Per tre giorni di fila tutto procedette tranquillamente. Era strano perché dopo l'incontro con Leilah John si era aspettato l'arrivo di una qualche catastrofe da un momento all'altro. Seraphina aveva messo in guardia Arlo e Remi che naturalmente aveva avvertito Blyke e Isen. John non sapeva cosa pensassero perché non li aveva proprio visti in quei giorni ma poteva immaginare che fossero abbastanza confusi. Del resto anche lui lo era. Le loro ricerche erano a un punto morto ma Seraphina aveva scoperto che Zak Buckley era a capo di un'azienda chiamata ZetaSci, specializzata nella ricerca delle abilità. Era un alto livello ma non era riuscita a reperire nulla di preciso sulla sua abilità. Non avevano fatto altri passi avanti. Forse Spectre non avrebbe agito nuovamente nel breve periodo proprio perché, come aveva detto Leilah, le Autorità tenevano d'occhio la situazione. John non si sarebbe mai aspettato di doverle ringraziare per la loro presenza eppure, finché loro rimanevano alla Wellston, Seraphina era al sicuro. Tuttavia Leilah li aveva anche messi in guardia dai possibili contatti che Spectre aveva con alcuni membri delle Autorità, probababilmente si trattava anche in questo caso di infiltrati segreti. Era una cosa troppo grande per degli studenti del liceo come loro ma non c'era dubbio che ormai ci fossero in mezzo. Era da capire come potevano uscire da quella faccenda senza rimetterci la pelle.
Nonostante il pericolo John non aveva cambiato la propria routine giornaliera. Sinceramente non credeva che Spectre fosse particolarmente interessato a lui, non era proprio il genere di persona che qualcuno poteva volere dalla propria parte. Il peggio che poteva accadere era di rimanere senza abilità cosa che per lui non rappresentava affatto un problema. Seraphina aveva però fatto promettere a tutti gli altri – e con "altri" intendeva Arlo, Remi, Blyke e Isen – di non uscire mai dalla Wellston a meno di non essere in gruppo o accompagnati da qualcuno. Loro erano stati d'accordo.
John prese da uno scaffale della biblioteca un manuale di scienze sui principi dell'ereditarietà in genetica che gli serviva per la ricerca. Aveva scelto l'argomento praticamente a caso puntando il dito sull'indice del libro con gli occhi chiusi. Uno valeva l'altro, erano tutte cose noiose. A chi interessava, ad esempio, che un tizio di nome Vorgan studiando il moscerino della frutta aveva dimostrato che i geni erano portati dai cromosomi? L'unica parte interessante era quella che riguardava l'ereditarietà delle abilità ma purtroppo il libro non trattava ancora quell'argomento.
"E poi è meglio che mi tenga lontano da tutto ciò che riguarda le abilità" Pensò John sfogliando il libro e vedendo con sgomento quanto fosse scritto fitto e in piccolo. Quando stava imparando a usare la propria abilità aveva letto tutto il materiale possibile a riguardo, non si era mai più impegnato così tanto nello studio di qualcosa. Assieme a Claire e Adrion aveva perfino ipotizzato delle personali teorie sullo sviluppo delle abilità. L'hard disk che aveva a casa era pieno zeppo di file e ricerche che avevano fatto a quel tempo e che andavano ben oltre lo studio di normali studenti di scuole medie e superiori. Comunque erano cose di un'altra vita, pensò John chiudendo il libro e dirigendosi verso il bancone della bibliotecaria. Spense la musica e consegnò alla donna il libro. Lei lo fissò con la solita diffidenza e gli fece la solita paternale sulla necessità di trattare i libri della Wellston con i guanti ma John si limitò ad annuire di tanto in tanto senza ascoltarla davvero. Fu distratto da alcune voci poco distanti da lui.
«Dicono che gli abbiano tolto l'abilità».
«Stai zitta, vuoi che ti senta?».
«Ha le cuffie, non vedi? Secondo me è possibile, a Seraphina è successo lo stesso dopo la sospensione. E se non ha più un'abilità...».
«Oh, certo. E se poi non è vero?».
«Ho saputo che non ha mai combattuto alle Guerre per il Territorio. È strano, no?».
«Dove l'hai sentito?».
«Ho sentito Isen e Blyke che ne parlavano».
John prese il libro che la bibliotecaria gli porgeva, la donna aveva una smorfia nervosa sulle labbra e per un momento tenne ben stretto il libro come se non volesse lasciarlo andare. Quando finalmente lo mollò John se lo mise sottobraccio e cercò un'altra canzone nella playlist del telefono. Sapeva già che alcuni studenti credevano che avesse avuto delle restrizioni all'abilità ma ormai erano passate settimane e nessuno aveva fatto niente. Uscì dalla biblioteca per niente preoccupato e tornò al Dormitorio. La prima cosa che controllò fu che Blyke non fosse in giro. Solitamente occupava sempre lo spazio comune ma c'era anche la possibilità che fosse in camera così John scivolò silenziosamente verso la propria stanza aprendo e chiudendo la porta con una delicatezza a dir poco esagerata. In quegli ultimi giorni aveva fatto in modo di non doverlo incontrare nemmeno di sfuggita – eccetto in classe ma lì ben poco poteva farci e comunque aveva finto tutto il tempo che fosse invisibile – tenendosi lontano dal dormitorio negli orari in cui, di solito, Blyke arrivava a rompergli le scatole. Adesso però doveva per forza cominciare quella maledetta ricerca di scienze e preferiva farla lì che in biblioteca. John aprì il libro e, matita in mano, cominciò a leggere. Dopo il primo paragrafo sbadigliò e alla fine del secondo tenere gli occhi aperti diventò un'impresa talmente impegnativa da deconcentrarlo completamente. Riuscì ad arrivare alla fine del terzo paragrafo e poi poggiò la testa sopra il libro. Non era semplicemente noioso, era soporifero! Non che lo studio dell'ereditarietà genetica potesse essere divertente, a chi interessava poi dell'impollinazione delle piante di piselli? E che diamine c'entrava con l'argomento di cui doveva parlare?
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Unordinary - Le 7 leggende
FanficJohn torna a scuola dopo la sua sospensione, adesso tutti conoscono la sua vera identità e non c'è più modo di fingere di essere uno storpio indifeso. Lui è il più forte, il più brutale, il mostro che ha distrutto la gerarchia di Wellston e fatto a...