Tre sacchetti gonfi di libri erano poggiati sul letto di Blyke che si stava mettendo le scarpe. Isen e Remi, già pronti, lo aspettavano sulla porta. Blyke non marinava spesso la scuola ma quello era un grande giorno, le lezioni di storia e matematica perdevano di ogni importanza di fronte alla possibilità di incontrare Will Barnes. Con un sorriso si allacciò le scarpe e si alzò. Prese due dei sacchetti e li consegnò uno a Remi e uno a Isen. Il terzo lo tenne per sé.
«Fammi capire» Gli disse l'amico «Tu hai insistito che ti accompagnassimo perché portassimo per te questi dannati libri?».
Blyke esitò. Più o meno era così ma non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura.
«Non è poi così pesante» Disse Remi e Blyke le sorrise. Dopo la litigata che avevano avuto avevano fatto pace. Blyke era tornato da lei a scusarsi il giorno dopo perché non poteva sopportare di non parlarle per più di un'ora. Avevano fatto pace e anche se Blyke era ancora preoccupato di vederla di nuovo fare qualcosa di stupido almeno non erano più arrabbiati.
«Sfido, ti ha dato la busta più piccola!» Esclamò Isen «Capisco che adori questo tizio ma te lo dico io: non è normale portarsi dietro tutta la libreria!» Blyke alzò gli occhi al cielo, era il solito esagerato. Al massimo c'era una ventina di volumi in quella busta.
«Voglio solo fargli firmare i suoi libri, che male c'è? Potresti chiedergli un autografo anche tu, magari quando morirà varrà una fortuna e tu diventerai ricco».
«Ed è vecchio questo qua?» Chiese Isen. Blyke gli lanciò un'occhiataccia.
«Non dirai sul serio. Io stavo scherzando. Adesso andiamo che non voglio fare tardi» Uscirono dal campus senza che nessuno li fermasse. Forse qualche professore avrebbe detto qualcosa nel vederli andare a via durante l'orario di lezione ma Blyke in quel momento non temeva nemmeno la reazione di sua madre. Presero l'autobus e Isen si lamentò ancora del peso eccessivo che doveva portarsi dietro. Blyke lo raccomandò di tenere la busta con cura e di non fare ammaccature ai suoi preziosi romanzi.
«Secondo me sarà divertente, non ho mai incontrato uno scrittore dal vivo» Disse Remi positiva.
«Secondo me sarà noioso. Non so perché ho accettato. Almeno dopo mi vedrò con Violet».
«Vanno bene le cose con lei?» Gli chiese Remi interessata. Isen annuì.
«È perfetta sotto ogni punto di vista, il che mi spaventa un po' a volte».
«Me la farai conoscere? Non è giusto che Blyke l'abbia già incontrata e io no» Si lamentò Remi.
«Non farlo o organizzerà un appuntamento a quattro anche per te» Borbottò Blyke con un lamento. Era contento se l'amico era contento ma Violet frequentava pur sempre un'altra scuola e anche a Wellston c'erano un mucchio di ragazze carine che avrebbero fatto la fila per uscire con uno di loro. Contò le fermate che mancavano alla loro. Ancora quattro. Blyke tamburellò le dita sul bracciolo del sedile con fare impaziente.
«E come vanno le cose al dormitorio?» Gli chiese Remi d'un tratto. Blyke provò un misto di stizza e insoddisfazione. Si infiammò velocemente mentre sbottava:
«Come vuoi che vada? Quello mi fa girare i coglioni un giorno sì e l'altro pure!».
«Sei ancora arrabbiato con lui?» Gli chiese Remi turbata.
«Io non so come faccia ad essere ancora vivo con il caratteraccio che ha» Disse invece Isen. Remi gli lanciò un'occhiata d'avvertimento. Aveva già detto ad entrambi che voleva mettere una pietra sopra tutto quello che era successo con John. Blyke sbuffò scuotendo il capo e si voltò verso il finestrino mettendo il broncio. Remi lo tirò per la manica della maglia:
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Unordinary - Le 7 leggende
FanfictionJohn torna a scuola dopo la sua sospensione, adesso tutti conoscono la sua vera identità e non c'è più modo di fingere di essere uno storpio indifeso. Lui è il più forte, il più brutale, il mostro che ha distrutto la gerarchia di Wellston e fatto a...