto molto durante la sua sospensione e aveva preso alcune decisioni che ora doveva solo mettere in pratica. Innanzitutto avrebbe restituito il titolo di Re ad Arlo. Non che ritenesse Arlo un buon Re – o unabrava persona - ma sicuramente era più adatto di lui a quel ruolo. Detestava il fatto di doverlo vedere, di dovergli parlare e ancor più il fatto di dover ammettere proprio a lui – perché questo significava restituirgli il Trono – che aveva fallito. Il suo orgoglio fremeva ogni volta che ci pensava ma era una cosa che andava fatta. Ne aveva abbastanza di gerarchie, Reali e livelli alti e seper liberarsene doveva ammettere di non essere tagliato per quel ruolo lo avrebbe fatto, anche se significava abbassare la testa di fronte alla persona che più odiava in quella scuola. Un gemito di frustrazione gli uscì dalle labbra. Odiava tutto questo ma era la cosa migliore per la scuola e anche per se stesso.
Quindi questo era il suo primo buon proposito per il suo rientro, riguardo al resto... Non intendeva pensarci adesso.
Guardando la sveglia sul comodino John ricordò di dover andare dal Preside. Keene gli aveva detto di presentarsi appena si fosse sistemato, senza alcuna fretta comunque. E John se la stava prendendo proprio comoda. Decise che avrebbe aspettato che la lancetta dei minuti avesse raggiunto il numero 6 sulla sveglia quando sentì bussare alla porta del dormitorio. Esitò un momento. Non aspettava visite e non voleva vedere nessuno ma poiché il bussare si ripetè più volte alla fine decise di alzarsi. Forse Blyke era tornato nella sua stanza durante la sua assenza, forse dietro la porta c'erano Remi e Isen così John uscì dalla stanza guardingo e lanciò un'occhiata alla stanza chiusa a fianco alla sua quasi aspettandosi di vedere Blyke uscire.
«Ci sei?» Sobbalzò un poco nel sentire la voce di Seraphina dietro la porta chiusa e si affrettò – più per il terrore che la buttasse giù che altro –ad aprirla.
«Quindi ci sei» Disse lei.
«Uhm... sì, sono appenatornato. Ciao»
Sembrava una vita intera che non la vedeva e faticò molto a sostenere il suo sguardo. Vero che si erano visti e parlati su skype tutti i giorni ma era diverso averla di nuovo davanti in carne e ossa. Cosa doveva dire? Cosa doveva fare? John sentì solo un grande vuoto nella testa e così rimase imbambolato sulla porta mentre il panico si faceva largo dentro di lui.
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Unordinary - Le 7 leggende
FanfikceJohn torna a scuola dopo la sua sospensione, adesso tutti conoscono la sua vera identità e non c'è più modo di fingere di essere uno storpio indifeso. Lui è il più forte, il più brutale, il mostro che ha distrutto la gerarchia di Wellston e fatto a...