Dopo aver passato l'intero pomeriggio con Seraphina a giocare a Pigs Run Run e a cercare nuovi metodi per trovare la spia di Spectre – Seraphina aveva deciso di partecipare alla gita di quel finesettimana proprio per quello, nella speranza di osservare i membri del Rifugio più da vicino – John tornò al proprio dormitorio. Sentiva di aver sprecato un intero pomeriggio a giocare al cellulare quando avrebbe dovuto cominciare a studiare scienze. Seraphina non era preoccupata per la verifica, aveva pure avuto il coraggio di dirgli che non erano poi così tante le pagine da studiare. John era quasi rassegnato a dover seguire i corsi di potenziamento perché non sarebbe mai riuscito a prendere una sufficienza.
Arrivato al dormitorio si accorse che la porta era già aperta e che la maniglia penzolava a vuoto retta da un'unica vite superstite. Entrò e trovò Blyke di fronte alla porta aperta della sua camera. John corrugò la fronte sentendo la rabbia cominciare a ribollire dentro di lui. Adesso entrava in camera sua anche quando non c'era? Il rosso si voltò sentendo la porta del dormitorio chiudersi. Aveva l'aria preoccupata.
«John, io... non so cosa è successo, sono appena arrivato e l'ho trovata aperta e...».
John si avvicinò per controllare. Si bloccò sulla porta della camera senza entrare. Il materasso era stato ribaltato, tutti i suoi vestiti erano stati buttati fuori dall'armadio, i suoi libri erano sparsi sul pavimento alla rinfusa, i cassetti spalancati e tutto il contenuto sparpagliato sul pavimento. Nulla si era salvato da quella devastazione. John analizzò velocemente la situazione. Non era stato Blyke o almeno non lo credeva: non era il genere di persona che agiva in questo modo. Forse era stato qualcuno che ce l'aveva con lui per ovvi motivi, qualcuno che aveva ferito in passato o forse qualcuno che semplicemente lo odiava. Nemmeno questo convinse John del tutto però. Nessuno studente avrebbe osato tanto con il rischio di essere scoperto e subire la sua ira. Inoltre in tutta quella confusione non sembrava che il colpevole si fosse preso la briga di rompere qualcosa, sembrava più l'opera di un ladro alla ricerca di oggetti di valore.
«John... ehm... tutto ok?» Gli chiese Blyke esitante. John non si preoccupò di rispondere, prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni e chiamò Seraphina. Aveva bisogno di una conferma per sapere se aveva ragione.
«Ehi, ci siamo appena lasciati e già mi chiami? Ti manco così tanto?» Rispose la ragazza.
«Sera, dove sei?» Domandò John entrando nella stanza e cercando tra tutta quella confusione la scatoletta con i suoi cacciaviti.
«Sto andando al Rifugio, perché?».
«Lascia stare. Torna nella tua stanza e dimmi se è tutto a posto».
«Tutto a posto in che senso?».
«Devo assicurarmi di una cosa» Disse John. Se aveva ragione allora qualcuno – probabilmente Illena – aveva frugato tra le loro cose alla ricerca degli amplificatori, in caso contrario era stato semplicemente qualcuno che ce l'aveva con lui e che voleva mandargli un messaggio chiaro e tondo: vattene da questa scuola. «Sbrigati per favore» Le disse.
«Come vuoi, vuoi almeno spiegarmi perché?».
«Prima torna in camera» Insistette John. Trovò la scatola dei cacciaviti sotto alcuni libri, la raccolse e la poggiò sulla scrivania. Probabilmente non serviva neanche controllare: gli amplificatori erano ancora al sicuro sotto l'armadio, una come Illena – sempre che fosse stata lei – non era così sveglia da trovare un nascondiglio del genere. Naturalmente c'era ancora la possibilità che gli amplificatori non c'entrassero nulla e che qualcuno avesse semplicemente voluto giocargli un brutto scherzo. Si scoprì a pensare che in quel caso gli avrebbe fatto più male: già sapeva che la gente lo odiava, non serviva che glielo sbattessero in faccia in quel modo.
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Unordinary - Le 7 leggende
FanfictionJohn torna a scuola dopo la sua sospensione, adesso tutti conoscono la sua vera identità e non c'è più modo di fingere di essere uno storpio indifeso. Lui è il più forte, il più brutale, il mostro che ha distrutto la gerarchia di Wellston e fatto a...