Capitolo XXXVIII

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La porta si spalancò di colpo e John, che si stava vestendo, si voltò verso l'intruso. Chissà perché pensava che fosse Seraphina ma lei non apriva mai la porta in quel modo, come se volesse sradicarla dai cardini. Solo Blyke aveva tutta quella foga.

«Pronto? Dobbiamo andare».

John digrignò i denti e si infilò la maglia. Quanto tempo era passato dalla loro sfida? Un fottuto giorno. E per un fottuto giorno Blyke non gli aveva rotto le palle, così John aveva pensato –sbagliandosi di grosso a quanto pareva – che intendesse prestare fede ai patti presi. Invece no, quella mattina gli aveva fregato metà colazione con la giustificazione di non aver tempo di fermarsi al bar, e poi lo aveva perseguitato lungo tutta la strada dal Dormitorio alla classe con chiacchiere, chiacchiere e chiacchiere. John si era ripromesso, per le volte successive, di riprendere i soliti ritmi e svegliarsi presto per non incontrarlo.

«Bene, andiamo» Disse Blyke dopo che John si fu allacciato le scarpe. Era una vera tortura.

«Hai promesso di lasciarmi in pace» Gli ricordò John.

«Se tu avessi vinto. Cosa che non è successa» Ribattè il rosso precedendolo fuori dalla porta. John inghiottì la rispostaccia che aveva sulla punta della lingua. Discutere con un muro sarebbe stato più proficuo. Infilò le cuffie alle orecchie e accese la musica. Preferiva non essere associato a Blyke anche se andavano nella stessa direzione. Blyke gli lanciò un'occhiataccia quando si accorse che John non stava affatto ascoltando quello che gli stava dicendo e John ebbe la sensazione che lo stesse insultando anche se non riuscì a leggere bene il labiale. Raggiunsero Remi e Elaine fuori da scuola. Dovevano vedersi solo per un'altra inutile Guerra per il Territorio. La ragazza dai capelli rosa li salutò entrambi con con un sorriso, John si limitò a farle un cenno con la mano per pura educazione dopodiché si isolò completamente per tutta la strada fino alla stazione e poi anche in treno.

Remi era vestita piuttosto bene quel giorno, decisamente non era l'abbigliamento adatto per combattere. John ricordò vagamente che Seraphina gli aveva detto che sarebbe uscita con lei e Elaine dopo lo scontro, motivo per il quale gli aveva dato buca. John non se ne lamentava comunque, sperò anzi che Seraphina esaurisse tutta la sua voglia di fare shopping quel pomeriggio così non avrebbe dovuto accompagnarla lui un altro giorno.

Arrivarono al posto con leggero anticipo, l'altra scuola non era ancora presente, cosa che lo infastidì un poco. Lui era lì solo per formalità ma non vedeva l'ora di tornarsene a casa. Anche questa volta, quando gli studenti dell'altra scuola arrivarono John lasciò che fosse Remi a parlare con loro e si tenne indietro senza nemmeno togliersi le cuffie dalle orecchie. Non era una bella figura quella che stava facendo davanti all'altra scuola ma gli importava ben poco.

Quando gli scontri iniziarono non si diede nemmeno la pena di guardare e giocò una partita a Pigs Run Run. Percepì le abilità attive di Blyke e del Fante avversario, su questo non poteva farci niente purtroppo. La prima vittoria andò alla Wellston ma John perse la partita a Pigs Run Run. La ricominciò da capo durante lo scontro seguente e si eclissò completamente fino alla fine di tutti i combattimenti. Solo quando Blyke gli poggiò una mano sulla spalla tornò alla realtà e chiuse il gioco. Era riuscito a salire di altri due livelli finalmente.

«Abbiamo finito, abbiamo vinto» Gli disse Blyke e John vide gli studenti dell'altra scuola che se ne stavano andando. Remi si stava lamentando con Elaine della gonna che le si era strappata sull'orlo e della polvere che aveva addosso.

«Non hai nemmeno guardato» Disse Blyke scrutandolo con curiosità.

«No» Confermò John. Remi e Elaine si avvicinarono. La Regina della Wellston si complimentò con Blyke.

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