Capitolo XIX

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Perché stava accadendo di nuovo? Eppure si era ripromesso di non finire mai più in una situazione del genere. Non avevano già rischiato abbastanza in passato? Cosa era saltato in mente a Remi? Questi erano i pensieri di Isen mentre correva dietro a Blyke lungo le strade di Baxton. Era naturalmente preoccupato per l'amica ma questo non gli impediva di desiderare che fosse solo un brutto incubo e di risvegliarsi da un momento all'altro nel proprio letto. E perché aveva dato retta a Blyke buttandosi a capofitto in quella ricerca? Era un amante della vita tranquilla dopotutto, non voleva problemi di sorta e, soprattutto, non voleva rischiare la vita combattendo contro dei criminali. Blyke era convinto che avrebbero trovato Remi facilmente e l'avrebbero riportata sana e salva a scuola altrettanto facilmente. Isen non sapeva se fosse stupido o incosciente. Probabilmente Remi in quel momento stava già combattendo contro Neil di cui non sapevano nemmeno la forza precisa visto che non avevano abbastanza informazioni sull'amplificatore di abilità.

Isen continuò però a correre tenendo attiva l'abilità che gli permetteva di individuare chiunque nelle vicinanze. Fu così che vide due figure muoversi una strada più avanti rispetto a dove si trovavano.

«Credo di averla trovata» Disse Isen indicando la direzione da prendere «C'è qualcun altro con lei, stanno combattendo».

«Bene, lo metteremo k.o. e poi ce ne andremo. Questa volta le darò una bella strigliata».

Isen non replicò, era troppo agitato per riuscire a dire qualsiasi cosa. E non gli piaceva come stava andando il combattimento. Remi era in netta difficoltà.

«Blyke, cosa facciamo se quel tizio è troppo forte?» Chiese non riuscendo a evitare che l'angoscia gli si riversasse nella voce.

«Che stai dicendo, è un medio livello, al massimo con l'amplificatore avrà raggiunto la forza di un élite e noi siamo in tre» Fu la risposta. Giusero sulla strada e videro Remi cadere. Isen agguantò Blyke per il braccio prima che si buttasse a capofitto all'azione.

«Quello non è Neil!» Blyke si divincolò e corse verso i due combattenti sparando laser da entrambe le mani contro l'uomo. Lo sconosciuto bloccò il primo con la spada, girò su sé stesso evitando il secondo colpo. Blyke caricò un nuovo attacco. Isen osservò la scena paralizzato dal terrore. Se quell'uomo non era Neil K. Rogers c'era solo una spiegazione.

Prima che Blyke potesse lanciare il suo secondo attacco l'uomo corse verso di lui preparando l'affondo con la spada. Blyke cambiò tattica e usò i laser sulle mani per darsi una spinta e fare un salto indietro. La spada tagliò il vuoto.

Questa volta il loro nemico non era nemmeno ferito e se aveva conciato Remi in quel modo significava che era almeno un livello alto. Era totalmente fuori dalla loro portata. Isen spostò lo sguardo da Blyke a Remi, la ragazza stava cercando di alzarsi ma una brutta ferita alla gamba le impediva di tenersi in piedi normalmente. Doveva portarla via dal centro della battaglia, era quello che Blyke gli avrebbe detto se fosse stato lì. Isen la raggiunse di corsa e la afferrò prima che cadesse di nuovo. L'uomo in nero si accorse di lui e fece per tornare indietro. Blyke gli sparò contro un altro raggio bloccandogli la strada.

«Portala via!» Gridò Blyke. Isen deglutì. Non riuscì a muoversi. Portarla via e poi cosa? Lasciare lui lì da solo a combattere? «Muoviti, portala via! Io vi raggiungerò!».

«No...» Sussurrò Remi stremata. Isen le mise un braccio attorno alla vita e ignorando le sue deboli proteste si infilò in una via laterale. L'uomo in nero si lanciò contro di loro per fermarli ma Blyke gli sbarrò la strada e Isen continuò a correre trascinandosi dietro Remi che cercava inutilmente di opporsi.

«Non possiamo abbandonarlo, lo ucciderà».

Isen lo sapeva. Lo sapeva dannazione. Ed era il suo migliore amico. Remi gli affondò le unghie nella pelle.

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